Nelle ultime stagioni, il Cittadella è diventato un modello da seguire per la Serie B. Società attenta dentro e fuori dal campo, giocatori scoperti dalle serie inferiori e lanciati in B, risultati costanti e qualificazioni continue ai playoff.
È mancata solo la promozione, sfiorata nel 2020 dopo aver perso la finale con il Verona, ma se il Cittadella è diventato un modello, il merito va dato anche a Roberto Venturato.
Dopo aver lasciato il Citta nella scorsa estate, l’allenatore nato in Australia è tornato in panchina, dopo essere stato chiamato dalla SPAL per prendere il posto di Clotet.
La scelta di Tacopina
Con l’arrivo di Tacopina, le ambizioni (già alte) della SPAL sono cresciute ulteriormente. L’ex proprietario del Venezia, salito con lui dalla D alla B, ha messo le mani sul club ferrarese che dopo la retrocessione del 2020 ha vissuto stagioni complicate e con diversi allenatori passati dal Mazza.
La scelta di puntare su Venturato è garanzia di stabilità, perché il nuovo allenatore della SPAL conosce bene il campionato, le sue difficoltà e, soprattutto, sa come costruire una squadra capace di raggiungere i playoff.
Dopo una prima metà di campionato al di sotto delle aspettative, Venturato ha preso il posto dell'ex Brescia Pep Clotet con l’obiettivo di riportare gli estensi in zona playoff, anche se più in generale l’arrivo dell’ex allenatore del Cittadella va letto come garanzia del progetto sul lungo periodo.
La prima con il Benevento e la prossima con la capolista
Il modulo utilizzato da Venturato è stato subito il 4-3-1-2 con il trequartista posizionato dietro le due punte, la scelta più attesa con l’arrivo dell’ex Cittadella e comunque già utilizzato in precedenza dalla SPAL.
Oltre ad incontrare una squadra lanciatissima (reduce da tre vittorie di fila) e molto ambiziosa come il Benevento, Venturato ha dovuto anche fare i conti con 22 positivi al Covid che hanno inevitabilmente influito sulla preparazione della prima partita dell'anno.
Nonostante ciò, già dalla prima partita si è vista una SPAL venturatizzata con la difesa a zona sulle palle inattiva, un baricentro più alto e una carattere che ha permesso a Da Riva di pareggiare a pochi minuti dal termine.
Dopo un inizio “con il freno a mano tirato”, come detto dallo stesso Venturato, la SPAL è cresciuta con il passare dei minuti e, tolta qualche distrazione individuale, la fase difensiva è apparsa più solida. Thiam è tornato titolare, si è rivisto Tripaldelli e anche Meccariello è stato lanciato in un ruolo inedito, da terzino sinistro.
Oltre alle novità tattiche, Venturato può essere soddisfatto per la tenacia messa in campo dai suoi che, dopo averla ripresa nel finale, hanno avuto con Melchiorri anche la possibilità di completare la rimonta, segnale importante di una squadra che ci ha voluto credere e provare fino all’ultimo.
Per le prossime partite, il nuovo allenatore spallino conta di ritrovare innanzitutto la condizione atletica dopo i casi di covid, senza dimenticare che potrà fare affidamento su un Finotto in più, tornato a giocare dal primo minuto per la prima volta dal 24 ottobre 2020, giorno del suo infortunio al ginocchio e già allenato da Venturato al Citta.
Il prossimo impegno è ancora molto complicato, ma sarà di nuovo in casa: al Mazza arriva il Pisa capolista. Quale migliore occasione per dimostrare una volta di più che Venturato è tornato per fare la differenza?