Per i tifosi della Fiorentina, Cristiano Biraghi non è un semplice capitàno. Non è di quelli che càpitano, per caso. Piuttosto di quelli che restano, per volontà. E che aiutano, possibilmente in silenzio.
Perché quella fascia, quella che porta due lettere e un numero che pesano come un macigno ma che allo stesso tempo volano nel cielo, leggere come piume, Biraghi l’ha meritata e la mostra con orgoglio, sempre. Anche a Praga, a pochi secondi da quella finale di Conference League persa all’ultimo.
Ecco, questo è l’ultimo fotogramma della passata stagione di Cristiano Biraghi. Ma il suo è un percorso che parte da molto lontano.
Cristiano Biraghi, la carriera
Nato a Cernusco sul Naviglio l'1 settembre 1992, inizia la sua carriera nelle giovanili del Carugate, per poi passare, a 8 anni, all’Atalanta. Dai nerazzurri di Bergamo, Cristiano passa a quelli di Milano, con cui disputa i campionati Esordienti, Giovanissimi Regionali e Nazionali. Dopo una breve parentesi alla Pro Sesto, nel 2010 viene aggregato nel ritiro dell’Inter di Rafa Benitez. A 18 anni, esordisce contro il Twente in Champions League, subentrando a Goran Pandev.
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Nonostante il suo cartellino rimanga nerazzurro, Biraghi per le successive cinque stagioni colleziona numerosi prestiti: Juve Stabia, Cittadella, Catania, Chievo e Granada. Viene ceduto a titolo definitivo al Pescara nel 2016 insieme a Rey Manaj, nell’ambito della trattativa che porta all’Inter Gianluca Caprari.
Con gli abruzzesi trova il suo primo gol in Serie A TIM, su rigore al 93esimo contro il Palermo.
Il passaggio alla Fiorentina
Nell’agosto del 2017 passa in prestito alla Fiorentina di Stefano Pioli, esonerato dall’Inter l’anno precedente. In quella squadra, tra gli altri, giocano Giovanni Simeone, Federico Chiesa e Davide Astori. L’intero girone d’andata vede una Viola dalle prestazioni altalenanti anche se la vera involuzione coincide con l’inizio di quello di ritorno, con la Fiorentina che inizia a perdere punti importanti nella corsa all’Europa League.
Biraghi, nel frattempo, si è conquistato un posto da titolare: chiuderà con 35 presenze stagionali, un gol e quattro assist. Quella stagione però, coincide anche con quella della scomparsa di Davide Astori. Nella mattinata del 4 marzo 2018, il mondo del calcio è sconvolto dalla tragedia della sua morte: la società ritira la sua maglia numero 13. Qualche mese dopo, Biraghi pubblica su Instagram il suo tributo: un tatuaggio in cui compaiono un nastro, le iniziali di Astori e il suo numero, con un messaggio: “Per sempre addosso e dentro di me”.
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Conclude in crescendo la sua prima stagione a Firenze, dove rimane anche quella successiva nonostante l’interesse di molte squadre, tra cui il Milan. Il lavoro lo porta a diventare titolare fisso a sinistra e gli fa ottenere anche la sua prima convocazione in Nazionale.
La seconda esperienza all’Inter
Nell’agosto del 2019 torna all’Inter, in prestito con diritto di riscatto. L’esordio in A con i nerazzurri avviene il 25 settembre, contro la Lazio, partita in cui fornisce l’assist a Danilo D’Ambrosio. Per il primo gol in A con la squadra che lo ha formato, però, bisogna aspettare giugno. Finisce la stagione, che coincide con la sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia, con 37 presenze in tutte le competizioni, tre gol e sette assist.
Il ritorno a Firenze
Terminato il prestito a Milano, Biraghi torna a Firenze. Ad ottobre firma il prolungamento di contratto fino al 2024. Chiude l’annata con 38 presenze totali tra Campionato e Coppa Italia, una rete e sette assis.
La stagione successiva, sulla panchina della Fiorentina arriva Vincenzo Italiano e nomina Biraghi nuovo capitano in seguito alla partenza di German Pezzella. La responsabilità lo rende ancora più maturo, in campo e fuori. A fine anno, ottiene e festeggia la prima qualificazione europea da quando indossa la maglia viola totalizzando 42 presenze e 5 gol. Dedica l’Europa a Davide Astori: “Te lo avevo promesso: andiamo in Europa. Questa qualificazione è anche per te”.
Nella passata stagione, il capitano è stato ancora protagonista e al centro del progetto tattico di Italiano. Gioca, insieme ai compagni, due finali: quella di Coppa Italia, che perde contro la sua ex squadra, l’Inter, e quella di Conference League che si vede sfumare all’ultimo minuto contro gli inglesi del West Ham, giocando 90 minuti con una profonda ferita alla testa.
Quella in corso è la sua sesta stagione in maglia Viola, aperta con un suo gol alla prima giornata.
Il rinnovo
Il 14 luglio, con un comunicato sul proprio sito, la Fiorentina ha annunciato di aver rinnovato il suo contratto fino al 30 giugno 2025 con rinnovo automatico a determinate condizioni al 30 giugno 2026.
La carriera in Nazionale
Cristiano Biraghi viene convocato dal CT Cesare Prandelli nel marzo del 2014, per uno stage. Il 21 novembre 2016 viene chiamato per la prima volta da Gian Piero Ventura, sempre per uno stage ma in vista delle qualificazioni al Mondiale 2018.
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Il primo settembre 2018 fa parte dell’Italia di Roberto Mancini per le prime due partite di Nations League. Esordisce in Nazionale il 7 settembre 2018, a 26 anni, contro la Polonia. Nel giugno 2022, dopo aver giocato nel pareggio contro la Germania in Nations League, rimedia un infortunio ed è costretto a rientrare in anticipo.
A oltre un anno dall’ultima convocazione, il nuovo CT Luciano Spalletti lo ha chiamato per le due gare contro Macedonia del Nord e Ucraina, valide per le qualificazioni a Euro 2024. A causa dei forfait di Raffael Toloi e Davide Calabria, Biraghi è stato nuovamente convocato dall’Italia in vista del doppio e decisivo impegno nelle partite di ritorno contro Macedonia del Nord e Ucraina.