Potrebbe sembrare una notizia scioccante, ma per chi mastica tennis la scelta di Ashleigh Barty suona familiare. La numero 1 al mondo, che già in passato aveva lasciato il tennis per l'eccessiva pressione, annuncia il ritiro.
A 25 anni, reduce da un successo storico a casa sua, in Australia, decide di abdicare al trono per dedicarsi a sè stessa. Per inseguire "altri sogni". Perché, dopo aver lottato contro la pressione dei predestinati a vincere ed aver raggiunto i suoi obiettivi, è tempo di chiudere un capitolo per pensare ad altro.
Lasciare a terra quella racchetta pesante, carica di stress, senso di dovere e aspettative, per godersi ogni singolo istante di vita e dei successi raggiunti.
Il successo agli Australian Open
Basta fare un salto indietro nel tempo di una manciata di settimane: il 29 gennaio 2022 Ash diventa la regina degli Australian Open. L'apice di una vita.
Un successo in casa, storico: non capitava infatti da 44 anni che un'australiana trionfasse nella sua terra (dai tempi di Christine O'Neil). A trascinarla una nazione intera. La diva di Melbourne supera alla Rod Laver Arena Danielle Collins e corona il sogno di una vita. Un momento decisivo, anche in quella che ora appare una scelta irreversibile.
L'annuncio di Ash
Tra pensare, e fare, c'è infatti un abisso. "Questa è la prima volta che lo dico ad alta voce: è difficile". In una chiacchierata con la sua ex compagna di doppio Dellacqua la tennista confessa: "Sono esaurita, non ho più le motivazioni e la spinta fisica per spingermi oltre".
Una storia già sentita: perché il talento classe 1996 nel 2014 aveva lasciato il tennis a causa del troppo stress. Un mondo che ti obbliga a mantenere altissima la soglia della concentrazione. A lottare quotidianamente non solo contro gli altri, ma soprattutto contro te stesso (basta leggere Open, la biografia di Agassi, per farsi un'idea e cambiare punto di vista sulla vita dei professionisti del tennis).
Questa volta, però, c'è qualcosa di diverso. Dopo il successo agli Australian la sensazione è quella di non aver lasciato nulla di incompiuto. Di aver raggiunto la vetta dopo una scalata lunga e faticosa. E di aver scelto di godersi ancora un istante il panorama, prima della discesa...
"So di averlo già fatto - ha infatti confessato -, ma questa volta la sensazione è diversa: sono grata al mondo del tennis, a tutto ciò che mi è stato dato. I sogni, soprattutto. Ma so che è giunto il momento di mettere giù la racchetta e inseguirne di nuovi..."
I successi di Ash
Il Roland Garros nel 2019, Wimbledon nel 2021 e il recente successo all'Open di Australia. In totale 15 i trofei alzati al cielo, a cui vanno aggiunti i 12 ottenuti nel doppio. Da 114 settimane numero 1 nella classifica WTA. Una vincente, nulla di più. Che ha dovuto superare i propri limiti in più di una circostanza.
"Wimbledon l’anno scorso mi ha cambiato cambiato molto come persona e come atleta: quando lavori così duramente tutta la tua vita per un obiettivo cambia tutto - ha aggiunto -: riuscire a vincere Wimbledon, che era il mio sogno, l’unico vero sogno che volevo nel tennis, questo ha davvero cambiato la mia prospettiva".
Quando la felicità non dipende più dal risultato, probabilmente, si è già vincitori. Ash c'è riuscita. Unendo le due cose. E ora saluta, tra gli applausi scroscianti del mondo del tennis.
E quel numero 1 torna ad essere un trono da conquistare sul campo. Con merito. Come l'australiana, per ultima, è riuscita a fare, entrando di diritto nella storia di questo magnifico sport.