“Il potere degli arbitri sta uccidendo il judo”. Il presidente della Fijlkam Domenico Falcone non usa mezzi termini per descrivere lo stato d’animo degli atleti, dei tecnici e della federazione. Ma cosa sta accadendo in questi primi giorni di Olimpiade a Champ-de-Mars? Andiamo con ordine. L’Italia non si era mai presentata così ambiziosa a un’Olimpiade. Tredici qualificati complessivamente, en-plein tra le donne, presenti in tutte le sette categorie di peso. Ma dopo tre giorni senza medaglie in attesa dei ripescaggi di Manuel Lombardo nel pomeriggio di lunedì, regnano solo scoramento e rabbia. Tutto è iniziato domenica, il giorno dopo la cocente eliminazione di Assunta Scutto, numero uno del ranking tra i 48 kg. Quando tutti attendevano il riscatto per mano di Odette Giuffrida, la nostra campionessa più stimata a livello internazionale, al centro della scena sono finiti gli arbitri, in particolare la romena Ioana Babiuc.
Le cui decisioni nei quarti di finale e nella finale per il bronzo, perse entrambe da Odette per somma di shido (infrazioni non gravi a totale discrezione dell’arbitro e della commissione a bordo tatami), hanno avuto un peso enorme. Decisioni molto contestate, addirittura dubbie al punto da scatenare le proteste dei settemila (in maggioranza giapponesi e francesi) spettatori presenti. “La cosa che ci ha sorpreso è che lo stesso arbitro della semifinale persa da Giuffrida sia stato rimandato alla finalina: credo che questo si commenti da solo”, aveva detto dopo la gara il presidente del Coni Giovanni Malagò. Oggi il bis, con Manuel Lombardo eliminato ai quarti dal kosovaro Akil Gjakova (-73 kg) sempre con la stessa modalità: tre shido assegnati dall’arbitro (l’ungherese Gosztonyi), l’ultimo per falso attacco 1’13” dopo l’inizio del Golden score, anche in questo caso palesemente contestato non solo dall’azzurro ma anche dal pubblico dell’arena.
Falcone ha proseguito: “Continuano ad aumentare le nostre perplessità anche perché oggi (lunedì, ndr) la romena ha arbitrato in modo totalmente diverso. E’ davvero brutto vedere rovinati gli sforzi dei ragazzi e della federazione in modo non corretto e trasparente. Viene voglia di mandare tutti a quel paese. Il sistema attuale degli shido è da cancellare, bisogna fare qualcosa. Parlerò col presidente della federazione internazionale perché stanno massacrando la disciplina. I ragazzi sono preoccupati, temono per le gare ancora in programma. Cosa ha fatto di male l’Italia? Siamo stati forse troppo bravi a portene tredici?” Numerosi gli attestati di solidarietà agli azzurri in queste ore. Ieri attorno a Odette, che ha emozionato il mondo del judo abbracciando a lungo la brasiliana Pimenta che l’aveva appena battuta per il bronzo, è stata consolata da tecnici e avversari di tanti Paesi. “Non vale solo per l’Italia, questo sistema danneggia tutti, la classe arbitrale è da rivedere”, prosegue Falcone. “Domenica abbiamo presentato un ricorso avverso le decisioni arbitrali dell’incontro perso da Matteo Piras. Secondo i nostri tecnici c’erano gli estremi ma dopo una nuova visione delle immagini del match non è stato accolto”.
Fonte: gazzetta.it