La sosta è finita. Da qui al 6 maggio si giocheranno le ultime 7 giornate di un campionato apertissimo, come testimoniato da una classifica corta e da un rendimento altalenante per tutte le squadre di Serie B.
Tra la Cremonese prima a 59 punti e il Brescia quinto a 54 ci sono 5 lunghezze che fanno tutta la differenza del mondo. Niente però è scritto, come dimostrano gli 8 punti che il Monza ha recuperato al Lecce e i 9 al Brescia nelle ultime 4 partite per portarsi al terzo posto a -1 dal secondo.
Con così tante variabili, quali sono i punti di forza delle prime 5 per arrivare alla Serie A?
Il gioco della Cremonese
Partiamo dalla capolista. Pecchia ha rivoltato totalmente le ambizioni dei grigiorossi in poco più di un anno. Dopo stagioni iniziate con grandi aspettative, poi scontratesi con una durissima realtà, la Cremonese ha finalmente raggiunto lo status che inseguiva da tempo.
L’esperienza di Buonaiuto, Bianchetti e Ciofani, unita alla freschezza dei vari Carnesecchi, Okoli e Fagioli ha permesso a Pecchia di costruire una formazione capace di giocare il miglior calcio del campionato.
L’intensità che l’allenatore chiede costantemente ai suoi giocatori aiuta la Cremonese a mantenere un ritmo alto e a cercare un calcio verticale in cui gli spazi vengono sfruttati al meglio.
La Cremo cerca di vincere ogni partita, senza fare troppi calcoli ed è una filosofia che si può leggere anche attraverso i numeri: delle prime 5 è la squadra che ha vinto più partite, ma anche quella che ne ha perse di più, 6 come il Monza.
La leggerezza del Pisa
Ha iniziato la stagione come la sorpresa del campionato, mentre nel mese di gennaio ha fatto capire a tutti che la Serie A vuole prendersela per davvero. Il Pisa ha vissuto inizialmente sull’entusiasmo, ha attraversato un periodo di difficoltà a inizio 2022, per poi fare affidamento principalmente sugli acquisti del mercato di gennaio.
Torregrossa e Puscas sono due giocatori che hanno fatto sentire da subito il proprio peso in uno spogliatoio che ha saputo gestire bene il proprio calo.
Dopo il quattordicesimo posto della scorsa stagione, D’Angelo ha forgiato una squadra che concede poco (è la miglior difesa del campionato) e capace di massimizzare al massimo le proprie occasioni e lo dimostrano i risultati: vittorie per 1-0 arrivate contro Cittadella, Pordenone, Lecce, Como, Benevento, Brescia e Spal.
D’Angelo, in più, è già stato promosso con il Pisa dalla C alla B e adesso sogna di completare l’opera: riportare il Pisa in Serie A per la prima volta dal 1991.
Le ambizioni del Monza
Tutte le squadre sono ambiziose e tutte iniziano la stagione sognando in grande, ma se c’è una squadra che ha iniziato il campionato con l’obiettivo Serie A, questa è il Monza. Per i brianzoli, la promozione non è un sogno, ma un obiettivo da raggiungere con il lavoro sul campo.
Con l’arrivo di Silvio Berlusconi, il Monza si è trasformato in una squadra con una sola strada percorribile: quella del successo.
Dopo aver cercato la Serie A puntando su alcuni grandi nomi nella passata stagione, la dirigenza brianzola ha puntato su giocatori che conoscono bene la categoria.
Mazzitelli, Ciurria, Marrone, Valoti e Molina sono giocatori che hanno fame di Serie A, a cui si sono comunque aggiunti colpi spettacolari, in pieno stile Berlusconi: Mancuso a gennaio è un lusso per pochissimi, Ramirez a zero un talento che si è presentato con la giusta dose di umiltà.
A Stroppa il difficile compito di avere un rendimento all’altezza delle aspettative e nelle ultime settimane ci sta riuscendo. Le quattro vittorie di fila con un solo gol subito e dieci realizzati hanno spinto il Monza a un punto dalla promozione diretta, per la gioia, le speranze e le già citate ambizioni della coppia Berlusconi-Galliani, desiderosi di raccogliere un altro successo.
La forza dei singoli del Lecce
Il calcio è un gioco semplice: per vincere bisogna fare un gol in più degli avversari e se hai i due migliori cannonieri del campionato allora vincere diventa un po’ più facile. Nessun’altra squadra in Serie B ha una coppia come quella a disposizione di Marco Baroni.
L’allenatore dei salentini, già promosso in A con il Benevento nel 2017, può fare affidamento su Coda e Strefezza, 30 gol segnati in due.
Coda ha già vinto la classifica cannonieri nella passata stagione segnando 22 gol e in questo campionato vuole superarsi: sia individualmente che di squadra, dopo aver solo sfiorato la promozione nel 2020-21.
La vera sorpresa che Baroni si è ritrovato è sicuramente Strefezza. L’ala brasiliana non ha mai vissuto una stagione come questa. Nello stesso numero di partite giocate nella passata stagione alla Spal, ha già segnato il triplo.
Con 12 reti in 28 gare, Strefezza sta vivendo la miglior stagione della propria carriera e questa volta vuole essere protagonista di una promozione, dopo quella del 2017 con la Spal in cui aveva giocato soltanto una partita.
L’esperienza del Brescia
Tanto tuonò che piovve. Dopo tante voci, il Brescia ha ufficialmente riabbracciato Eugenio Corini. Il rendimento delle ultime settimane, con una vittoria nelle ultime 5, ha spinto il presidente Cellino a riportare al Rigamonti l’allenatore della promozione del 2019, arrivata con la vittoria del campionato.
Anche in quel caso, Corini era subentrato, anche se era già alla quarta giornata al posto di David Suazo.
Rispetto alla rosa della promozione, Corini ha ritrovato solo 4 elementi (Sabelli, Spalek, Bisoli e Cistana), ma ha quella esperienza necessaria per guidare una squadra di grande talento, ma che più delle altre ha pagato un rendimento altalenante.
Il tempo a disposizione di Corini per incidere è poco, ma la classifica è corta e può risalirla: in fondo, sa già come si fa.