Spettacolare come una Sei Giorni, ma rinnovata nel format di gare per essere sempre più mediatica, esclusiva e scenografica, la Champions League di ciclismo su pista chiude un’intensa stagione di successi e medaglie, portando i migliori pistard del mondo nei velodromi più belli del mondo: dal varo del Velodrom Illes Balears di Maiorca al giro finale nel Lee Valley VeloPark di Londra, che nel 2015 fu teatro dell’Ora di Bradley Wiggins, passando per la Berlino tempio degli sprinter e la grandeur ovale di St Quentin En Yvelines, palco degli ultimi Mondiali di pista e sede dei prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Se la prima edizione dell’UCI Track Champions League ha aperto nuovi scenari sportivi come la parità di genere fra adesioni e montepremi e larghi orizzonti di pubblico, raggiungendo 149 milioni di spettatori sui canali e le piattaforme di Warner Bros. Discovery promotrice dell’evento (Eurosport, discovery+, GCN+) e oltre duecento paesi al mondo, il programma diviso in categorie Sprint ed Endurance ha esaltato le discipline più pure del ciclismo su pista (Sprint, Keirin, Eliminazione e Scratch) in funzione della bellezza.
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Così la seconda edizione dell’UCI Track Champions League prende il via da Maiorca sabato 12 novembre in diretta dalle 18:45 su Eurosport 1 (disponibile su DAZN) verso Berlino (19 novembre), St Quentin-en-Yvelines (26 novembre) e il gran finale a Londra di venerdì 2 e sabato 3 dicembre. E ci saranno Katie Archibald e Gavin Hoover primi campioni Endurance contro gli “esordienti” Benjamin Thomas e Dame Laura Kenny - icona inglese, vincitrice di 5 ori olimpici e 7 titoli mondiali - e i nuovi talenti della pista come la ventenne giapponese Tsuyaka Uchino stella dei Mondiali juniores, provenienti da venti paesi per tracciare su pista le nuove frontiere di un ciclismo sempre più globalizzato.
Così nello Sprint si sfideranno il campione olimpico Jeffrey Hoogland e il connazionale olandese Harrie Lavreysen detentore della Champions League e iridato in carica di Keirin e Velocità. O gli australiani Thomas Cornish e Matthew Richardson campioni del mondo a Squadre. O le francesi campionesse del mondo Mathilde Gros e Taky Marie-Divine Kouame.
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L’Italia ripropone per la seconda edizione di UCI Track Champions League la sprinter Miriam Vece, il vincitore con Filippo Ganna della Sei giorni delle Rose Michele Scartezzini e la giovane Silvia Zanardi, che agli Europei di Monaco 2022 s’è imposta nell’Americana con Rachele Barbieri.
Proprio lei, Rachele Barbieri sarà la nostra star debuttante dell’UCI Track Champions League, pronta a portare su pista la sua classe da campionessa del mondo di Scratch a Hong Kong 2017, detentrice dell’Omnium europeo e argento iridato nell’Eliminazione. Ed esordisce in Champions League anche Matteo Donegà specialista della corsa a punti, di cui è stato argento europeo Juniores (2016), Under-23 (2018), ed Elite a Plovdiv nel 2020.
Dall’antica e nobile arte delle Sei Giorni all’origine dell’UCI Track Champions League, nata per dare spettacolo. Cambia il format, sì nuovissimo, è intatto il prestigio del ciclismo su pista che in questi anni di grazia dello sport italiano hanno inanellato medaglie “ovali”, stupori olimpici e titoli mondiali.
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