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Hellas Verona: storia, trofei, aneddoti, stipendi e prossime partite del club gialloblù

Hellas Verona: storia, trofei, aneddoti, stipendi e prossime partite del club gialloblùDAZN

Il Verona ha vissuto momenti di alti e bassi nella sua storia, con il periodo migliore che risale ormai alla metà degli anni ‘80.

Scopriamo insieme la storia, i giocatori e gli allenatori più celebri di una delle squadre con più tradizione del nostro campionato.

Come e quando è nato l’Hellas Verona

Nell'ottobre del 1903, alcuni studenti del liceo classico Scipione Maffei di Verona, il più antico d’Italia ancora in attività, fondarono un club di calcio che chiamarono Associazione Calcio Hellas.

Targa della fondazione dell'AC Hellas, liceo Maffei di Verona

Perchè si chiama Hellas Verona

L’idea di fondare una società calcistica venne proposta dal professor Decio Corubolo, insegnante di greco: per questo motivo si decise di utilizzare il termine “Hellas”, per ricordare l'antica Ellade, ovvero l'odierna Grecia. Il riferimento alla città di Verona fu aggiunto nel 1919, quando il club assunse la denominazione di Football Club Hellas Verona dopo la fusione con la fusione con l’F.C. Verona.

Storia del club: l’Hellas Verona in breve

Nei primi anni di vita, il club non disputò gare ufficiali, limitandosi a contendersi il primato cittadino in amichevoli con altre squadre di Verona. Nel 1906 la squadra iniziò a confrontarsi con altri club veneti, affiliandosi alla Federazione Ginnastica d’Italia e disputando il Concorso Ginnastico di Vicenza, dove perse 2-1 la finale contro il Vicenza.

Nel 1911 l’Hellas partecipò al campionato regionale, che fino al 1921 rappresentava la fase di qualificazione per le finali nazionali. Ottenne diversi secondi posti nel girone veneto-emiliano, senza mai raggiungere la finalissima contro i vincitori del girone nazionale.

Gli anni ‘20

Dal ‘21 al ‘29 il campionato di Prima Divisione era formato dalle migliori squadre dei vari gruppi regionali, tra cui anche l’Hellas, che riuscì più volte a raggiungere il girone finale, senza però ottenere grandi risultati.

Nell’agosto 1929 l'Hellas si fuse con due rivali cittadine, Bentegodi e Scaligera, assumendo la denominazione di A.C. Verona.

Gli anni ‘30 e ‘40

Il tredicesimo posto nel girone B della Divisione Nazionale 1928/29 impedì al Verona di iscriversi alla Serie A nella stagione successiva. Al debutto in Serie B nel 1929/30, il Verona chiuse con un buon sesto posto.

Nel 1939 il club veronese andò vicino alla promozione in Serie A, chiudendo il campionato al quinto posto, ma nel ‘41 retrocesse in Serie C dopo aver subito una dura sconfitta a Modena per 6-1.

Nel giro di due stagioni il Verona riuscì a tornare in B: nello spareggio contro il Parma, i veneti vennero sconfitti 2-0, ma la condanna per illecito sportivo degli emiliani permise ai gialloblù di festeggiare la promozione.

Nel 1948, il Verona sfiorò la Serie A dopo aver raggiunto il secondo posto del girone B della serie cadetta, alle spalle del Padova: in quell’occasione, però, solo la prima classificata dei due gironi venne promossa in A.

Gli anni ‘50: il debutto in Serie A

Nel 1957 il Verona, allenato da Angelo Piccioli, fu la protagonista del torneo: la storica promozione in Serie A arrivò all’ultima giornata, dopo l’1-1 in casa contro il Como.

La prima esperienza in massima serie fu negativa: dopo un buon girone d’andata, il Verona fu protagonista di un girone di ritorno disastroso. La squadra totalizzò solo 3 punti nelle ultime 12 partite di campionato. Nello spareggio contro il Bari, secondo classificato in Serie B, il Verona perse sia all’andata che al ritorno, retrocedendo dopo una sola stagione.

Nell'estate del ‘58 il club assorbì l'A.S. Hellas, riprendendo così la denominazione di Associazione Calcio Hellas Verona in omaggio alle sue origini.

