Per svoltare servono il posto giusto, il club giusto, l’allenatore giusto. Così si può dare l’accelerata a una carriera. E parlando di Raoul Bellanova, probabilmente non avrebbe potuto scegliere ambiente più adatto del Torino: una decisione azzeccata, anche se il 30 giugno 2023 - momento in cui Urbano Cairo ha sborsato 8 milioni di euro per acquistarlo dal Cagliari a titolo definitivo - forse nessuno avrebbe immaginato che qualche mese dopo avrebbe anche indossato la maglia della Nazionale di Luciano Spalletti. Un premio dopo le 28 presenze totalizzate finora in campionato (27 da titolare), il gol segnato contro il Lecce nel 2-0 dello scorso 16 febbraio e i cinque assist decisivi: numeri importanti per un esterno, che spiegano tanto di un giocatore che in poco tempo - grazie alla gestione di Ivan Juric - è cambiato sotto tanti punti di vista. In campo e nella testa.
MILAN, BORDEAUX, DEA
La carriera di Bellanova ha già vissuto di alcuni alti e bassi, nonostante la giovane età (classe 2000 di Rho, provincia di Milano). Come l’esperienza all’Atalanta, di certo non indimenticabile: si torna al 30 gennaio 2020, quando a Bergamo provarono a vincere l'ennesima scommessa prendendolo dal Bordeaux in prestito per 18 mesi con diritto di riscatto fissato a 5 milioni. Per Raoul l’occasione di lavorare con Gian Piero Gasperini, un tecnico che con i giovani e gli esterni in generale è sempre stato una garanzia, avrebbe potuto rappresentare un ottimo trampolino di lancio. Invece, in quella seconda parte di stagione, solamente una presenza (nel 6-2 sul Brescia) e qualche dubbio, pure caratteriale: forse allora si sentiva già “pronto” per una squadra fortissima come quella Atalanta. Il campo disse altro e lo stesso Raoul si rese conto che la strada per raggiungere e mantenersi a certi livelli era ancora lunga. Lui che dopo le giovanili al Milan nel 2019 andò proprio in Francia, al Bordeaux: una scelta anche coraggiosa, cinque anni di contratto e una chance enorme a quell’età. Anche lì, non andò benissimo.
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POCA INTER, TANTO TORO
A Bellanova, al contrario, fece decisamente bene l’esperienza al Pescara: un passo indietro nella categoria, ma 30 presenze in un campionato poi chiuso con la retrocessione in Serie C. Come si dice in questi casi, “si fece le ossa”. E non a caso, arrivò la chiamata per il ritorno in A: ecco il Cagliari per la stagione 2021-22, con il primo gol datato 27 febbraio 2022 nell’1-2 di Torino contro i granata. In totale le presenze saranno 31, purtroppo per i sardi arrivò la retrocessione nell’ultimo turno. Il Cagliari, in ogni caso, lo acquistò con contratto valido fino al 30 giugno 2026. Poche settimane dopo, ecco una di quelle chiamate che può veramente cambiare una carriera: l’Inter lo preleva in prestito oneroso a 3 milioni con riscatto fissato a 7. Dal punto di vista del minutaggio una stagione non facile con Simone Inzaghi, con pochissimo spazio a disposizione (situazione, ovviamente, preventivabile considerando la profondità della rosa nerazzurra), ma comunque formativa: in bacheca Bellanova piazza la doppietta Supercoppa italiana-Coppa Italia e subentra nella finale di Champions League persa a Istanbul contro il Manchester City. A fine stagione, la famiglia Zhang non esercita il diritto di riscatto. Ed è qui che è entrato in gioco il Torino, il resto è storia recente e attuale: 8 milioni al Cagliari, accordo con i granata fino al 2027.
LA RINCORSA PER L’EUROPEO
Bellanova può essere definito come l'esempio dell'esterno di centrocampo moderno: fisico importante (188cm per 83kg), piede destro, per caratteristiche molto abile a offendere (i numeri lo testimoniano) con dribbling e assist. A livello tecnico e tattico, non potrà fare altro che migliorare (soprattutto con allenatori proprio come Juric, che basano tantissimo del proprio gioco sugli esterni): ora Bellanova dovrà essere bravo a rimanere sul pezzo mentalmente, sempre con la fame che ha dimostrato in questi mesi. La Nazionale maggiore - arrivata dopo la trafila partita dall’Under-15 e arrivata fino all’Under-21 - dovrà essere un nuovo, prestigioso punto di partenza: nella tournée americana, con le amichevoli con Venezuela ed Ecuador, la chance di convincere ancor di più Spalletti. E chissà che il c.t. non possa puntarci anche per l’Europeo: la rincorsa di Bellanova è iniziata. Chi l’avrebbe detto solo pochi mesi fa.