Sasa Lukic è un altro 10: quello che gioca dove ci si sporca e mica dove si balla, che scherma e contrasta e tesse gioco per gli avanti, esterni o trequartisti, garantendo standard elevati. È il dieci atipico del Torino, e della Nazionale serba, che per un sabato granata ha fatto il dieci classico, segnando dal dischetto e di precisione la sua prima doppietta in carriera.
Nato il 13 agosto 1996 sulle rive del fiume Sava difese dai partigiani della ex-Jugoslavia, Sasa Lukic matura due anni nel liceo classico del Partizan Belgrado, attirando gli osservatori del Torino con le sue fitte doti di qualità e sostanza. È un mediano moderno che può portare il 10, arretrando di qualche metro per sentirsi appieno in zona comfort.
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Con il Toro nel destino
È un giocatore con il Toro nel destino e si capisce quando, dopo una stagione in prestito al Levante, il 3 maggio 2019 segna il suo primo gol granata alla Juventus, “bruciando” Pjanic. Reti mai banali, saltando il portiere della Lazio all’ultima giornata di quel campionato, inchiodando Perin da fuori area su assist di Belotti (Torino-Genoa 3-0, 2019/20), siglando 3 reti consecutive, ma uniche della stagione 20/21, a Sassuolo, ancora Lazio e ancora Genoa, e una al netto 4-0 alla Salernitana all’inizio di questa Serie A TIM. L’ultima prima di questa splendida doppietta allo Spezia, avanzando il suo raggio d’azione da rigorista designato per l’assenza di Belotti: destro dal dischetto, sinistro in avanzamento, Torino imbattuto da quattro giornate.
Lukic-Juric: il pilastro della fiducia
Lukic segna e corre ad abbracciare il suo allenatore e connazionale Ivan Juric, che intorno a lui ha disegnato il suo centrocampo totale d’interpreti che corrono e “picchiano”, contrastano, tirano e segnano. Sono Lukic e Pobega, Praet e Mandragora, ma Sasa è il vero insostituibile con 31 presenze in 34 giornate di campionato. È l’acceleratore e l’equilibratore del suo Toro con un repertorio di passaggi e recuperi da dietro le quinte e talvolta, come sabato contro lo spezia, sul palco dei protagonisti.
«Con Juric è una questione di fiducia perché abbiamo parlato tanto guardandoci negli occhi», dice Lukic.
«È un pilastro della squadra e non voglio che disperda le sue qualità», parla Juric: «Ho puntato molto su di lui e sulla sua crescita e fin dall’inizio ha un rendimento sopra la media. Sta giocando un grande campionato, è un centrocampista completo, sa fare tutto e sono molto soddisfatto».
È una questione di fiducia. E di non lasciare ciò che s’è costruito.