Dedicato a chi ce l’ha fatta e chi spera di farcela, allo Spezia che batte l’Udinese festeggiando in Friuli la sua permanenza in Serie A TIM.
Spezia Verde speranza
Una favola scritta a fondo pagina da Daniele Verde, protagonista d’una stagione fra le linee per far gol (8) e farne segnare. Venticinquenne napoletano cresciuto nella Roma e diventato uomo nella provincia del gol (Frosinone, Pescara, Avellino, Verona), migrante in Spagna al servizio d’una piccola corona, il Real Valladolid, e in Grecia all’AEK Atene: Verde è tornato in Italia per sposare lo Spezia e il matrimonio è fiorente.
Gyasi e Maggiore: i fedelissimi
A Udine hanno segnato Verde, Emmanuel Gyasi e Giulio Maggiore, i fedelissimi, quelli che hanno portato lo Spezia in Serie A TIM e che ce lo fanno restare. Gyasi è nato a Palermo da genitori ghanesi immigrati e cresciuto a Pino Torinese. Punta rapida e generosa d’animo e di piedi, nell’anno della promozione ha siglato 9 gol, l’ultimo dei quali ha deciso la finale Playoff contro il Frosinone. E quest'anno ha saltato una sola partita per squalifica, con 6 sigilli fin dalla prima giornata.
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Poi c’è Giulio Maggiore enfant du pays, giovane capitano spezzino, metronomo con licenza di tiro e incursione. Salvo un breve periodo nelle giovanili del Milan, Maggiore gioca nella sua squadra da sempre, ma proprio dai primi calci tirati a sei anni. Di più, a ventiquattro il ragazzo chiude la sua sesta stagione pro da 187 presenze con l’unica maglia.
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Quagliarella centenario
Tre simboli dello Spezia hanno segnato le reti decisive contro l’Udinese (2-3), mentre la Sampdoria s'è salvata un giorno prima di travolgere la Fiorentina nel posticipo con i piedi saldi e la mente leggera, un 4-1 che celebra soprattutto la grandezza di Fabio Quagliarella centenario del gol. Trentanovenne che sente ancora i colpi, anzi i fuochi d'artificio in canna dichiarandosi alla sua Samp: «Voglio giocare ancora, voglio chiudere la carriera qui». La rete (bellissima!) di ieri non sarà stata l’ultima a Marassi.