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Australian Open (M)

Benedetto Berrettini: il Day 7 dell'Australian Open

Benedetto Berrettini: il Day 7 dell'Australian OpenDAZN
Berrettini travolge Pablo Carreno Busta e dopo la semifinale a New York, i quarti al Roland Garros, la finale di Wimbledon, si siede anche fra i migliori otto dell'Australian Open. E ritrova Monfils, ma che bel déjà vu. Mettiamo la sveglia per Jannik Sinner, alle 4:30 di domani (lunedì) "in trasferta" contro De Minaur. Intanto, a Melbourne ridanno il classico Nadal mentre Denis Shapovalov diventa grande contro un piccolo Zverev.

1. BOOM BERRETTINI

Riceve un altro spagnolo - che è diversissimo per età e attitudini al furente Alcaraz, ma non per questo meno ostico - e lo macina a cannonate. Se lo divora in 3 set con 28 ace (a 2), l’87% dei punti con la prima di servizio e una doppia raffica di vincenti (57 a 29). Statistiche gigantesche di un tennista che nel pieno della carriera, già semifinalista US Open e finalista di Wimbledon, si siede fra i migliori otto di tutti gli Slam. Sarà la sua quarta volta consecutiva e si ritroverà quel Monfils che, piegato al tie-break del quinto a New York nel 2019, sparò la vita di Berrettini in un’altra dimensione. Sì, stupendo.

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2. CLASICO NADAL

Nel tie-break che decide il primo set con Mannarino, ci sono molte tracce di tennis e della vita di Nadal: 30 punti, 16/14 per Rafa, che combatte e rincorre e aggredisce ogni palla come fosse la prima, anzi l’ultima della carriera. E invece altroché: Nadal è una certezza fatta di pelle e d’intenti. È un cuore che batte forte, è la bellezza del tennis che negli anni ha tessuto insieme un’unica splendida classe muscolare. All'altro lato del ring c'è un avversario smarrito, suonato, con la mente al tappeto dopo appena una ripresa. Senza Federer e senza Djokovic, ne avevamo estremo bisogno. 

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3. PSYCHO ZVEREV

Zverev invece ha fatto proprio un bel pasticcio. Perché cercando di fare il simpatico fin dal suo primo giorno a Melbourne, due giorni fa ha detto che si sarebbe ubriacato. Che non l’abbia fatto per davvero? Sì perché lo Zverev di oggi ha proprio sfigurato, e qui iniziano i meriti di Denis Shapovalov che ammiriamo da sempre, assai suggestionati dal suo gioco mancino di rovescio a una mano, e che smaltite le scorie adolescenziali del campioncino precoce, oggi si propone di fare scalpi importanti. Il primo, quello del Maestro di Torino, ce l’ha già nel borsone.

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4. PREVIEW SINNER

Meglio mettere la storia del super-coach in stand-by: lui e McEnroe si piacciono e sarà quel che sarà. Ora però Jannik Sinner gioca il suo primo ottavo di finale a Melbourne contro il miglior tennista di casa, o perlomeno il più affidabile: ha ventidue anni, è numero 42 del ranking, si chiama Alex De Minaur e fin qui nel torneo ha perso solo un set (come Sinner): il primo giocato all'esordio con Musetti. Ci sono due precedenti e li ha vinti entrambi Jannik: nel 2019 a Milano (Next Gen ATP Finals) e un anno dopo a Sofia. E in entrambi i casi, crepino avarizia e scaramanzia, Sinner ha poi vinto il torneo.

5. REWIND BERRETTINI

Dall’inizio alla fine… E alla faccia degli ultimissimi criticoni che dicono di Berrettini solo servizio e dritto. Siano perdonati e si guardino quest’altro rovescio, dopo i due splendidi in back e lungolinea contro Alcaraz: un passante in corsa a polso bloccato e spalle alla rete. Circoletto rosso. Benedetta domenica.

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