Gli anni ‘60

Nella stagione 1962/63, gli scaligeri sfiorarono di nuovo la promozione in Serie A, beffati all’ultimo dal Napoli. Pur militando ancora in Serie B, l'anno dopo il Verona raggiunse la semifinale di Coppa Italia dopo aver eliminato a sorpresa la Juventus per 1-0. A fermare la corsa dei gialloblù fu il Torino, che in semifinale si impose per 2-1.

L’Hellas fu protagonista di campionati anonimi, fino a quando nel 1968 la squadra guidata da Nils Liedholm riconquistò la Serie A all'ultima giornata, grazie a una vittoria sul Padova per 1-0.

Questa volta i gialloblù si salvarono con relativa facilità, chiudendo il campionato al decimo posto. I veronesi si tolsero anche la soddisfazione di battere in casa sia la Juventus che gli storici rivali del Vicenza. Il club avviò così un lungo ciclo di salvezze che permise di affermarsi con costanza in Serie A.

Il Verona debuttò in campo europeo partecipando alla Coppa Mitropa del 1969/70, ma venne subito eliminato dai cechi dello Slavia Praga. L’anno successivo partecipò al torneo Anglo-Italiano, dove chiuse al quarto posto.

La formazione dell'Hellas Verona nella stagione 1969/70

Gli anni ‘70: l’esordio in Europa e la retrocessione

Nel 1974 l'Hellas terminò la stagione al tredicesimo posto, ma al termine del campionato fu declassato in ultima posizione e retrocesso in Serie B a causa del cosiddetto "Scandalo della telefonata", che coinvolse il presidente Saverio Garonzi e l’ex giocatore Sergio Clerici. 

Il Verona ritornò subito in Serie A, chiudendo il campionato di B successivo al terzo posto a pari punti con il Catanzaro. Il successivo spareggio promozione venne vinto per 1-0 dal Verona, che fece così ritorno in massima serie.

Nella stagione 1975/76, i gialloblù arrivarono in finale di Coppa Italia per la prima volta nella loro storia, eliminando Torino, Cagliari, Lazio e Inter prima di affrontare il Napoli nell’ultimo atto del torneo. I partenopei si imposero per 4-0, con il risultato sbloccato solo al 74' dall'autogol del portiere Alberto Ginulfi, dopo che Gianfranco Zigoni aveva colpito il palo sullo 0-0.

Francesco Guidolin con la maglia dell'Hellas Verona nel 1975

Dopo aver disputato dieci campionati su undici in Serie A dal 1968 in poi, il Verona tornò in Serie B nel '79

Gli anni ‘80

L’Hellas rimase in Serie B per tre anni. Nel campionato 1980/81 i gialloblù si ritrovarono a dover addirittura lottare per la salvezza, guadagnata all'ultima giornata grazie a un pareggio contro la Spal.

Nella stagione successiva ebbe inizio una rivoluzione tecnica che portò al ciclo migliore della storia gialloblù. Sotto la guida del nuovo allenatore Osvaldo Bagnoli, l'Hellas chiuse al primo posto in Serie B, tornando nella massima serie.

L'anno successivo, l’Hellas stupì tutti, chiudendo il campionato al quarto posto e guadagnandosi la qualificazione all'edizione successiva della Coppa UEFA. In Coppa Italia gli scaligeri raggiunsero nuovamente la finale: dopo una vittoria in casa per 2-0, il Verona si fece rimontare al ritorno dalla Juventus, che si aggiudicò il trofeo dopo un 3-0 finale maturato nei tempi supplementari.

Nella stagione 1983/84 l’Hellas disputò un'altra ottima stagione, terminando al sesto posto in campionato. Inoltre, raggiunse per la terza volta in otto anni la finale di Coppa Italia: dopo l’1-1 nella gara di andata, gli scaligeri persero nel ritorno all'Olimpico per 1-0 contro la Roma.

Alla prima partecipazione in Coppa UEFA, invece, la squadra superò la Stella Rossa prima di venire eliminata al secondo turno dagli austriaci dello Sturm Graz.

Lo storico scudetto del 1985

Nonostante a Verona si continuasse a parlare di salvezza, la squadra sul campo continuò a incantare e nella stagione 1984/85 riuscì nell’incredibile impresa di vincere lo scudetto: le vittorie contro il Napoli di Maradona, La Juventus di Platini, la Roma e la Fiorentina proiettarono il Verona nell’Olimpo del calcio italiano. L’1-1 ottenuto a Bergamo contro l'Atalanta alla penultima giornata garantì all'Hellas la conquista del primo e unico scudetto della storia gialloblù.

