Un nome diventato icona. Vincente e di gran vittorie. Divisivo nei discorsi e nelle intenzioni calcistiche. Eppure, tutti parlano di lui. Sempre. Il potere di Massimiliano Allegri è esattamente questo: sta al centro della scena, in equilibrio sempre perfetto e mai precario.
La sua storia va oltre le grandi squadre che ha allenato. Come pochi ha legato la propria carriera alla Juventus. Ma ha saputo vincere anche altrove: per ora al Milan, domani chissà. Nell'immediato, il suo obiettivo è tornare al successo nella sua seconda era a Torino.
La biografia
È cresciuto nel quartiere livornese di Coteto all'interno di una famiglia operaia, composta dal padre scaricatore al porto cittadino, dalla madre infermiera, e dalla sorella minore. Ha iniziato a giocare sin da ragazzo, partendo dal Cuiopelli e poi dal suo Livorno.
La cronaca rosa
Nel 1992, ventiquattrenne, divenne oggetto delle attenzioni della cronaca scandalistica per aver lasciato l'allora fidanzata a due giorni dalle nozze; si è in seguito sposato nel 1994. Dal 2017 al 2021 è stato sentimentalmente legato all'attrice Ambra Angiolini.
La carriera da calciatore
Centrocampista dalle spiccate caratteristiche offensive, emerse inizialmente come mezzala pura, abile a inserirsi negli spazi; in seguito cominciarono a essergli delegati anche compiti di fantasista, venendo spesso impiegato come trequartista grazie a un bagaglio tecnico fatto soprattutto di corsa e abilità nel tiro, arretrando infine negli ultimi anni di carriera il proprio raggio d'azione a mediano. Eccelleva inoltre nel "leggere" la partita in corso d'opera, sia nel rapportarsi con gli avversari sia nell'aiutare compagni di squadra in difficoltà in una determinata zona del campo.
Dopo aver dato i primi calci al pallone nella natìa Livorno, nelle formazioni giovanili dei salesiani e dei portuali, incominciò la carriera professionistica con il Cuoiopelli di Santa Croce sull'Arno, nell'allora Interregionale, nella stagione 1984-1985. Dopo tre annate con la squadra della sua città, il Livorno, passò ai rivali del Pisa con cui esordì in Serie A l'11 giugno 1989, nella gara contro il Milan. Durante la stagione collezionò due sole presenze così alla fine della stessa fece ritorno a Livorno, in Serie C2. L'anno seguente si accasò invece in C1, al Pavia.
Notato da Pierpaolo Marino, dirigente del Pescara, nel 1991 si trasferì agli abruzzesi, agli ordini del tecnico Giovanni Galeone con cui il giocatore instaurerà un profondo rapporto professionale e ancor più umano. Con il club pescarese, conquistò subito la promozione in quella Serie A dove, nel 1992-1993, disputerà sempre coi colori biancazzurri la sua migliore stagione realizzando 12 reti in 31 partite, e segnando il suo primo gol nella massima categoria al 1' di Pescara-Milan (4-5) del 13 settembre 1992. Seguirono poi altre due stagioni in Serie A con il Cagliari, interrotte nell'ottobre 1995 dal passaggio al Perugia, in Serie B, ancora agli ordini di Galeone.
Nella breve ma significativa esperienza con i grifoni, nel campionato 1995-1996 fu tra i protagonisti della promozione in A, la seconda in carriera per Allegri e ancor più rilevante per la squadra biancorossa, che mancava dalla massima divisione da quindici anni: in particolare, fu proprio Allegri a trasformare al 90' il calcio di rigore che, nella gara casalinga contro il Venezia della terzultima giornata, diede lo slancio decisivo verso la promozione.
La stagione seguente, sempre con la squadra umbra, disputò 15 gare condite da 3 reti prima di essere ceduto, nel gennaio 1997, al Padova. Nel dicembre dello stesso anno tornò in A, in un Napoli tuttavia in piena crisi e de facto già avviato alla retrocessione, con cui giocò le sue ultime gare nella massima serie italiana. Successivamente militò per tre stagioni nel campionato cadetto, fra Pescara e Pistoiese.
