Passione, emozioni e calcio a 360°. Questi, seppure in versione molto sintetica, sono gli obiettivi che cercherò di raggiungere raccontandovi la Serie A TIM 2021/22. Sarete voi tifosi infatti a giocare un ruolo centrale. Sarete voi – spero in tantissimi in vista di un campionato super avvincente – i protagonisti di un'esperienza collettiva vissuta da vicino.
Torniamo allo stadio e ritroviamo normalità
Dopo un anno e mezzo di silenzio e porte chiuse, l’augurio più grande è che il pubblico popoli di nuovo ogni gradinata. La presenza dei tifosi sugli spalti è indispensabile per diversi motivi, alcuni più ovvi, altri meno.
Se da una parte è infatti evidente che le società necessitino degli introiti derivanti dagli afflussi, la possibilità di tornare allo stadio gioca un ruolo determinante anche a livello sociale e sanitario, rappresentando un’ulteriore spinta nell’iter vaccinale di massa. Per questo le urla, il tifo e i boati quest’anno avranno un intenso peso specifico, per la nostra quotidianità e per godersi appieno lo spettacolo in campo.
Che emozione la Serie A TIM dei Campioni d’Europa
Non lo immaginavo ma ci speravo, per il lavoro che Roberto Mancini ha svolto. Ha saputo dare entusiasmo, sicurezza e fiducia alla nostra Nazionale; ha trasmesso valori solidi e reali e soprattutto è riuscito a mettere il gruppo al centro di tutto, portando gli Azzurri al successo finale.
In questo habitat sono cresciuti tutti, dai più giovani ai veterani. E anche se per il nostro campionato è un peccato aver perso Verratti troppo presto, non vedere Jorginho e avere salutato Donnarumma, i talenti non mancano. Da Barella a Pessina, da Locatelli a Chiesa.
Meno equilibrio, più spettacolo
Dal campo - ma soprattutto dalle panchine - ho le aspettative più alte; perché la Serie A TIM 2021/22 si è fatta (ancora più) bella: da Inzaghi ad Allegri, da Mourinho a Sarri, passando per Spalletti, il fascino è davvero sotto gli occhi di tutti. Senza tralasciare le scommesse intriganti: su tutte Dionisi chiamato a sostituire De Zerbi, ma anche Italiano alla Fiorentina e Thiago Motta allo Spezia.
Tante le aspettative, tantissima la curiosità sugli equilibri che si andranno a formare, tra un mercato in entrata ridotto ai minimi termini più o meno per tutti e la grande novità del calendario asimmetrico. Siamo abituati da anni in un certo modo e lo switch sarà impegnativo, ma il cambiamento è positivo, almeno per la competizione.
L’impressione è che a farla da padrona sarà l’incertezza, e quindi - mi auguro - lo spettacolo. L’ Inter fresca di Scudetto rimane la favorita, ma è pur vero che ha perso la sua guida. Inzaghi avrà un lavoro difficile, vedremo come lo svolgerà tra rivali di tutto rispetto.
A Sarri e Mourinho le chiavi della Città eterna, l’Atalanta può puntare a un trofeo
Tutta da vivere anche la stagione calcistica della Capitale, segnata da due ritorni illustri. José Mourinho alla Roma avrà a che fare con diversi giovani in una dimensione nuova e in un ambiente a tratti complicato, tanto che ha chiesto pazienza per vedere risultati.
Maurizio Sarri invece si è dimostrato già fiducioso sul suo percorso alla Lazio. “Qui posso tornare a fare ciò che mi piace” , cosa che non gli è riuscita alla Juve. Chissà infine cosa ci riserverà l’Atalanta di Gasperini, che dopo averci abituato ad annate ad alti livelli, potrebbe salire di un altro gradino e conquistare un trofeo.
No alle “minestre riscaldate”, ma Allegri è l’eccezione
Tra le sfide più interessanti del campionato che vi racconteremo c’è quella di Allegri e le seconde nozze con la "sua" Vecchia Signora. Raramente le minestre riscaldate funzionano, ma lui potrebbe essere l’eccezione. Ha lasciato la Juve per divergenza di vedute, un collettivo stanco e critiche dall’esterno che si sono rivelate eccessive; ma è fuori discussione che la coesione e la concretezza che aveva costruito, la squadra non le ha più ritrovate.
Serie A TIM di talenti, ma Chiesa brilla più di tutti
La strada di giovani come Barella, Pessina e Locatelli è già segnata, ma l’astro nascente è Federico Chiesa. Era già cresciuto tanto con la Juve, l’Europeo l’ha consacrato. Era impensabile che potesse inserirsi così rapidamente all’interno di una squadra, ma la sua forza mentale associata alle indiscusse qualità tecniche, gli hanno permesso di non sentire il peso di nessuna maglia. Un giocatore completo, chiamato a restare in alto, sgomitando tra tanti talenti.
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