Parallelismi inevitabili in una annata in cui l'Italia sta letteralmente demolendo ogni avversario che incontra sul suo cammino. Così, dopo la vittoria in finale degli Europei a casa del Paese ospitante (come successo per l'Italia di Mancini a Wembley), era quasi inevitabile che Miriam Sylla gridasse a squarciagola a Belgrado "It's coming Rome", emulando Bonucci in quell'urlo di gioia dopo aver raggiunto l'oro nella manifestazione continentale.
La capitana, autrice di 20 punti in finale, tra cui il match point conclusivo che ha decretato la vittoria per 3-1 sulla Serbia, è stata una delle protagoniste assolute del torneo.
Carisma, tecnica, tenacia: un mix perfetto, più forte anche del lieve infortunio accusato in semifinale: "Non potevo non esserci". E così è stato. L'ha fatto per lo più da migliore in campo.
La rivincita sulla Serbia
La Serbia era la bestia nera delle azzurre fino alla magica serata di Belgrado. Prima la sconfitta nella finale del Mondiale 2018, poi il k.o. in semifinale all'Europeo 2019. Un uno-due micidiale, che tanto male aveva fatto al movimento e a cui si era aggiunta, solo poche settimane fa, la roboante eliminazione ai quarti di finale delle Olimpiadi di Tokyo.
Tre cazzotti dolorosissimi che avrebbero steso chiunque. Non l'Italia di Mazzanti, che ha corso spedita verso la finale con la quasi certezza che, ad attenderla, ci sarebbe stata ancora una volta la Serbia. Questa volta, per di più, in casa a Belgrado.
Il destino ha chiuso il cerchio con la finale dell'Europeo: una autentica rivincita per le azzurre che hanno saputo caricarsi in un palazzetto infuocato che trascinava le serbe. La vittoria alla Stark Arena vale ancora di più anche per questo. E la Sylla è l'emblema della capacità di rialzarsi. Di non abbattersi dopo le sconfitte. Di saper apprendere dagli errori, per migliorarsi e volare verso traguardi impensabili.
Il post su Instagram
Il passato è lì per farsi ricordare. Lo ha spiegato Miriam nel post con cui ha celebrato la vittoria, ricordando gli ultimi bocconi amari mandati giù con difficoltà, soprattutto contro queste fortissime rivali.
La partita
La partita contro la Serbia di Miriam è goduria pura. Nonostante un dolore al ginocchio e un piccolo problema alla caviglia (acciacchi derivati dalla semifinale contro l'Olanda), gioca palloni pesantissimi e si carica sulle spalle l'intera squadra anche nei seppur rari momenti di sbandamento.
Migliore in campo dell'incontro, il suo ventesimo punto è quello che certifica la vittoria dell'Italia all'Europeo 2021: già leggendario!
Le parole della capitana
A fine partita Miriam non sta nella pelle e ringrazia senza fermarsi i giornalisti che le chiedono "Siete sul tetto d'Europa, ci credi?".
“Non vedevamo l'ora di giocare di nuovo contro la Serbia: provavamo un po' di vergogna dopo il k.o. contro di loro alle Olimpiadi, perché sapevamo di non aver dato il massimo - ha dichiarato la numero 17 -. Era l'occasione perfetta per dimostrare chi siamo davvero: ci siamo riuscite e sono felicissima. La medaglia d'oro cancella la delusione di Tokyo. Tornare così, rialzarci senza esserci abbattute, è stato bellissimo!".
La storia di Miriam
Nata in Sicilia l'8 gennaio 1995, originaria della Costa D’Avorio, Miriam Sylla è la capitana della Nazionale di Volley femminile del CT Mazzanti. Palermitana doc (il padre Abdoulaye si spostò lì da Bergamo per trovare lavoro) ha la Sicilia nel cuore.
I nonni Maria e Paolo
Maria è la signora che ha accolto il papà di Miriam e ha dato una nuova possibilità alla sua famiglia permettendo anche l'arrivo in Italia della mamma Dimata: è per questo che Miriam chiama lei e il marito Paolo "nonni". Figure di riferimento, dal cuore immenso. Per inseguire il sogno di un cugino, però, la famiglia si sposta in Lombardia quando è ancora giovane, a Valgreghentino in provincia di Lecco: è lì che Miriam inizia a giocare a pallavolo nelle giovanili del Grenta e poi dell’Olginate e dell’Amatori Orago. E pensare che avrebbe voluto fare la ballerina di danza classica...
Tutti però si accorgono del suo innato talento. E la carriera di pallavolista inizia così, in maniera quasi inaspettata.
Il palmares
Nel 2012 vince la medaglia di bronzo al campionato europeo Under-19 mentre milita nella Villa Cortese. Il 2016 è l'anno che le regala la Coppa Italia, vinta a Bergamo (squadra per cui gioca ben 5 stagioni) e, l'anno successivo, è argento al World Grand Prix con l'Italia.
Dal 2018 la consacrazione tra le big della pallavolo nostrana: all'Imoco di Conegliano in Serie A1 conquista tre Supercoppe italiane, due scudetti, il campionato mondiale per club 2019, due Coppe Italia e la Champions League 2020-21.
Con la Nazionale ottiene la medaglia di bronzo al campionato europeo 2019 e, da ieri, quella d'oro nel torneo del 2021.
Lei, capitana dell'Italia, testimone di una meravigliosa storia di integrazione, di amore e di coraggio. Di chi ha saputo capire che gli inciampi servono solo a dare maggior spinta per un salto ancora più grande.