La carriera da allenatore
Comincia la carriera di allenatore sulla panchina dell'Aglianese, nella stagione 2003-2004, in Serie C2. Il 17 luglio 2004 passa alla guida della SPAL, in Serie C1. Il 30 maggio 2005, dopo aver chiuso il campionato al nono posto (ed essere passato in novembre per un singolare esonero-lampo di appena un'ora), si libera dal club estense nel frattempo fallito, e il successivo 19 luglio si accorda con i pari categoria del Grosseto. L'esperienza con i maremmani si consuma in due tronconi, tra il 2005 e il 2006, concludendosi a seguito del secondo e definitivo esonero avvenuto dopo la nona giornata del campionato 2006-2007, per far posto ad Antonello Cuccureddu.
Nel novembre 2006, pochi giorni dopo la fine del rapporto con i grossetani, viene chiamato dall'Udinese per affiancare il suo mentore Giovanni Galeone in veste di collaboratore tecnico, ruolo ricoperto fino al gennaio seguente quando Galeone viene esonerato dalla società friulana. Avendo già lavorato per un'altra squadra nel corso della suddetta stagione, l'Udinese non ha potuto tesserare ufficialmente Allegri, che nel dicembre 2007 è per questo colpito da una squalifica trimestrale per avere di fatto svolto in tale periodo attività tecnica per i bianconeri, affiancando o sostituendo Galeone durante gli allenamenti della squadra.
Nell'estate 2007, chiusa l'effimera parentesi lecchese, è quindi chiamato ad allenare i pari categoria del Sassuolo. Allegri porta i neroverdi alla prima promozione in Serie B della loro storia, conquistata grazie al primo posto nel girone A della Serie C1 2007-2008, nonché alla vittoria della Supercoppa di Serie C1 contro la Salernitana ottenuta ai rigori, dopo la sconfitta per 1-0 a Sassuolo e il successo con il medesimo punteggio a Salerno. A coronamento della positiva stagione sassolese, nel novembre 2008 è insignito della Panchina d'oro di Prima Divisione quale miglior tecnico della terza serie italiana.
L'esperienza a Cagliari
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Il 29 maggio 2008 si accorda con il Cagliari, ottenendo il suo primo ingaggio da allenatore di Serie A. Nell'avvio di stagione, la squadra rossoblù subisce cinque sconfitte che la relegano all'ultima posizione in classifica; tuttavia, Allegri mantiene la fiducia del presidente Massimo Cellino e comincia una rimonta che, con una sequenza di importanti risultati contro più blasonate rivali, permette ai sardi di risalire fino al settimo posto in classifica. Successivamente la squadra, pur affrontando un periodo di risultati altalenanti, già all'ottava giornata del girone di ritorno raggiunge la matematica salvezza.
A fronte di tale exploit, Allegri rimane alla guida del Cagliari anche per la stagione 2009-2010 che, il 1º febbraio 2010, lo vede insignito della Panchina d'oro quale miglior allenatore della precedente annata di Serie A. Tuttavia il 13 aprile seguente, dopo una striscia di risultati negativi, viene esonerato dalla società nonostante avesse assicurato alla squadra isolana una salvezza ormai certa; il 17 giugno il club sardo comunica poi la risoluzione del contratto che ancora lo legava al tecnico.
Le vittorie al Milan
Il 27 giugno 2010 approda per la prima volta in carriera in una grande piazza, venendo scelto dal Milan quale suo nuovo tecnico. Esordisce sulla panchina rossonera il 29 agosto seguente, in occasione della prima giornata di campionato, vincendo 4-0 la sfida di San Siro contro il Lecce. Il 7 maggio 2011, alla stagione d'esordio coi rossoneri, conquista lo Scudetto con due giornate di anticipo grazie allo 0-0 esterno contro la Roma. Allegri, oltre a riportare il Milan alla vittoria del campionato dopo sette anni, diventa anche, da quando si assegnano i 3 punti a vittoria, il secondo allenatore più giovane a vincere il tricolore dopo Roberto Mancini (sarà poi superato, nel 2012, anche da Antonio Conte).
