Dopo Leonardo Mancuso corsaro a Torino, contro la Juve, al suo primo gol in massima serie.
Dopo Andrea Pinamonti da attaccante "fighetto" a miglior marcatore dell’Empoli in campionato.
Mancava Patrick Cutrone, mancava da molto ed eccolo qui: a decidere di nuca il match di Napoli nella giornata dei ribaltoni.
Con la nuova maglia dell’Empoli aveva già segnato a fine ottobre, chiudendo un durissimo digiuno senza gol di quindici mesi da luglio 2020.
Questo è stato invece un anno in cui Cutrone ha cambiato quattro squadre: Fiorentina, Wolverhampton, Valencia, Empoli. Tre campionati e solo gol italiani per chi, ai tempi del Milan, ne segnava mangiandosi l’erba.
Tempi recenti quelli rossoneri, vissuti da tifoso, da enfant du pays, da dodicesimo uomo stile Massaro, perfino da titolare di una squadra in cerca di nuovi autori, schiacciati dal peso di un’eredità impossibile da raccogliere.
Casa Milan, stile Massaro
Nato a Como il 3 gennaio 1998 e cresciuto calcisticamente a Milanello fin dal 2007, Patrick Cutrone debutta in Serie A TIM il 21 maggio 2017, entrando al novantesimo di Milan-Bologna 3-0. L’anno successivo, da Montella a Gattuso, è quello della svolta per un attaccante ardente, intenso e volitivo. Stile Massaro o stile Inzaghi, gente che ha segnato valanghe di gol senza fascini apparenti, ma con un cuore sempre grande così.
Nella stagione 2017/18 Cutrone segna 6 reti in Serie A TIM, il primo a Crotone nella prima giornata, e 4 in Europa League con doppietta all’Austria Vienna. L’anno successivo i gol sono 9 fra Europa (4), Coppa Italia (2) e Serie A TIM (3), ma in estate arriva un’offerta di quelle quasi irrinunciabili: 18 milioni dal Wolverhampton. Patrick piange, saluta e va in Premier League mentre i tifosi sono davvero umanamente dispiaciuti e il Milan, da squadra schiettamente umorale, diventa un undici di rinnovate ambizioni e difficoltà proporzionali sotto la guida di Giampaolo.
"Uscito di casa", Cutrone lavora con la valigia in mano e in Inghilterra segna poco (3 gol), in Liga non segna, in Italia ne fa 5 con la Fiorentina, ma sono 11 quelli da leader offensivo della Nazionale Under-21. Quando torna a battergli forte il cuore.