I giocatori del Verona festeggiano lo scudetto del 1985

L’esordio in Coppa dei Campioni

Nella stagione 1985/86 l’Hellas esordì in Coppa dei Campioni: nei sedicesimi eliminò il PAOK (vittorie per 3-1 all’andata e 2-1 al ritorno), mentre agli ottavi uscì contro la Juventus campione uscente (0-0 all’andata, 2-0 per i bianconeri al ritorno).

In campionato, i gialloblù non riuscirono a ripetersi, anche per le partenze di alcuni protagonisti dello scudetto non adeguatamente sostituiti, chiudendo con un anonimo decimo posto. 

La seconda partecipazione in Coppa UEFA

Nel 1987 il club veronese disputò un'ottima stagione, chiudendo al quarto posto, con annessa qualificazione in Coppa UEFA. 

Nella stagione successive la formazione scaligera disputò un buon girone di andata. In Coppa UEFA, dopo aver eliminato i polacchi del Pogon Stettino, gli olandesi dell'Utrecht e i rumeni dello Sportul Studentesc Bucarest, l’Hellas venne eliminato ai quarti dai tedeschi del Werder Brema (0-1 a Verona, 1-1 in Germania), raggiungendo il miglior risultato internazionale nella storia del club.

Dopo l’eliminazione, i gialloblù crollarono in campionato, ottenendo solo 2 punti nelle ultime 8 partite e chiudendo la stagione al decimo posto.

Nella stagione 1988/89 la squadra, rimaneggiata e in crisi economico-societaria, ottenne la salvezza all'ultima giornata. Nella stagione successiva, però, l’Hellas non riuscì a salvarsi, retrocedendo all’ultima giornata dopo otto stagioni in massima serie.

La formazione dell'Hellas Verona 1989/90

Gli anni ‘90

In seguito alla cattiva gestione societaria, nel 1991 il Verona fallì. I giocatori guidati dall'allenatore Eugenio Fascetti ottennero comunque un'insperata promozione in Serie A. La squadra retrocesse però di nuovo la stagione successiva. Il Verona iniziò così a fare altalena tra la massima serie e quella cadetta. 

Dopo aver usato per quattro anni il nome di Verona Football Club in seguito al fallimento, nel 1995 il club acquisì il nome di Hellas Verona Football Club che mantiene ancora oggi.

Dopo due promozioni nel ‘91 e nel ‘96, seguite da immediate retrocessioni, la vittoria della Serie B nella stagione 1998/99 sotto la guida di Cesare Prandelli portò a tre stagioni in Serie A.

La retrocessione in Serie C

Dopo cinque anonime stagioni in Serie B, nella stagione 2006/07 l’Hellas chiuse al diciottesimo posto, retrocedendo in terza serie dopo 64 anni.

L’Hellas rimase in Lega Pro per quattro stagioni: nel 2010/11 i veneti sconfissero Sorrento e Salernitana ai playoff promozione, potendo festeggiare così il ritorno in Serie B.

Il ritorno in Serie A

Dopo aver perso la semifinale playoff l’anno precedente, nella stagione 2012/13 l’Hellas chiuse al secondo posto in Serie B, festeggiando la promozione in Serie A. Negli anni successivi il Verona retrocedette altre due volte, con altrettante promozioni. La miglior stagione fu quella 2021/22 con un ottimo nono posto con Igor Tudor in panchina, un risultato che il club non vedeva da 22 anni.

Tudor, allenatore del Verona

Le maglie dell’Hellas Verona

La maglia tradizionale dell’Hellas Verona è blu con inserti gialli, ma nel corso dei decenni ha subito moltissime modifiche.

Gli anni ’80

Negli anni ‘80 si è passati da una maglia blu con linee sottilissime gialle proposta da adidas dal 1984 al 1986 (riproposta nel 2010 da Asics), a una blu con un pattern a V moltiplicate tono su tono fino a alla fine del decennio firmata Hummel.

Verona Napoli anni '80

Gli anni ‘90

All’inizio degli anni ‘90 adidas propose una maglia con strisce blu tono su tono con le maniche gialle, mentre nel ‘92 Uhlsport introdusse una maglia a strisce verticali gialloblù utilizzata fino al ‘95.

