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Agnelli: "Seconde squadre asset importanti. Miretti e Fagioli un esempio"

Redazione
Agnelli: "Seconde squadre asset importanti. Miretti e Fagioli un esempio"Getty

Una domenica fuori dal normale per la Juventus Next Gen: la seconda squadra del club bianconero ospiterà infatti il Mantova all'Allianz Stadium. I bianconeri traslocheranno quindi dal Moccagatta di Alessandria a Torino complice la pausa Mondiali che ha messo in ghiaccio la stagione della prima squadra. Pre questo pomeriggio è previsto un record di 30.000 spettatori, qualcosa di cui lo stato maggiore della Vecchia Singora andrà sicuramente fiero.

Tra di loro Andrea Agnelli, che nella tavola rotonda organizzata questa mattina all'Allianz Stadium e intitolata "Le seconde squadre in Italia e in Europa, modello per il futuro?" , ha voluto ribadire il coraggioso investimento del club nel progetto Next Gen. In compagnia del Presidente bianconero anche i numeri uno della FIGC Gabriele Gravina, della Lega Pro Francesco Ghirelli, della lega Serie A Lorenzo Casini e molte altre voci illustri. Previsti anche interventi video di ex giocatori come Morata e Khedira, che hanno raccontato la loro esperienza con la seconda squadra.

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Le parole di Agnelli all'Allianz Stadium

Di seguito l'intervento del Presidente dellaJuve e dell'AIC Andrea Agnelli.

"Volevamo le seconde squadre dal 2010"

 “È importante essere qui. Come dire che non stiamo innovando ma copiando quello che gli altri fanno bene, in Spagna le seconde squadre ci sono da 60 anni. Si danno giocatori alle nazionali, diventano asset importanti per i club. Parliamo di Miretti e Fagioli, ma secondo me ha più senso parlare dei 7-8 giocatori stabilmente con la Nazionale Under 20" - poi continua - "Il progetto seconde squadre lo volevamo dal 2010. È servito un momento di discontinuità per darne vita, grande merito va dato a Costacurta: lui ha spinto per crearle. Il primo anno fu stranissimo, i giocatori non capivano cosa fosse e vivevano in un clima di ostilità. Io parlai a loro e gli dissi che loro erano Juventus. Questo è un pezzetto del percorso di crescita per diventare calciatori. Penso a tutti gli allenatori che abbiamo avuto, i direttori. Il percorso è difficile per loro, quelli che si sentono pronti fanno fatica a tornare indietro", conclude Agnelli.

Sui prestiti

"Pensiamo a una società come la Juventus. Guardate in cinquant'anni di storia quando giocatori sono andati in prima squadra: Bettega. Non è una onlus, non lo fa per le Nazionali. Il motivo per il quale parliamo di prestiti: l'Italia ha circa 450 prestiti, l'Inghilterra 150, le altre 20-30. Italia e Inghilterra sono i due paesi che non hanno le seconde squadre. Con le seconde squadre i migliori si tengono. Noi partecipiamo alle assemblee di Lega Pro senza diritto di voto, pur pagando più degli altri. La seconda squadra può retrocedere, e se succede tutti i giocatori che fine fanno? Quando uno ha 50-60 giocatori in prestito sostiene in parte i loro costi. La seconda squadra permettere di ridurre i costi della prima squadra. Perché i casi Miretti e Fagioli, ad esempio permettono di risparmiare"

Gravina: "Dispersione dei talenti una problematica da affrontare"

Anche il Presidente della FIGC Gabriele Gravina è stato coinvolto nel dibattito: "Quello delle seconde squadre è un tema di grande attualità, sono contento di tornare qui allo Stadium dopo quattro anni di riflessioni. Abbiamo presentato un’esigenza, ringrazio Andrea perché la Juventus è stata l’unica squadra a darne atto. Ringrazio la sua organizzazione, la sua visione. Basti pensare al fatto che l’Italia a livello europeo è una delle pochissime federazioni ad avere le nazionali giovanili qualificate ai campionati europei, poi c’è una dispersione che diventa una problematica da affrontare”.

Gabriele Gravina

Allarme minutaggio dei giovani

"Mi preoccupa il fatto che rispetto all'Europa il minutaggio dei giovani si sia dimezzato. Così non possiamo andare da nessuna parte. Se il Portogallo elimina l'Italia nel campionato europeo Under 21... Nel minutaggio c'è un abisso. Dobbiamo eliminare gli errori commessi nel momento di avviamento del progetto. Noi abbiamo una grande responsabilità nel capire se le norme vanno riviste. In alcuni aspetti vanno riviste, ne stiamo discutendo"

"Alcuni aspetti vanno rivisti, la tassa d'iscrizione forse è elevata", continua Gravina. "Dobbiamo prendere da quanto succede all'esterno, forse il modello tedesco è quello a noi più vicino. Quello francese mi piace poco. La riflessione finale è quella di vedersi in tempi rapidi per trovare subito le condizioni per un'apertura a tutte le società velocemente. Noi siamo la quarta forza a livello internazionale ma siamo terzultimi nell'utilizzo dei giovani formati in casa. Se la lista dei 25 ha portato a un dimezzamento del minutaggio dei giovani dobbiamo farci su una riflessione".

Morata: "Seconda squadra passo fondamentale della mia carriera"

Intervenuto via video, l'ex bianconero Alvaro Morata ha ricordato la sua esperienza positiva in Spagna, presso il Real Madrid Castilla: "Per me è stato molto importante", racconta l'attaccante spagnolo. "Ti preparano per la prima, le partite le giochi, le hai vissute e non ti fa impressione giocare con squadre contro cui hai già giocato. Sei a un passo dalla prima squadra, in Spagna questa è mentalità è capita da tutti i giovani. Se non ti chiama la prima squadra hai altre possibilità. Quando io ero in seconda squadra, alla fine tutti noi siamo arrivati ad alti livelli. Per me è fondamentale, a volte può essere più utile andare in prima squadra in un club più piccolo ma io credo che sia più utile stare in una seconda in un club competitivo. Questo è stato un grande passo della mia carriera".

Alvaro Morata durante Bologna-JuventusGetty

Khedira: "Il mix di gioventù ed esperienza aiuta"

"Allo Stoccarda è stato molto importante, giocavamo in terza divisione, è un periodo di passaggio importante", spiega Sami khedira, anch'egli ex bianconero passato per Bundesliga e Liga.  "C'è un mix di giocatori giovani e di esperienza e c'è maggiore possibilità di passare alla prima squadra".