Nella morsa del leone. Anzi: del campione. E la delusione non può non accompagnare Matteo Berrettini, in questo 28 gennaio che non sa di riscatto. Rafa Nadal vince la semifinale e va meritatamente all'epilogo dell'Australian Open: il maiorchino supera l'italiano 3-1 e si giocherà il titolo numero 21 della sua carriera contro il vincente tra Medvedev e Tsitsipas.
Un divario enorme
Lo stato di forma è differente. Ma a fare concretamente un passo verso Nadal è stata la tenacia, la mentalità. Berrettini, alla terza semifinale Slam di tutta la carriera, ci ha provato e ha vinto ugualmente un set contro lo spagnolo, che gli ha dato concesso il beneficio della speranza. Dopo un netto 6-3 6-2 per il maiorchino, il 3-6 di Matteo aveva ridato fiducia. Stesso risultato, ma al contrario, e Nadal è volato dritto in finale.
A fare la differenza, già nel primo set, il servizio. Da una parte e dall'altra. Quello di Matteo non incide come sempre, quello di Nadal invece è una furia che s'abbatte con costanza. L'umidità - dovuta al forte acquazzone su Melbourne, rallenta il gioco e favorisce Rafa, che dopo un'ora comanda con nove games vinti e in un'ora e mezza è già avanti due set, senza concedere neanche una palla break.
Al terzo set tutto sembra più equilibrato, anche Matteo sembra tornato in pista. Crescono gli ace (71% di prime) e i vincenti (30). Poi il fatidico quarto set: Rafa capisce che Berrettini non può fare a meno del servizio, e allora è bravo a strapparglielo. Finisce così: l'appuntamento per la storia ce l'ha Nadal.