Luca e Davide Pellegrini con la maglia del Verona nel 1992

Successivamente i veneti passarono a Errea, che introdusse una maglia blu con al centro il logo in grande dell’Hellas ai cui lati erano poste due forme gialle. Altra maglia stravagante proposta da Errea fu quella della stagione 1998/99: blu chiara con una fascia orizzontale blu scura al centro delimitata da due sottili strisce gialle

Il nuovo millennio

Nella stagione 2013/14 Nike propose una maglia blu con una fascia verticale gialla dal lato dello stemma societario, mentre l’anno successivo propone una maglia in stile Ajax: gialla con una grande fascia centrale blu.

Nella stagione 2015/16 si tornò alle strisce verticali gialloblù, mentre in quella successiva Nike propose delle innovative strisce orizzontali degli stessi colori.

Gianluca Pazzini con la maglia dell'Hellas Verona

La maglia dell’Hellas Verona 2021/2022

La maglia casalinga dell’Hellas Verona per la stagione 2021/22 proposta da Macron è blu con maniche gialle, caratterizzata da una grafica che richiama il particolare della cancellata delle Arche Scaligere (mausoleo della famiglia degli Scaligeri).

Sul retro, all'interno del colletto, è stampata la frase “ch’in te avrà sì benigno riguardo”, tratta dal canto XVII del paradiso.

Giovanni Simeone, Verona, Serie A TIM 2021-2022

I titoli vinti dall’Hellas Verona

In oltre 110 anni di storia, l’Hellas Verona ha vinto quattro trofei:

Lo scudetto

L’unico scudetto della storia dell’Hellas risale alla stagione 1984/85: uno scudetto inaspettato, arrivato al termine di un’annata trionfale. La certezza aritmetica della vittoria arrivò il 12 maggio 1985, quando allo stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo l’Atalanta ospitò il Verona. Il match finì 1-1 con reti al 41’ di Perico e al 51’ di Elkjaer, abbastanza per poter festeggiare lo scudetto con una giornata d’anticipo.

La Serie B

I campionati di Serie B vinti dall’Hellas sono tre, il primo arrivò nella stagione 1956/57, con un solo punto di distacco dall’Alessandria.

Con l’arrivo di Osvaldo Bagnoli sulla panchina veronese, nella stagione 1981/82 l’Hellas tornò in Serie A: chiuso il girone di andata dietro a Varese e Pisa, in quello di ritorno il Verona fece meglio di tutti, conquistando il primo posto in classifica, con la matematica promozione che arrivò il 30 maggio nella vittoria casalinga per 4-2 contro il Catania.

L’ultima Serie B vinta dai veneti risale alla stagione 1998/99: i gialloblù chiusero al primo posto dopo un testa a testa fino all’ultima giornata con Torino, Lecce e Reggina.

I presidenti dell’Hellas Verona dagli esordi ad oggi

Nel corso degli anni alla guida dell’Hellas Verona si sono susseguiti 35 presidenti:

Saverio Garonzi

Dopo un periodo di affiancamento con Carlo Bonazzi, a metà degli anni '60 l’imprenditore Saverio Garonzi divenne presidente dell’Hellas Verona. Nel ‘68, con Liedholm in panchina, riportò il Verona in Serie A dopo dieci anni di assenza. Gli scaligeri rimasero nella massima serie per sei anni consecutivi.

Al termine della stagione 1973/74, Garonzi venne sospeso per tre anni e l’Hellas retrocesso in Serie B, a causa di una telefonata tra il presidente e il calciatore del Napoli Sergio Clerici. 

Nella stagione del ritorno in Serie A, quella 1975/76, il Verona raggiunse la finale di Coppa Italia, dove venne sconfitto per 4-0 dal Napoli.

Nel gennaio del ‘79, dopo essere stato deferito dalla corte disciplinare per aver insultato l'arbitro Menicucci al termine di una partita contro il Napoli, Garonzi si dimise e venne squalificato dal giudice sportivo e della commissione disciplinare per un totale di tre anni. A fine stagione Garonzi cedette il Verona, nel frattempo retrocesso in Serie B.

Celestino Guidotti

Imprenditore nel settore automobilistico e grande tifoso del Verona, Celestino Guidotti acquistò il club nel 1979: una decisione maturata in uno dei molti pomeriggi passati a Veronello a seguire l'allenamento del figlio Sergio, all’epoca nella Primavera gialloblù. 

