Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, è al centro dell'investigazione dalla Procura di Milano insieme a Ivan Gazidis per il passaggio del club da Elliott a Redbird.
Ma come è arrivato al Milan? Ecco il ritratto completo.
Chi è Giorgio Furlani?
Giorgio Furlani nasce a Milano nel 1979 ed è un dirigente d’azienda divenuto amministratore delegato dell’AC Milan nel dicembre 2022 al posto di Ivan Gazidis. Il passaggio societario tra il Fondo Elliott e Redbird risale a qualche mese prima, mentre Furlani era entrato nel Consiglio di Amministrazione già nel 2018, condividendo con Gazidis la prima rinascita milanista. Rientro in Champions League e soprattutto Scudetto nella stagione 2021-2022 sono i punti cardine dell’esperienza sportiva al Milan.
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Carriera
Furlani si laurea in Economia e Finanza presso l’Università Bocconi prima di conseguire un Master in Business Administration alla Harvard Business School. Muove i primi passi in Lehman Brothers, l’importante banca d’affari statunitense, fallita nel 2008. Molti anni prima del fallimento però si sposta, sempre nel ruolo di analista, nelle società di investimento Silver Point Capital e Apollo. Entra a far parte del Fondo Elliott nel 2010 arrivando a propiziare lo stesso passaggio di proprietà del Milan da Berlusconi a Yonghong Li in prima battuta e all’ingresso di Elliott nel 2018.
Le società in cui ha lavorato Giorgio Furlani
Lehman Brothers
Lavora come analista dal 2003 al 2005 presso la ex quarta banca d’affari degli Stati Uniti, poi fallita nel 2008. Prima esperienza nella finanza internazionale presso un vero e proprio colosso del settore che diede però vita al più grande fallimento bancario della storia, lasciando un debito di 613 miliardi di dolari.,
Silver Point Capital
Nel 2006 entra come analista nel fondo speculativo che si concentra su investimenti in crediti e situazioni speciali. È stata fondata nel 2002 dagli ex partner di Goldman Sachs Edward A. Mulé e Robert J. O'Shea.
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Apollo Management
Tra il 2007 e il 2010 prosegue la sua carriera da analista degli investimenti presso questo gestore patrimoniale alternativo specializzato nell’acquisizione di titoli in sofferenza che comportano ristrutturazioni aziendali, situazioni speciali e consolidamenti del settore.
Elliott Management Corporation
Dodici anni come portfolio manager per il fondo americano che ha preso, rialzato e poi ceduto a Redbird il Milan. Dal 2010 si trasferisce a Londra e diventa il punto di riferimento delle transazioni inerenti l’Italia gestendo anche Ansaldo Sts e TIM.
Milan
Nel 2018 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione di AC Milan: unendo la passione per i colori rossoneri all’ampia conoscenza maturata durante vent’anni in materia dirigenziale ha avuto un ruolo fondamentale nei successi del club sotto la gestione di Elliott.
La passione rossonera
Da ragazzo frequentava San Siro “uno stadio che amo – disse nel marzo 2022 al Business of Football Summit organizzato dal Financial Times – ma non è fatto per il mondo attuale, ha come core business solo i club mentre, tra le altre cose, deve diventare un posto di eventi-intrattenimento”.
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Quando Giroud finì in porta
Nonostante la fede milanista fosse risaputa c’è stato un momento più di altri in cui Furlani ha lasciato trasparire le sue emozioni da vero tifoso. Al Ferraris lo scorso 8 ottobre 2023 va in scena sfida tra Genoa e Milan, che finisce 0-1 anche grazie a Olivier Giroud, finito in porta per l’espulsione di Maignan e i cambi già esauriti. Ecco allora che Furlani, al termine di una gara epica, non riesce a trattenersi dal festeggiare con i tifosi rossoneri, esaltato dall’adrenalina del momento.
Il futuro di Giorgio Furlani al Milan
Giorgio Furlani ha raccolto il testimone da Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan sotto Elliott al quale resta legato anche all’interno della vicenda che ha scosso il Milan con le indagini ai danni dei due dirigenti. Nelle ultime uscite Furlani non ha nascosto i futuri piani per la società rossonera che andrà dritta con il progetto di un nuovo stadio a San Donato e con la visione di crescita e sostenibilità ingaggiata nelle scorse stagioni.
Con o senza Furlani questo però sarà motivo di ulteriori valutazioni. Se fino a qualche settimana fa si parlava di un possibile cambio di ruolo, le prossime settimane saranno decisive per capirne il reale futuro.