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Verdi speranze e pace di Sensi: i "nuovi" altri protagonisti di Salernitana e Sampdoria

Verdi speranze e pace di Sensi: i "nuovi" altri protagonisti di Salernitana e SampdoriaDAZN
Sono i "nuovi", come Vlahovic e Zakaria, e come i debuttanti bianconeri decidono la prima giornata di Serie A TIM post mercato. Trequartisti affini nel bene e nel male, di croci e delizie, Stefano Sensi è già nel centro nevralgico della Sampdoria, mentre Simone Verdi dipinge punizioni in piazza della rivoluzione Salernitana.

È stata la giornata dei debutti nel vivo del campionato, dei “nuovi” giocatori, di quelli presi al mercato di riparazione per “tappare i buchi” o cambiare le sorti di una Serie A TIM fin qui avara. Altroché, l’impatto di Stefano Sensi sulla Sampdoria e di Simone Verdi sulla disperata Salernitana è stato davvero devastante.

Loro che ormai veterani del campionato e che escono da un girone d’andata sottocoperta: 160 minuti per Sensi nell’Inter di Inzaghi, che l’ha impiegato titolare solo alla prima di campionato; 3 comparse di Verdi col Torino, visto poco da Juric anche prima dell’infortunio al bicipite femorale.

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Sensi, la Sampdoria per l'Italia

Stefano Sensi è nato a Urbino il 5 agosto 1995 e dopo tre ottime stagioni a Sassuolo, non ha mai trovato continuità nell’Inter a causa dei numerosi problemi fisici: adduttori, polpaccio, bicipite femorale, legamento collaterale mediale. Più che un calvario, una ricaduta sulla sua carriera che, sebbene la stima incondizionata del ct Mancini, gli ha fatto perdere di corsa in stazione il treno per l’Europeo.

E forse proprio con due match della Nazionale, quelli che il mese prossimo decideranno se l’Italia andrà ai Mondiali, cerchiati in rosso sul calendario, Sensi ha lasciato per un po’ l’Inter capolista abbracciando la nuova Sampdoria. E così pochi giorni dopo, mentre l’Inter s’accorge di non avere un vice-Calhanoglu con proprietà di palleggio fra le linee, buttando un derby e suo malgrado riaprendo il campionato, Sensi esordisce in blucerchiata contro il Sassuolo e corre, rifinisce, segna (in tap-in di sinistro dal limite dell’area piccola) e butta fuori tutto, urlando il suo canto libero. È pieno di vita.

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Verdi, un artista in missione

Stefano Sensi e Simone Verdi hanno in comune la passione per la geometria, per l’assist, per la bella giocata e l’uno contro uno. Negli anni Novanta sarebbero stati ottimi fantasisti, oggi sono ottimi trequartisti che, purtroppo, condividono anche molte fragilità. Sta di fatto che, tra gli undici arditi scelti dal comandante Sabatini per la missione disperata di salvare la Salernitana, c’è anche Verdi, ex-enfant prodige del calcio italiano con un’antica maglia del Milan, oggi ventinovenne dell’Oltrepò Pavese e finito a giocare un po’ dappertutto - Juve Stabia, Empoli, Eibar, Carpi, Bologna, Napoli - prima dei giorni migliori al Torino e d’una nuova durissima sfida.

Ecco, per il suo debutto all’Arechi contro lo Spezia, Verdi ha portato il pennello disegnando due calci di punizione in una dozzina di minuti - prima con un tocco sottile dal limite dell’area, poi di grazia iridata - calciati entrambi sotto l’incrocio dei pali, là dove si posson solo ammirare. Con la maglia numero 10 per nutrire sogni di verde speranza.

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PS Pereiro

E prima della fine del campionato, in merito a squadre che van salvate dagli “altri protagonisti”, scriveremo anche di Gaston Pereiro esemplare di trequartista sudamericano bello in campo e dannato dagli spalti. Eppure, unico uruguaiano scampato all’epurazione sarda, dopo il gol vittoria al 93’ contro il Bologna, Pereiro ha firmato con una doppietta il colpaccio del Cagliari a Bergamo, ridando ossigeno ed euforia.

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