Nel 1980 divenne presidente del club e iniziò a gettare le basi per il sorprendente scudetto del 1985, l’unico della storia gialloblù, conquistato accanto a Fernando Chiampan, azionista di maggioranza. Pochi mesi dopo il trionfo, Guidotti lasciò il Verona: da quel momento non ricoprì più incarichi in società.

Giambattista Pastorello

Dopo aver fatto parte della dirigenza del ciclo vincente del Parma, nell’autunno del ‘97, Giambattista Pastorello acquistò il Verona e ne divenne presidente. Nella stagione 1998/99, sotto la guida di mister Cesare Prandelli, la squadra ottenne la promozione in Serie A.

Dopo tre anni di massima serie, in cui vestirono la maglia gialloblù giocatori del calibro di Gilardino, Camoranesi, Brocchi, Frey, Mutu e Oddo, il club retrocesse in Serie B. Il rapporto tra tifosi e dirigenza si deteriorò, fino alla cessione della società nel 2006.

Maurizio Setti

Nella primavera 2012, l’imprenditore Maurizio Setti rilevò l'Hellas Verona dall'allora proprietario Giovanni Martinelli. Inizialmente entrato come socio di maggioranza con l'80% delle quote, nel 2013 acquistò l'intero pacchetto azionario del club diventandone proprietario unico.

Durante la sua presidenza, che dura ancora oggi, l’Hellas ha conquistato tre promozioni in Serie A e un ottimo nono posto nella stagione 2021/22, miglior risultato per gli scaligeri negli ultimi 22 anni.

Maurizio Setti presidente del Veronagetty

Gli allenatori dell’Hellas Verona nella storia

Scopriamo quali sono gli allenatori che hanno scritto la storia del club gialloblù:

Osvaldo Bagnoli

Osvaldo Bagnoli detiene il record di presenze sulla panchina del Verona (384). Dopo aver vestito la maglia gialloblù da giocatore tra il ‘57 e il ‘60, Bagnoli arrivò sulla panchina del Verona nel 1981, ottenendo subito la promozione in Serie A.

Nella stagione successiva raggiunse il quarto posto in campionato e la finale di Coppa Italia. Nella stagione 1983/84 raggiunse il sesto posto in campionato e nuovamente la finale di Coppa Italia.

Nella stagione 1984/85 la squadra conquistò sotto la sua guida il primo ed unico scudetto della sua storia, mentre in quella 1987/88 raggiunse i quarti di finale di Coppa UEFA.

Bagnoli rimase al Verona fino alla stagione 1989/90, conclusa con la retrocessione in Serie B causata anche dai problemi finanziari della società.

Osvaldo Bagnoli, ex allenatore dell'Hellas Verona

Andrea Mandorlini

Sulla panchina del Verona dal 2010 al 2015, Andrea Mandorlini portò i gialloblù dalla C1 alla A in tre anni, primo allenatore degli scaligeri a ottenere due promozioni. In cinque stagioni e mezzo a Verona ha collezionato 216 panchine.

I giocatori che hanno fatto la storia dell’Hellas Verona

Scopriamo quali sono i giocatori che hanno scritto la storia del club veneto:

Luigi Bernardi

Il recordman di presenze con la maglia dell’Hellas è Luigi Bernardi: in dodici stagioni tra il 1927 e il 1939, il difensore veronese ha collezionato 337 presenze, mettendo a segno 12 gol.

Emiliano Mascetti

In undici anni nel Verona Emiliano Mascetti ottenne la promozione in A nella stagione 1967/68, stabilendo il record di presenze in massima serie (232) della società scaligera. Per oltre trent’anni ha detenuto anche il primato di reti in massima categoria dei gialloblù, superato solo nel 2015 da Luca Toni.

La lunga esperienza all’Hellas fu intervallata da due stagioni nel Torino (dal ‘73 al ‘75), prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 1980, collezionando in totale 330 presenze e 37 gol tra le fila degli scaligeri.

Roberto Tricella

Al terzo posto per presenze in maglia gialloblù c’è Roberto Tricella. A Verona dal 1979 al 1987, fu il capitano della formazione campione d'Italia 1984/85. In otto stagioni tra gli scaligeri collezionò 324 presenze e 3 gol.

Rafael

Portiere brasiliano protagonista nel salto dalla Lega Pro alla Serie A, Rafael ha collezionato 314 presenze tra il 2007 e il 2016.

