Walter Mazzarri, allenatore del Cagliari, parla così dopo la vittoria di Torino.
Pavoletti, la svolta
"Pavoletti ha dato la svolta alla gara, dovevamo fare sponde con gli attaccanti. Avevamo un bel gioco, l'unica possibilità era lanciarla per Pavoletti che poteva dar fastidio a Bremer, avevamo parlato come tener palla. E' un maestro e ha svoltato. Ha fatto tante sponde, grazie a lui hanno trovato tutti spazi. Bravo Pavoletti, le mie scelti vengono bene quando i giocatori fanno ciò che mi aspetto che facciano".
Cambio di mentalità
Analisi perfetta per me, sul cambio di mentalità. I ragazzi hanno giocato bene, con il Napoli avevamo giocato pure meglio. Creato belle occasioni, nitide. Questa squadra pressa, dà poco spazio e i difensori sono agevolati. Ora siamo una squadra con la S maiuscola. Abbiamo buttato un girone d'andata, anche le altre stanno facendo bene, non possiamo distrarci. Ma domani i ragazzi meritano il riposo.
La scelta su Belotti
"Il Gallo è un trascinatore in caso, non volevo lasciare solo Lovato, era stato già ammonito e per me ingiustamente. Ho messo Grassi a fare schermo davanti, per come eravamo messi lanciavano spesso su Belotti. E' andata bene, a Joao Pedro l'ho messo su Rodriguez, Pereiro sull'altro braccino. Abbiamo messo un 3-5-1-1, per dare una mano su Belotti. Pavoletti su Bremer perché era l'unico che poteva contrastarlo fisicamente e lì siamo andati ancora meglio. Merito di tutti. Gaston si è fatto un mazzo incredibile. Anche Marin è uscito alla distanza. Stanno bene fisicamente, si allenano con continuità e per ora ce l'abbiamo fatta. Ora c'è la Lazio e dobbiamo essere ancora di più combattivi.
Bellanova come il Maggio di Napoli
"Maggio era bravo anche di testa, ma meno tecnico. Bellanova può puntare l'uomo. Ma Maggio aveva strapotere fisico nel duello, Bellanova ha una gamba pazzesca. Deve migliorare sul colpo di testa, irrobustirsi... non lo so, se continua così, può giocare a destra e sinistra, da avere un futuro importante. Aspettiamo la salvezza".
Solo la Juve ha fatto meglio
"Dobbiamo arrivare all'obiettivo con le braccia alzate, non ci esaltiamo troppo, stiamo qui con i piedi per terra. Finché non c'è la matematica, cerchiamo di non aiutarci a non volare troppo alti"