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A casa di Antonin Barak

Giovanni Barsotti
A casa di Antonin BarakDAZN
Calcio e cultura si intrecciano nel nuovo format targato DAZN: un viaggio nell'universo multiculturale delle Serie A TIM raccontato dai protagonisti del nostro campionato.

Delle città che ho visitato in 3 giorni, a livello di modellino - presa, svuotata, resa in scala e privata di latitudine e longitudine - non ce n’è una che si possa avvicinare a Praga

Dei libri che non ho letto - tanti, sono pigro - sicuramente dovrei rimediare almeno con Le metamorfosi di Kafka e L’insostenibile leggerezza dell’essere di Kundera, che con quello sì che rimorchiavi all’università. 

Dei film che ho visto da solo - capita che in serate vuote di tutto abbia solo voglia di vedermi un bel film e allora tendenzialmente metto su uno di quei cult con almeno 4 stelle sulle recensioni MyMovies - uno dei momenti che più mi ha spaccato il torace è la scena in cui Jack Nicholson fa la telecronaca di una partita di baseball immaginaria in manicomio, intorno alla metà di Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Milos Forman

Culture, Antonin Barak, Serie A TIM, DAZN

Il castello a corpo unico più grande del mondo è quello di Praga: 70mila metri quadrati - chissà quanti bagni, chissà quanti fantasmi.

Se l’Arte tutta - dal graffito di mio cugino sul muro della scuola alla Gioconda e 2001 Odissea nello spazio - fosse quel castello, e se tutto fosse disposto in senso gerarchico, dagli scantinati underground alle torri più intime, allora Praga, Kafka, Kundera e Milos Forman occuperebbero sezioni magnifiche, in piani alti, stanze larghe e colorate, con letti comodi e minibar pieni di cocktail a base d’assenzio. 

Praga, Kafka, Kundera e Milos Forman sono tutti prodotti del mondo cecoslovacco, un contenitore eterno di quella che nel nostro immaginario è l’Arte dell’Est. Una pratica fredda, ventosa, secca, dura e spigolosa, diretta e riflessiva, seria e profonda. Bionda e inebriante, come una media da mezzo litro, come Pavel Nedved che punta la porta all’inizio del Terzo Millennio. 

Barak esulta dopo il gol al Milan

Antonin Barak è nato a Pribram il 3 dicembre del 1994. La Repubblica Ceca, che mio padre chiama ancora Cecoslovacchia, si era scissa dalla Slovacchia solo due anni prima, il primo gennaio 1993. Barak ora vive a Lazise, a due passi da Gardaland, con un terrazzo con vista sul lago. Non un castello, ma un bel posto. Sono stato a casa sua per parlare di Praga, di Kafka, di Kundera, di Forman, di Nedved e di Repubblica Ceca. Ci siamo bevuti una birra. Mi ha preparato i piatti tipici della sua tradizione. Cultura.

Culture - a casa Barak è la seconda puntata del format Culture, dopo quella con Tomori. Parliamo con i calciatori di Serie A TIM della loro storia, delle loro abitudini, del Paese dal quale vengono. Ci rilassiamo un po’. Niente di particolarmente artistico, nessun castello in aria. Un po' di loro, per noi