All'inizio della sua seconda stagione con il Diavolo, il 6 agosto 2011 vince la Supercoppa italiana, la sesta nella storia dei rossoneri, battendo a Pechino i concittadini dell'Inter per 2-1. Nell'annata 2011-2012 Allegri raggiunge il suo miglior piazzamento in Champions League con il Milan, portando i meneghini fino ai quarti di finale prima di venir eliminati dal Barcellona, mentre in campionato non riesce a difendere il titolo, perso al rush finale dopo un lungo duello con la Juventus di Conte. Nella stagione seguente, causa il sopravvenuto depauperamento del tasso tecnico dei rossoneri per esigenze di bilancio, la squadra rimane presto esclusa dalla lotta per lo Scudetto. Ciò nonostante, pur a fronte di un avvio al di sotto delle aspettative, nel girone di ritorno Allegri riesce a far risalire la china ai meneghini, portandoli a chiudere il torneo alla terza piazza della graduatoria, raggiunta all'ultima giornata.
Completamente negativa è invece l'annata 2013-2014 che vede i rossoneri, ancor più indebolitisi sul mercato, lontani da ogni qualsivoglia obiettivo. Il 6 gennaio 2014, grazie alla vittoria casalinga ottenuta contro l'Atalanta, Allegri raggiunge le 100 vittorie da allenatore in Serie A; è l'unica gioia stagionale per il tecnico che appena una settimana dopo, a seguito della sconfitta per 3-4 sul campo di una sua ex squadra, il neopromosso Sassuolo, viene esonerato dalla società milanista, con la squadra relegata a un deludente piazzamento di metà classifica.
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La storia alla Juventus
Il 16 luglio 2014 viene ingaggiato dalla Juventus, al posto di Conte improvvisamente dimessosi nei giorni precedenti. Inizialmente accolto a Torino dagli addetti ai lavori, dagli avversari e ancor più da frange della tifoseria fra non troppo velate remore circa il suo impatto sull'ambiente bianconero reduce da tre Scudetti consecutivi, Allegri finirà invece per essere protagonista di una positiva stagione d'esordio sulla panchina juventina.
Esordisce sulla panchina bianconera il successivo 30 agosto, in occasione della vittoria 1-0 alla prima giornata di campionato in casa del Chievo. Il 2 maggio 2015, a conclusione di un campionato percorso sempre in vetta alla classifica, battendo in trasferta la Sampdoria per 1-0 la Juventus conquista lo Scudetto, il quarto consecutivo per i piemontesi mai prima d'ora vittoriosi con quattro giornate d'anticipo nell'era dei 3 punti a vittoria, nonché il secondo personale per il tecnico: con quest'affermazione Allegri entra nel ristretto novero di allenatori — prima di lui i soli Bernardini, Capello, Cargnelli, Liedholm, Trapattoni e Weisz — capaci di raggiungere il titolo italiano alla guida di almeno due club; diventa invece il primo in assoluto, nella storia della Serie A, a vincere il tricolore alla prima stagione con due diverse squadre.
Il 20 dello stesso mese arriva anche il double nazionale grazie alla Coppa Italia, vinta a Roma contro la Lazio in una finale risolta ai supplementari: per la squadra bianconera è, dopo vent'anni, la decima affermazione nel torneo — che fa dei torinesi i primi in Italia a toccare tale traguardo —, mentre per Allegri si tratta del primo successo in carriera nella coppa nazionale; nell'occasione il tecnico livornese eguaglia inoltre il tandem Cesarini-Parola e Lippi, gli unici capaci in passato di conseguire tale accoppiata sulla panchina juventina. Sempre in maggio Allegri, dopo avere impresso un'evidente inversione di tendenza alle prestazioni continentali della squadra rispetto alle annate precedenti, riporta la Vecchia Signora in finale di Champions League a dodici anni dall'ultima volta, ma il possibile treble non si concretizza per i bianconeri, battuti a Berlino dal Barcellona.
L'8 agosto seguente comincia la seconda stagione a Torino vincendo la sua seconda Supercoppa italiana, la prima sulla panchina juventina, battendo 2-0 a Shanghai la Lazio. Frattanto nella Serie A 2015-2016, con il successo interno del 13 febbraio sul Napoli inanella una striscia di quindici vittorie consecutive in campionato, stabilendo il nuovo record societario bianconero; il mese seguente porta la Juventus in finale di Coppa Italia per la seconda volta consecutiva, evento che non accadeva in casa bianconera da cinquantasei anni.
