Cos'hanno in comune un sandartist (letteralmente, artista della sabbia) e il mondo del calcio? Apparentemente nulla. In realtà, invece, più di quello che ci si possa immaginare.
Andrea De Simone è l'artista che con le sue opere illumina le puntate di Vocabolario, il format firmato DAZN dove Stefano Borghi racconta con un video podcast storie uniche a partire dal gergo calcistico. Istantanee di sabbia capaci di emozionare il pubblico e di liberare la fantasia, mentre il racconto del telecronista prosegue.
Andrea e il calcio
Classe '94, studi in lingue e scienze della comunicazione e impresa, ma una passione che col tempo si è trasformata in lavoro.
Il calcio, in verità, è stato un mondo spesso lontano da Andrea: una famiglia di cestisti, uno zio che allena in A2, e un amore mai sbocciato. "Per me Champions, Coppa Italia, ecc... erano davvero tutte uguali - racconta ridendo -: l'esperienza con DAZN mi ha aperto un mondo che non conoscevo. Sono molto curioso e lavorare in questo format mi ha fatto scoprire storie speciali".
E pensare che il suo rapporto con la sabbia è nato proprio accanto a un campo di calcio... "Da piccolo non giocavo, mentre i miei amici passavano le ore nel campo dell'oratorio. Fatto per lo più di sabbia. Io mi mettevo in disparte e, mentre aspettavo, giocavo con i granelli... Alla fine è nato tutto anche grazie al calcio".
La serata per il capitano dell'Atalanta
E se la prima sabbia di Andrea è stata quella di un campo da calcio, anche il suo secondo lavoro in assoluto come sandartist è strettamente legato al mondo del pallone, in particolare a una figura di spicco del calcio italiano: "Per Gianpaolo Bellini, storico capitano dell'Atalanta, ho fatto uno spettacolo al suo matrimonio. La moglie ha voluto fargli una sorpresa e, alla fine, alla mia seconda uscita avevo tutta la squadra di calcio di Bergamo a guardarmi...".
Le opere preferite in Vocabolario
Ci sono due opere realizzate per Vocabolario che sono rimaste particolarmente scolpite nel cuore di Andrea: "La prima è la "sedia del dentista", quella creata parlando di Gascoigne: lui a terra e sopra l'acqua delle borracce. Particolarmente complessa da realizzare, ma il risultato è stato splendido".
"Come quella creata sul "rigore a due" di Messi: con la sabbia ho ricostruito una visione che era impossibile vedere, perché per osservare la scena in quel modo sarebbe stato necessario avere una telecamera accanto al pallone...".
La fragilità delle opere di sabbia
Realizzare prospettive inedite, insomma, diventa un modo originale per arricchire i racconti. Ma a fronte di tante opere così belle la domanda sorge spontanea: quanto dispiace pensare che quelle creazioni siano destinate a durare poco?
"Per me è sempre una tragedia cancellare i miei disegni di sabbia - confessa ridendo -, ma fa parte della natura intrinseca di questo mestiere. Vero è però che nello studio abbiamo testato una sperimentazione per un paio di anni al fine di fissare ciò che creavamo. Ci siamo riusciti con una resina da far colare sul disegno, che lo fissa e lo rende permanente. In questo modo ci è anche possibile donare o realizzare opere su commissione".
Il rapporto con Stefano Borghi
Una full immersion con un professore come Borghi è vista da tanti come una fortuna: "Ho conosciuto Stefano direttamente sul set: persona strepitosa. Mi sono lasciato ispirare dai suoi testi, che mi aveva inviato prima di arrivare a teatro a registrare".
"Davide Bernardi mi ha aiutato molto: la produzione è stata pazzesca. Non avendo grosso background avevo bisogno di qualche indicazione: penso allo stadio del Boca, costruito in un certo modo e da ricreare nella maniera più fedele possibile".
In particolare per la Bombonera Andrea ha usato tanti chiaroscuri: "Era l'unico modo per ricreare le lastre di ferro ricurve".
Il tipo di sabbia
Ma la sabbia utilizzata per le opere deve avere qualche caratteristica particolare? "Non tutte le sabbie vanno bene per disegnare: se sono troppo fini e farinose non si riesce a spostarle, c’è sempre un velo che resta e l'effetto non è ottimale; al contrario le sabbie grose tendono a rimbalzare e tolgono uniformità, creando un effetto "stelline" per via dei vuoti che lasciano nei punti in cui rimbalzano".
La lastra di vetro illuminata è la base imprescindibile di questi talenti. Una superficie uniforme, che però da sola non basta. "Serve una manualità unica: quando si lancia la sabbia serve muovere mano e polso in un certo modo. Non c'è spazio per l'errore. Hai presente quando ripassi col pennarello dopo aver colorato sullo stesso punto? Si nota. Lo stesso accade con la sabbia...".
Sabbie Luminose, lo studio di Andrea (www.sabbieluminose.it), usa una miscela di sabbie di mare e fiume. E pensare che a Bergamo, città natale di Andrea, di sabbia non ce n'era e non ce n'è... "Per questo usavo la farina gialla...".
Il lavoro del sandartist in tempi di Covid
"La proposta di DAZN è stata una ventata d'ossigeno - ha chiuso Andrea -: il dicembre 2020 è stato un periodo molto difficile, in cui sono passato da più di 20 spettacoli al mese, ovunque, da Potenza a Bergamo, da sera a mattina, al vuoto totale. Per uno come me non poter fare spettacoli causa covid è stata una botta allucinante. Quasi mi sentivo inadatto. Mi sono anche chiesto se fossi io a non andar bene: psicologicamente si era innescato un processo di autocommiserazione. La chiamata per Vocabolario è stata una ventata d'ossigeno. E poco per volta siamo ripartiti".
Coi granelli di sabbia sui vestiti, nel letto, e soprattutto nel cuore, Andrea continua oggi a regalare emozioni con il suo talento impressionante. E a offrire a Vocabolario una nuova prospettiva. Destinata a durare poco nella realtà, ma a restare indelebile negli occhi degli spettatori.