Che quella di Vlahovic contro l'Atalanta sia stata una serata no lo si capisce dai gesti dell'attaccante serbo a fine partita. Scuote la testa mentre lascia il campo, pensando e ripensando probabilmente a come avrebbe dovuto far meglio in quella partita.
Una serata "ni", invece, è stata per la Juventus che è riuscita ad agguantare un pareggio nei minuti finali grazie al colpo di testa di Danilo . L'Atalanta era passata in vantaggio con un eurogol di Malinovski e sembrava avere ormai la vittoria in tasca ma nel calcio nulla è scritto fino al triplice fischio.
BordoCam, il format
Con BordoCam proviamo a trasportarvi letteralmente in campo per vivere da vicino le partite dei protagonisti principali della Serie A TIM. Le frasi, i gesti, le giocate e anche soltanto gli sguardi, proprio quelli che a volte valgono più di ogni singola parola.
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Il protagonista in Atalanta-Juventus è stato Dusan Vlahovic, attaccante arrivato in bianconero nell'ultima finestra invernale di calciomercato, che ha fatto capire subito a tutti le sue qualità anche con la maglia della Juve.
Una partita difficile
Ma quella con la dea è stata davvero una partita complicata per Dusan Vlahovic. Si può dire forse che l'unico momento in cui il serbo è stato libero dalla marcatura di Merih Demiral sia stato nel riscaldamento e durante l'ingresso in campo.
Nei minuti di gioco poco scampo. Il difensore turco è sempre stato lì, su Vlahovic, toccandolo anche quando non ce n'era bisogno. Il motivo? Farsi senitre presente in marcatura per mettere pressione sull'avversario e magari portandolo a innervvosirsi.
Un giallo da lezione
E infatti Vlahovic la marcatura l'ha subita, e non poco, anche dal punto di vista mentale. Se ne è accorto anche Allegri, quando al 42' del primo tempo l'attaccante è stato ammonito per proteste per un fallo non sanzionato dall'arbitro ai suoi danni.
"Calma", continuava a ripetere l'allenatore bianconero e nella ripresa in effetti il nervosismo si è pacato, ma non la marcatura di Demiral.