Questo Tour de France è uno spettacolo puro. È uno spettacolo veder Tadej Pogacar sempre là davanti in maglia gialla, come una stella cometa, perché lui è lo spirito guida della Grande Boucle.
È uno spettacolo il maestro Wout van Aert in maglia verde che da Calais a Losanna s’impone di forza, sprintando in salita sul prossimo traguardo olimpico.
Loro sono i due Hors Catégorie di questo Tour de France in presenza inattiva di Mathieu van der Poel, uscito stremato da un Giro d’Italia corso tutto all’attacco e in fuga, come qui il suo collega van Aer nel senso di colleghi Prodigi. Loro sono i fenomeni, Wout e Tadej che in assenza del campione del mondo Julian Alaphilippe (ancora provato dall’incidente della Liegi), stanno dominando la corsa. Avevano vinto le ultime cinque tappe del Tour 2021 - Pogacar sui Pirenei, van Aert a cronometro e sugli Champs Elysees - e ancora stravincono quest’anno: 2 tappe a testa e otto pari in carriera.
Getty
L’essenza di questa disputa bellissima e leale è che per specifiche attitudini, van Aert non può vincere il Tour de France in altura così come Pogacar, ma fino a prova contraria, non può sprintare fra i velocisti. Non è nemmeno una sfida a distanza ma soltanto speciale per loro, che hanno due terreni d’incontro: mentre una volata sale verso il traguardo, come all’arrivo olimpico di Losanna, e sui podi per elezione naturale.
Verso Parigi 2024, la classifica di ieri sembra quella d’un Fiandre con Michael Matthews a navigare in saliscendi da (eterno?) secondo, Bettiol quinto, Vlasov sesto e i migliori della generale nelle prime quindici posizioni, ottavo Vingegaard, che della classifica è il primo degli umani ma non il primo avversario di Pogacar. Il suo spettro è in strada ma non pedala: è il covid-19, visto che il suo compagno di squadra Vegard Stake Laengen è risultato positivo ed è già il secondo caso dopo Geoffrey Bouchard. Ma l’idea che Pogacar lasci il Tour per contagio - domani è giorno di riposo e di tamponi a tappeto - terrorizza proprio tutti: lui, squadra, spettatori e organizzatori.
«Questa è una vera preoccupazione - commenta Tadej in maglia gialla - Sono già stati colpiti due corridori e non possiamo rischiare di ammalarci, dobbiamo prenderla sul serio. Siamo in viaggio tutti i giorni, in montagna ci sono tante persone che ti acclamano e ti urlano contro. È una cosa che mi piace molto, ma aumenta le possibilità di essere contagiati. Spero che andrà tutto bene fino alla fine. Facciamo dei test ogni tre giorni, alcuni di noi anche ogni due giorni. Venerdì eravamo tutti negativi, durante la notte Vegard ha avuto mal di gola. Ha rifatto il test sabato mattina: era positivo. È una situazione preoccupante. Il Covid può rovinare il Tour». Maledizione.
Getty