Rafael con la maglia dell'Hellas Verona nel 2012

Arnaldo Porta

Il miglior marcatore della storia dell’Hellas è Arnaldo Porta, attaccante italo-brasiliano che vestì la maglia gialloblù tra il 1913 e il 1930. In tredici stagioni a Verona ha collezionato 74 gol in 196 presenze.

Sergio Sega

Con 224 gare e 73 reti segnate in 7 stagioni negli ‘40 e ‘50, Sergio Sega è il secondo miglior realizzatore di tutti i tempi del Verona, ma l'unico che per ben quattro volte ne sia stato il capocannoniere.

Luca Toni

Il miglior attaccante che abbia mai vestito la maglia del Verona è probabilmente Luca Toni. Arrivato in veneto negli ultimi anni della sua eccezionale carriera, Toni ha fatto registrare alcuni record con il club scaligero, tra cui: miglior marcatore della storia del club in Serie A con 48 gol e unico calciatore nella storia del club ad aver vinto la classifica marcatori della Serie A.

L’Hellas è stato l’ultimo club di Toni, con cui ha collezionato 51 gol in 100 presenze in tre stagioni tra il 2013 e il 2016.

Luca Toni con la maglia dell'Hellas Verona

Preben Elkjær Larsen

Preben Elkjær fu uno dei fautori dello scudetto del 1985. In 91 presenze tra il 1984 e il 1988, Elkjær mise a segno 32 gol, posizionandosi al nono posto nella classifica marcatori della storia del Verona, terzo per gol in massima serie.

Giocatori dell'Hellas Verona per presenze

GiocatorePresenzeGolStagioni all'Hellas Verona
Luigi Bernardi3371212
Emiliano Mascetti3303711
Roberto Tricella32438
Rafael3149/
Pio Gorretta262110
Vincenzo Italiano2602511
Antonio Di Gennaro258187
Sergio Maddè25688
Paolo Sirena253148
Giancarlo Savoia24389

La rosa dell’Hellas Verona 2021/2022

La rosa dell’Hellas Verona per la stagione 2021/2022 è composta da 25 calciatori:

Portieri

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
96Lorenzo Montipò1996Italiana2021
1Ivor Pandur2000Croata2020
12Mattia Chiesa2000Italiana2019
22Alessandro Berardi1991Italiana2018

Difensori

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
16Nicolò Casale1998Italiana2017
21Koray Günter1994Tedesca/turca2020
27Pawel Dawidowicz1995Polacca2019
17Federico Ceccherini1992Italiana2021
31Bosko Sutalo2000Croata2021
45Panagiotis Retsos1998Greca2022
42Diego Coppola2003Italiana2022
30Gianluca Frabotta1999Italiana2021
5Davide Faraoni1991Italiana2019
29Fabio Depaoli1997Italiana2022

Centrocampisti

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
61Adrien Tamèze1994Camerunense/francese2020
78Martin Hongla1998Camerunense2021
4Miguel Veloso1986Portoghese2019
14Ivan Ilić2001Serba2021
24Daniel Bessa1993Italiana/brasiliana2017
8Darko Lazović1990Serba2019
7Antonin Barak1994Ceca2021
88Mateusz Praszelik2000Polacca2022

Attaccanti

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
18Matteo Cancellieri2002Italiana2021
10Gianluca Caprari1993Italiana2021
99Giovanni Simeone1995Argentina/spagnola2021
11Kevin Lasagna1992Italiana2021

Stipendi Hellas Verona: quanto guadagnano giocatori e tecnico

Ricapitoliamo gli stipendi dei giocatori e dell'allenatore dell’Hellas Verona per la stagione 2021/2022:

NomeStipendio
Panagiotis Retsos1,9 milioni (al Bayer Leverkusen)
Giovanni Simeone1,5 milioni
Matteo Cancellieri1,5 milioni
Gianluca Caprari900 mila
Kevin Lasagna700 mila
Koray Günter600 mila
Darko Lazović600 mila
Marco Faraoni500 mila
Federico Ceccherini500 mila
Miguel Veloso500 mila
Antonin Barak500 mila
Adrien Tamèze500 mila
Daniel Bessa400 mila
Martin Hongla400 mila
Bosko Sutalo400 mila
Fabio Depaoli350 mila
Pawel Dawidowicz300 mila
Lorenzo Montipò270 mila
Nicolò Casale270 mila
Ivan Ilić250 mila
Alessandro Berardi150 mila
Ivor Pandur150 mila
Gianluca Frabotta100 mila
Igor Tudor600 mila