Alle prese anche in questa stagione, come già gli era accaduto a Milano, con una rosa profondamente rivoluzionata, stavolta, pur a fronte di un avvio decisamente al di sotto delle aspettative e che non gli risparmia critiche, Allegri riesce a trovare la quadra di una rinnovata Juventus che, al termine di una rimonta-record, conquista il suo quinto Scudetto consecutivo — arrivato di fatto con il successo 2-1 nella trasferta di Firenze del 24 aprile, e festeggiato matematicamente il giorno dopo grazie alla sconfitta della rivale Napoli sul campo di Roma —, bissando dopo ottantuno anni il suo Quinquennio d'oro degli anni 1930.
Nella stagione 2016-2017, la Juventus raggiunge di nuovo la finale della Champions League, questa volta a Cardiff, ma viene sconfitta per 4-1 dal Real Madrid. Tuttavia, nonostante la delusione in finale, la Juventus conclude la stagione con una "tripletta nazionale", vincendo il campionato, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana.
Nella stagione successiva (2017-2018), Allegri guida nuovamente la Juventus alla vittoria del campionato italiano e della Coppa Italia, completando la sua quarta doppietta domestica consecutiva. La squadra arriva anche ai quarti di finale della Champions League, dove viene eliminata dal Real Madrid. Nel 2018-2019, la Juventus vince il suo ottavo titolo consecutivo di Serie A, ma viene eliminata ai quarti di finale della Champions League dall'Ajax. Questa stagione segna la fine del mandato di Allegri come allenatore della Juventus.
Il ritorno a Torino
Dopo un periodo di pausa di due anni, il 28 maggio 2021 ritorna alla guida della Juventus, prendendo il posto di Andrea Pirlo. Il suo secondo mandato sulla panchina bianconera ha inizio il 22 agosto successivo con un pareggio in trasferta contro l'Udinese (2-2) nella prima giornata di Serie A. Il 28 ottobre dello stesso anno, durante la sconfitta casalinga contro il Sassuolo (1-2), diventa il terzo allenatore a raggiungere le 200 panchine con i torinesi, dopo Marcello Lippi (258) e Giovanni Trapattoni (402). Nonostante le grandi aspettative, Allegri non è stato in grado di replicare i successi del suo primo periodo alla Juventus.
Anche la seconda stagione non ha portato soddisfazioni, con la delusione maggiore che arriva dalla Champions League, in cui la Juventus viene eliminata nella fase a gironi. Ripescata in Europa League, la squadra raggiunge le semifinali, ma viene eliminata dai futuri vincitori del Siviglia. Questo periodo poco soddisfacente è stato ulteriormente complicato da questioni extracalcistiche che hanno destabilizzato l'ambiente bianconero, influenzando negativamente il rendimento in campionato.
Nonostante ciò, Allegri ha ottenuto un successo nel derby torinese nella stagione 2023-2024, con una vittoria per 2-0 sulla squadra del Torino il 7 ottobre, raggiungendo così 13 vittorie nella stracittadina e pareggiando il record di Giovanni Trapattoni come allenatore più vincente nella storia del derby torinese. Inoltre, questa vittoria è stata la 289ª in carriera per Allegri, conferendogli il titolo di tecnico più vittorioso nell'era dei tre punti nella Serie A.
L'annata 2023/2024 ha visto la Juventus tornare a competere nelle posizioni alte della classifica. Allegri ha lanciato alcuni giovani di valore, come Kenan Yildiz, un giocatore in grado di svoltare la stagione bianconera. Il testa a testa con l'Inter per il primato in classifica è destinato a durare fino alle ultime giornate.
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Come gioca la sua Juventus?
Da quando è tornato a Torino, Allegri ha ottenuto equilibrio sostanziale soltanto con il 3-5-2. Complice l'acquisto di Bremer nella passata estate di mercato, i bianconeri hanno preferito puntare sull'equilibrio difensivo per poi sfrecciare con le armi in attacco. Chiesa è diventato a tutti gli effetti una seconda punta, Vlahovic è il bomber che serviva.
Complici i problemi muscolari di Chiesa, il ruolo di seconda punta è stato assunto da Yildiz, schierato con continuità da Allegri nel cuore della stagione 2023/2024.