Il suo 3-5-2 offensivo è l'antenato di quelli vincenti impostati da Antonio Conte e Simone Inzaghi, ma Walter Mazzarri è molto di più di un semplice modulo. Il tecnico livornese, scelto dal Napoli scudettato per prendere il posto di Rudi Garcia dopo essere uscito dai radar della Serie A TIM, è un personaggio iconico che nel corso degli anni ha saputo cambiare il modo di insegnare calcio in Italia.
L'apice della carriera è stato proprio nella prima esperienza al Napoli prima di perdersi un po' tra Inter, Watford ed esperienze minori anche se il fiore all'occhiello rimane la salvezza con la Reggina - per tre anni di fila - partendo da una penalizzazione importante nel 2006/07. Non a caso è cittadino onorario di Reggio Calabria.
Il secondo capitolo al Maradona, però, non è stato scritto nel migliore dei modi e dopo quattro mesi alla guida del Napoli campione d'Italia è arrivato l'esonero da parte di De Laurentiis che poche settimane prima lo aveva definito come "uno di famiglia".
Carriera da giocatore
Cresciuto nelle giovanili della Fiorentina sul finire degli anni Settanta, la carriera in campo di Walter Mazzarri è stata di buon livello passata a cavallo tra Serie B e Serie C1 con un paio di stagioni in Serie A TIM prima con il Cagliari e poi con l'Empoli.
Centrocampista, in carriera nei vari campionati ha realizzato 15 gol in 244 presenze chiudendo la carriera nella Torres di Sassari nel 1994/95 in Serie C2.
Qualche anno dopo ha intrapreso con successo la carriera da allenatore facendo la gavetta dalla C2 con l'Acireale fino alle coppe europee con Sampdoria, Napoli, Inter e Torino.
Carriera da allenatore
Cresciuto in panchina sotto l'ala di Renzo Ulivieri in attesa dell'abilitazione come allenatore professionista, nel destino di Walter Mazzarri Napoli è sempre stato un porto di ritorno. Da assistente infatti ha indossato i colori azzurri prima di iniziare la carriera in prima persona dal 2000 in poi.
Il 3-5-2 di Mazzarri
Quando si pensa a Walter Mazzarri non può non tornare in mente il 3-5-2 che ha reso grandi le sue squadre in un periodo storico nel calcio italiano, quello dei primi anni 2000, in cui il trequartista e la difesa a quattro sembravano dogmi inattaccabili.
Iniziando con Acireale e Pistoiese, ma trovando il primo successo già nel 2003/04 con in Livorno in Serie BKT portando i labronici nel massimo campionato, per diversi anni il 3-5-2 di Mazzarri è stato un fiore all'occhiello del campionato.
Oggi con Conte e Simone Inzaghi ne osserviamo una evoluzione, ma fu proprio Mazzarri il primo a rispolverare questo modo di stare in campo spostando l'importanza della formazione agli esterni. A destra o a sinistra, le ali di Mazzarri dovevano essere in grado di difendere bassi ma anche di diventare un prezioso supporto all'attaccante in fase offensiva. Una manna per il campo e per i fantacalcisti.
La Serie A TIM con il Livorno
Dopo i primi anni di gavetta in Serie C e Serie BKT, i riflettori Mazzarri se li è presi nel 2003/04 riportando il Livorno di Spinelli in Serie A TIM. In quella squadra c'erano talento ed esperienza, come la coppia d'attacco Protti-Lucarelli ma anche gli instancabili Ruotolo e Balleri, fondamentali nel gioco dei toscani.
In quella formazione muoveva i primi passi da professionista anche Chiellini, ma l'occasione di guidare il Livorno nel massimo campionato non gli venne data.
Il miracolo Reggina
Poco male aver lasciato Livorno per Walter Mazzari che si accasò subito alla Reggina, sempre in Serie A TIM. Tre stagioni in Calabria e tre salvezze, con un gioco offensivo e la prolificità degli attaccanti che lo hanno reso un maestro per il gioco offensivo a quei tempi.
Il vero capolavoro però Walter Mazzarri e la sua squadra lo hanno firmato nel 2006/07 in un campionato iniziato post Calciopoli con la zavorra di 11 punti di penalizzazione. Nonostante questo i calabresi chiusero il torneo con una salvezza tranquilla e il 14° posto con 51 punti conquistati sul campo e la coppia d'attacco Rolando Bianchi (18 gol) e Lorenzo Amoruso (17) diventata iconica a quelle latitudini.
La Sampdoria di Cassano e Pazzini
Dopo il miracolo Reggina la carriera di Walter Mazzarri ha puntato verso l'alto. Prima la Sampdoria di Antonio Cassano chiudendo il campionato al sesto posto e qualificandosi per la Coppa Uefa, poi con l'aggiunta di Pazzini nella stagione successiva con un campionato deludente.
