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FIA F1 World Championship

Che fine farà Carlos Sainz? Williams, Audi, Alpine... Tutte le opzioni

Jacopo Moretti
Che fine farà Carlos Sainz? Williams, Audi, Alpine... Tutte le opzioniN/A
Messe alle spalle le polemiche del Gp di Spagna, il pilota sta valutando le chance per il prossimo anno: il team francese, grazie anche a Flavio Briatore, si inserisce nelle trattive

Il destino di Carlos Sainz, che lascerà la Ferrari al termine del 2024, sembrava legato alla scelta tra la Williams e la futura Audi, oggi Sauber. Ma alla corsa per lo spagnolo pare essersi aggiunta anche l’Alpine. Il team francese, sotto il controllo del gruppo Renault, ha da poco nominato come consigliere speciale Flavio Briatore che nel paddock del Montmelò ha incontrato l’entourage di Sainz (tra cui il padre del ferrarista, Sainz Sr.) avanzando un’offerta contrattuale per lo spagnolo. 

E così un’opzione che sino a pochi mesi fa pareva poco attraente potrebbe ora rivelarsi particolarmente vantaggiosa per Carlos. Prescindendo per un momento dagli aspetti economici (ma si vocifera che Alpine sia disposta ad un investimento importante pur di assicurarsi Sainz), i miglioramenti del team francese dal punto di vista sportivo sono evidenti. In Spagna Gasly ed Ocon hanno portato entrambe le A524 a punti bissando la doppia top 10 ottenuta in Canada. Una progressione notevole per una vettura che ha iniziato il mondiale 2024 da ultimissima della classe.

Discorso diverso per Sauber e Williams. La scuderia svizzera, in attesa dell’ingresso di Audi, è l’unica a non aver ottenuto nemmeno un punto iridato, con l’undicesimo posto di Zhou in Bahrain come miglior risultato. Ma la classifica non sorride nemmeno alla Williams: sono solo due i punti conquistati dalla scuderia inglese (da Albon a Monaco) e al duplice ritiro nel GP del Canada si è ora aggiunto il doppio piazzamento fuori dai punti in Spagna, con Albon 18esimo e Sargeant 20esimo. Muovendo ora lo sguardo al futuro e, in particolare, alla rivoluzione regolamentare del 2026, lo scenario è destinato ad essere ben diverso. Tra le incognite principali derivanti dalle nuove regole vi sono le modifiche alle attuali Power Unit. In quest’ottica, la Williams dispone dell’opzione più sicura, essendo legata a Mercedes per la fornitura di motori. Una strada che anche Alpine sembra intenzionata a seguire, concludendo la propria esperienza come costruttore e divenendo team cliente dei tedeschi. Discorso diverso per Audi, che abbandonerà la PU Ferrari di cui si serve Sauber esordendo con un proprio propulsore. Un’incognita non da poco, specie considerando le difficoltà nella realizzazione delle Power Unit riscontrate anche da altri team, tra cui proprio la stessa Alpine. 

Il team di Ingolstadt torna però prepotentemente in lizza quanto a prospettive future. Il quartier generale dei quattro anelli non ha mai fatto segreto che la Formula 1 rappresenta un investimento cruciale nei piani futuri del gruppo Volkswagen che ambisce a fare della propria scuderia un top team. Proclami che, se confrontati con il presente, stonano con la scarsa competitività della Sauber, il cui personale sarà in gran parte occupato anche in Audi. In quest’ottica, la squadra ha annunciato un massiccio programma di reclutamento di circa 300 persone volto a rafforzare il proprio organico a cui si è aggiunto anche l’ingaggio dell’ex McLaren James Key come direttore tecnico.  Un discorso non dissimile vale anche per Alpine. Nelle intenzioni di Luca De Meo, a capo del gruppo Renault, l’arrivo di Briatore rappresenta il primo passo per la “ricostruzione” di un team che sinora ha sofferto di importanti difficoltà interne. Solamente tre mesi fa il tandem composto da Matt Harman e Dirk de Beer, rispettivamente direttore tecnico e responsabile dell’aerodinamica del team, ha rassegnato le dimissioni lasciando un vuoto tecnico non indifferente che la squadra ha parzialmente colmato firmando l’ex Ferrari David Sanchez. Nonostante le voci di un parziale disinteressamento dal programma, come per Audi anche in casa Renault la F1 ricopre ancora un ruolo importante nei piani futuri e il gruppo francese intende continuare ad investirvi con continuità. Un aspetto che Sainz non ritroverebbe in Williams: la scuderia di Grove, nonostante l’ingresso del fondo Dorilton Capital come azionista di maggioranza, non dispone dell’appoggio finanziario di cui godono Audi ed Alpine, rendendo l’opzione meno appetibile per Carlos qualora lo spagnolo decidesse di legarsi al team a lungo termine. 

E proprio l’aspetto contrattuale rappresenta un altro tema decisivo per la scelta del madrileno. Audi vede in Sainz il pilota su cui puntare in futuro affidandogli il ruolo di prima guida per gli anni a venire. E se anche Alpine sembra pronta ad offrire a Carlos un contratto pluriennale, pur non potendogli garantire il ruolo di punta nel team, la Williams rappresenta invece l’opzione più “agile” per il figlio di Sainz Sr. Lo spagnolo potrebbe, infatti, decidere di legarsi al team inglese per un solo anno, eventualmente siglando un contratto con 1+1 per il 2026. Così facendo si garantirebbe la possibilità di firmare per un top team in vista della rivoluzione regolamentare in caso di mutati scenari di mercato. Diverse voci dal paddock volevano un annuncio sul futuro dello spagnolo già a Barcellona ma per il momento tutto tace. Chissà che l’aggiunta di Alpine, team che peraltro Carlos già conosce avendo corso in Renault nel 2018, in quella che si delinea come una corsa a tre per accaparrarsi il ferrarista, abbia indotto il pilota e il suo entourage a prendersi del tempo per qualche riflessione ulteriore in uno scenario ora ancor più complesso.

Fonte: Gazzetta.it