Ci sono momenti che non si dimenticano mai.
Ed altri che ci piacerebbe ricordare, ma a volte finiscono per essere un po’ troppo sbiaditi nell’archivio della nostra fotocamera mentale.
Ok, il primo bacio. O il primo giorno di scuola. Oppure quella gita con la famiglia. Che poi, quando le vivi da bambino, mica lo immagini il peso che avranno nel panorama delle tue esperienze.
Ma ve la ricordate, voi, la vostra prima volta allo stadio?
Che sia stata una finale di Champions, un playout di Serie C o una partita tra due squadre che manco tifavi, ma ti ci hanno portato per forza a vederle, un segno te lo lascia.
Scintille, la nuova serie DAZN
La prima volta allo stadio
Pensateci, è il giorno in cui nasce qualcosa, si forma qualcosa, si respira qualcosa di unico.
Una scintilla. Ed è proprio questo il nome che abbiamo scelto per questo nuovo programma originale di Dazn: “Scintille – la prima volta allo stadio”.
Abbiamo voluto esserci. In quel momento lì: quando tutta la meraviglia della fanciullezza si abbina a un teatro dei sogni nel quale sono racchiusi tifo, speranze, gioie e frustrazioni di tantissime persone.
Una scarica di adrenalina fortissima. Anche bella disorientante per un bambino.
Ma è operazione bellissima da raccontare.
Quella sera con Leonardo
E sapete come nasce quest’idea? Un paio di anni fa, il mio nipotino Leonardo, dopo pressing asfissiante stile Atalanta di Gasperini, mi convince a portarlo allo stadio. Lui ha deciso, autonomamente, di essere juventino, influenzato da un paio di compagni delle elementari. E quindi ce lo porto a vedere la Juve. In una partita tranquilla, senza alcuno stress o pressioni particolari. Era dicembre, un freddo pungente per un mercoledì di Coppa Italia quando già si pensa al Natale.
Viaggio in auto divertente tra zio e nipote, lui che fa qualche stories sul mio Instagram, sosta all’autogrill con regalino. Insomma, serata divertente e che nel nostro album di ricordi famigliari sicuramente ha un posto privilegiato.
Ma c’è un momento. Quello che non scorderò mai.
Parcheggiamo. Lontanino dallo stadio. Iniziamo a correre un pochino perché c’è frenesia, c’è attesa, ci sono molte persone che si avvicinano al tempio sportivo.
Poi giriamo l’angolo e... non vedo più Leo.
Guardo davanti a me. C’è lo Juventus Stadium, gigante, super illuminato. Fa effetto. E poi mi giro indietro. E c’è Leonardo.
Immobile. Estasiato. Agita le braccia in modo scombinato e disarmonico. Da manuale dello zio, potrei anche preoccuparmi, ma invece capisco che si tratti di qualcosa di magico e incontrollabile.
E lo abbraccio. Mi viene naturale. È affetto, è conforto, è condivisione.
Lo so quello che provi Leo. Ci ho perso la testa anch’io per il calcio. Ed è bello vedersela, quella partita lì, Juve-Genoa di dicembre, anche se non è troppo importante ma perché ti rigusti lo spettacolo calcistico con gli occhi di un bambino che è lì per la prima volta.
Spaventato dalla folla.
Elettrizzato dallo speaker.
Disorientato in coda per i tornelli.
Euforico per i gol. Gasato per il panino e le patatine.
La scintilla di tutti noi
“Questa cosa va raccontata in tv”: anche questo è un appunto che si fissa preciso tra le note, disordinate, della mia testa.
E ora ci siamo riusciti. Ed è il momento migliore per farlo. Con la ripresa della Serie A 2021/2022, dopo il periodo più lungo della nostra vita passato lontano dagli stadi.
C’è tantissima “fame” di campo.
E sfamarla con questa magia della “prima volta” mi pare proprio un progetto forte.
Ma sono di parte. Indubbiamente.
Valutate voi. Su Dazn trovate, dal 1 ottobre, le prime puntate di “Scintille”, girate tra Udine, Torino, Empoli e Cagliari.
Troverete Cristiano Ronaldo, Ribery, Joao Pedro, Belotti, Dybala, Quagliarella... ma soprattutto scoprirete dei bambini protagonisti di storie meravigliose.
Le storie di tutti noi.
Quelli con la passione per questo gioco qui.
Raccontata nel giorno in cui è scoccata quella scintilla lì. That’s amore.