L'esordio nelle coppe europee è arrivato nel luglio 2007 con la Coppa Intertoto contro il Cerno More Varna, qualificandosi al tabellone principale della Coppa UEFA dove ha sfidato prima l'Hajduk Spalato e poi l'Aalborg, venendo eliminato da due pareggi al secondo turno.
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La Coppa Italia con il Napoli
Walter Mazzarri, come detto, ha Napoli e nel destino e proprio all'ombra del Vesuvio la sua carriera da allenatore ha avuto un nuovo slancio. Chiamato a sostituire Donadoni sulla panchina azzurra nel 2009, Mazzarri svoltò la stagione del Napoli disputando con le sue idee tattiche un campionato di alta classifica con 15 risultati utili consecutivi nella competizione dal suo arrivo.
Con lui il Napoli stabilì il proprio record di punti in campionato, poi superato negli ultimi anni da Sarri, qualificandosi in Europa League con due giornate di anticipo sulla chiusura del campionato chiudendo al sesto posto.
La crescita costante nella stagione successiva ha portato al piazzamento in Champions League con il terzo posto in Serie A TIM guadagnandosi la conferma in panchina, dando spettacolo nella stagione successiva in un gruppo di ferro contro Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal, eliminando gli inglesi e prendendosi gli ottavi di finale contro il Chelsea.
Nel maggio 2012 però arrivò il primo trofeo da allenatore in carriera per Mazzarri: la Coppa Italia, battendo 2-0 la Juventus in finale.
La grande occasione all'Inter
Quando la piazza di Napoli iniziò a stargli stretta, Mazzarri decise di prendere al volo la grande occasione di guidare una delle grandi squadre del nord. Fu l'Inter a chiamarlo nel 2013, ma i risultati sotto la Madonnina non arrivarono.
Quinto posto nella prima stagione ed esonero a metà stagione nella seconda dopo quattro vittorie in undici giornate, senza quel calcio spumeggiante fatto vedere all'allora San Paolo.
L'esperienza in Premier League
Nel 2016/17 Walter Mazzarri provò l'esperienza in Premier League sotto la guida della famiglia Pozzo accasandosi al Watford. Un impatto non felicissimo con un nuovo campionato ma che lo vide comunque affermarsi raggiungendo l'obiettivo salvezza prima di tornare in Italia.
Torino e Cagliari
Le ultime due esperienze fino a questo momento di Walter Mazzarri sono state a Torino e Cagliari, con ambizioni riviste. Sempre da subentrato e sempre esonerato prima di uscire dai radar per un paio di stagioni in attesa della chiamata giusta.
Il ritorno al Napoli
L'occasione giusta lo ha riportato nuovamente, per la terza volta, a Napoli. Walter Mazzarri è sempre rimasto in contatto con Aurelio De Laurentiis e dopo l'allontanamento di Rudi Garcia il tecnico livornese è stato scelto da il presidente partenopeo per guidare la squadra fino almeno a giugno 2024.
Mazzarri ha accettato di buon grado solo 6-7 mesi di contratto da traghettatore lasciando spazio alla società di progettare un altro futuro salvo dei risultati importanti come la semifinale di Champions League o la vittoria dello scudetto.
Le cose però non sono andate come De Laurentiis e lo stesso Mazzarri avrebbero sperato, anzi, la media punti nei suoi quattro mesi di regno è peggiorata con tanto di eliminazione shock dalla Coppa Italia con uno 0-4 interno contro il Frosinone.
Dopo il pareggio interno contro il Genoa di metà febbraio la società azzurra ha deciso di cambiare ancora e proprio alla vigilia della sfida di Champions League contro il Barcellona per gli ottavi di finale. Un brutto finale per una storia comunque importante tra Napoli e Mazzarri.
ECCO PERCHE' DE LAURENTIIS HA SCELTO MAZZARRI
Le frasi iconiche di Mazzarri
Nel corso della propria carriera da allenatore, Walter Mazzarri si è fatto conoscere anche per il modo vulcanico di intendere il ruolo in panchina ma anche nelle dichiarazioni spesso oggetto di meme che hanno spopolato sui social. Eccone alcune
- La Juve non è quella società che sostiene di aver vinto 30 scudetto quando più sentenze dicono che sono 28?
- Il gioco del Milan di Sacchi? Volevo vederlo senza campioni come Van Basten
- Per i detrattori di professione anche la matematica diventa opinione e non c'è peggiore cieco di chi non vuol vedere
- In proporzione ho vinto più io di Mourinho
- Questo è un anno che serve a raccogliere dati
- Bisognerebbe cambiare un po’ le regole, ogni tot angoli battuti, ogni tot pali, fosse assegnato un gol..
- ... poi ha anche iniziato a piovere
- ...comunque non ce ne va bene una