Uno dei più grandi e recenti "se" del calcio italiano: con il suo genio abbinato alla sua sregolatezza, Antonio Cassano è riuscito a far parlare di sé in campo con le sue giocate e, contemporaneamente, al di fuori con le sue dichiarazioni e le sue "Cassanate". Ripercorriamo la carriera di uno dei più grandi talenti del nostro pallone nel ventunesimo secolo.
Cassano, tutto parte dal gol in Bari-Inter: nasce una stella
Cresciuto nel Bari, Antonio Cassano si fece conoscere per la prima volta il 18 dicembre 1999. Al San Nicola, i pugliesi sfidano l'Inter e Fantantonio, partito da titolare in Serie A per la prima volta in carriera, segna un gol tanto bello quanto decisivo visto il 2-1 finale. All'88', controlla un lacio di Perrotta mandando fuori tempo sia Blanc che Panncci, riuscendo poi a segnare il gol che lo lanciò definitivamente nel paorama calcistico nazionale.
Il passaggio alla Roma campione d'Italia di Capello
Nel 2001, passa alla Roma fresca vincitrice dello Scudetto, voluto da Fabio Capello. Resterà in giallorosso fino alla fine del 2005, vincendo la Supercoppa Italiana contro la Fiorentina pochi mesi dopo il suo approdo in giallorosso, dove totalizzò 161 presenze e 52 gol. La sua stagione più prolifica è la terza: nel 2003/2004 realizza 18 gol in 39 partite, di cui 4 in Champions League. Questi numeri convincono il Real Madrid, nel gennaio 2006, ad acquistarlo dai capitolini.
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Il Real Madrid, Capello e le prime "Cassanate"
In Spagna, Antonio Cassano vinse LaLiga 2006/2007, ma furono 18 mesi complicati. Nella seconda parte del 2005/2006 totalizzò solo 16 presenze. Nell'anno successivo, i blancos ingaggiano come allenatore Fabio Capello: Fantantonio ritrova l'allenatore avuto ai tempi della Roma, ma proprio in questo periodo arriva la prima vera "Cassanata". Un'imitazione di "Don Fabio", insieme ad altri episodi come il diverbio a Tarragona, convincono il Real a metterlo fuori rosa. Inevitabile, nell'estate del 2007, l'addio ai campioni di Spagna.
Il ritorno in Italia e la Sampdoria
Seppur inizialmente in prestito, Cassano viene ceduto alla Sampdoria, dove sembra ritrovare in parte lo smalto e le giocate inventate in Serie A prima del passaggio al Real Madrid. Con i blucerchiati, arriva in finale di Coppa Italia nel 2008/2009, ma sbaglia uno dei rigori della serie che regala il trofeo alla Lazio. Chiude con i liguri al quarto posto la Serie A 2009/2010, disputando il preliminare di Champions League perso, però, contro il Werder Brema. Nella prima parte della stagione 2010/2011, però, aumentano gli screzi con il presidente Garrone e, dopo un rapporto interrotto in maniera netta, si trasferisce al Milan.
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Il Milan, lo scudetto e il malore
Nel gennaio 2011 si trasferisce al Milan, dove vince due trofei: lo scudetto sancito con il pareggio di Roma e la Supercoppa del 6 agosto contro l'Inter. Ai nerazzurri segna anche un gol nel derby del 2 aprile, vinto 3-0 dai rossoneri.
Il 29 ottobre dello stesso anno, tuttavia, Cassano accusa un malore. Ricoverato al Policlinico di Milano, gli viene diagnosticata una sofferenza cerebrale su base ischemica causata dalla presenza di un difetto interatriale. Bisognerà aspettare fino ad aprile 2022 per rivederlo nuovamente in campo, nel corso di Milan-Fiorentina.
La stagione all'Inter e i tre anni al Parma
Nell'agosto 2012 si trasferisce all'Inter, dove gioca l'intera stagione 2012/2013 mettendo a segno 9 gol in 39 partite, con 15 assist. Dopo un solo anno, si trasferisce al Parma, dove giocherà fino a gennaio 2015: in questo caso, arriva la risoluzione del contratto per il mancato pagamento di alcuni stipendi.
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Gli ultimi anni da professionista: Sampdoria e Verona
La carriera da calciatore di Cassano si chiude nel 2018. Dopo la risoluzione con il Parma, torna alla Sampdoria dove gioca per un anno e mezzo, fino a gennaio 2017, collezionando 25 presenze e 2 reti. Nel Verona non riesce invece a disputare neanche un minuto, ponendo di fatto fine la sua carriera che si chiude ufficialmente con il suo annuncio il 13 ottobre 2018.
Antonio Cassano e la Nazionale
Antonio Cassano inizia ad assaporare la maglia azzurra già in Under 21, dove colleziona 9 presenze segnando 3 reti, ma il suo rapporto non idilliaco con il ct Claudio Gentile non gli consente di diventare protagonista tra gli azzurrini.
L'esordio in Nazionale maggiore avviene il 12 novembre 2003 nel match perso 3-1 dall'Italia contro la Polonia: sua l'unica marcatura azzurra di serata. Successivamente, partecipa agli Europei 2004 segnando 2 gol nella fase a gironi, dove si ferma il sogno della Nazionale di Trapattoni. Non prenderà parte al Mondiale 2006 vinto dalla formazione di Lippi.
Rientra tra i convocati nel 2008, sotto la gestione Donadoni, salvo poi sparire dall'elenco dei convocati con il Lippi bis dopo l'amara eliminazione a Euro 2008. Nel 2010, torna a vestire la maglia azzurra sotto la gestione di Cesare Prandelli, con cui Cassano sfiorerà il trionfo agli Europei. Perde, però, la finale della manifestazione giocata in Polonia e Ucraina contro la Spagna, che si impone 4-0.
Le ultime apparizioni risalgono al Mondiale 2014 in Brasile, dove l'Italia esce ai gironi. Gioca solo parte dei match con Costa Rica e Uruguay, senza però incidere. Saranno le ultime presenze con la maglia azzurra di Antonio Cassano, che chiude con 39 presenze e 10 gol.
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Antonio Cassano, biografia e palmares
- Data di nascita: 12 luglio 1982
- Debutto in Serie A: 11 dicembre 1999
- Ritiro: 13 ottobre 2018
- Presenze totali con i club: 515
- Gol totali con i club: 140
- Presenze con la Nazionale Under 21: 9
- Gol con la Nazionale Under 21: 3
- Presenze con la Nazionale maggiore: 39
- Gol con la Nazionale maggiore: 10
Palmares
Competizione | Vittorie |
Serie A | 1 (2010/2011) |
Supercoppa Italiana | 2 (2001, 2011) |
LaLiga | 1 (2006/2007) |