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Come funziona il calcio di punizione e qual è il regolamento?

Enrico Turcato
Come funziona il calcio di punizione e qual è il regolamento?DAZN
Studio ed analisi approfondita sul calcio di punizione: dai falli puniti alle varie tipologie, fino alle sanzioni previste.

Una delle regole basilari del calcio in generale: la punizione. Una situazione di gioco dalla quale nascono gol ed occasioni da gol. Un fondamentale per la quale esistono specialisti, sia che la punizione sia direttamente calciata verso la porta, che nel caso in cui sia più distante o laterale e preveda un cross.

Il regolamento

La regola 12 “Falli e scorrettezze” e la regola 13 “Calci di punizione” del regolamento del gioco del calcio rappresentano il cardine chiave per eccellenza di questo sport.

Queste due regole, infatti, spiegano tutta una serie di distinzioni e precisazioni che consentono all'arbitro di dirigere le gare nel modo più corretto possibile. La regolamentazione è stata pensata per rendere chiaro un panorama di comportamenti da rispettare da parte dei calciatori e delle varie squadre. Esistono diverse tipologie di calci di punizione, differenti procedure per batterli, diverse infrazioni da punire e alcune sanzioni eventuali da definire.

Quali falli sono puniti con un calcio di punizione?

Un calcio di punizione può essere assegnato se un calciatore commette una delle seguenti infrazioni contro un avversario in un modo considerato dall’arbitro negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata:

  • caricare, saltare addosso, dare o tentare di dare un calcio
  • spingere, colpire o tentare di colpire
  • effettuare un tackle o un contrasto
  • sgambettare o tentare di sgambettare
  • colpire la palla con la mano o il braccio (giocatore di movimento)
  • trattenere un avversario
  • ostacolare un avversario venendo a contatto con lui
  • sputare o mordere qualcuno
  • lanciare un oggetto contro il pallone, un avversario o un ufficiale di gara
  • giocare in modo pericoloso
  • protestare 
  • usare un linguaggio offensivo, ingiurioso o minaccioso
  • impedire al portiere di liberarsi del pallone che ha tra le mani
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Quali sono i tipi di calcio di punizione?

Esistono due principali tipologie di calci di punizione, a seconda del fallo commesso:

  • calci di punizione indiretti

Non deve essere calciato direttamente verso la porta, ma serve almeno il tocco di un altro giocatore.

Nel linguaggio comune a volte vengono definiti come calci di punizione di seconda, ma tale terminologia non è riconosciuta dal regolamento.

  • calci di punizione diretti

Il calcio di punizione diretto, se conseguenza di un’infrazione commessa da un giocatore all’interno della propria area di rigore, si trasforma immediatamente in un calcio di rigore. La casistica principale del calcio di punizione indiretto è il fallo di mano.

Il calcio di punizione diretto permette una conclusione diretta verso la porta, quello indiretto necessita almeno di un altro tocco da parte di un altro calciatore (della stessa squadra o avversario).

Come l’arbitro segnala il calcio di punizione?

Anche a livello di comunicazione e gestualità da parte dell’arbitro esiste una differenza importante tra i due tipi di calci di punizione.

Il regolamento, infatti, prevede che nel caso in cui l’arbitro conceda un calcio di punizione indiretto, questi debba indicarlo nel seguente modo: sollevando un braccio al di sopra della testa e mantenendolo in tale posizione durante l’esecuzione e fino a che il pallone non abbia toccato un altro giocatore (compagno di squadra o avversario) o cessi di essere in gioco.

Nel caso di calcio di punizione diretto non è necessario alcun gesto. L’esempio principale in tal senso avviene sulle conclusioni dal limite: se il calcio di punizione diretto è stato calciato direttamente nella porta avversaria, la rete sarà considerata valida; se l’indicazione precedente era di calcio di punizione indiretto, la rete sarà annullata.

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Come si esegue un calcio di punizione?

Salvo rare eccezioni, i calci di punizione devono essere battuti nel punto in cui viene commessa l’infrazione. Nell’esecuzione dei calci di punizione il pallone deve essere fermo e chi lo calcia non deve toccarlo di nuovo prima che sia stato toccato da un altro calciatore. Il pallone viene considerato in gioco quando viene calciato e si muove chiaramente.

Quale distanza deve mantenere un avversario dal punto in cui si batte il calcio di punizione?

Per la corretta esecuzione di un calcio di punizione, fino a che il pallone non è in gioco, tutti gli avversari devono rimanere ad almeno a

  • 9,15 metri dal pallone

Unica eccezione è rappresentata per i calci di punizione indiretti all’interno dell’area di rigore e ad una distanza inferiore ai 9,15 metri dalla porta contro la squadra che difende; in tale circostanza, infatti, i calciatori difendenti possono disporsi sulla linea di porta, tra i pali.

Ovviamente viene data la possibilità da parte del calciatore che esegue il calcio di punizione di rinunciare tacitamente al rispetto della distanza da parte degli avversari ma in tal caso, qualora il pallone venga intercettato, l’arbitro non dovrà intervenire. 

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Quali sono le sanzioni per un calcio di punizione?

L’arbitro quando fischia un calcio di punizione ha tre possibilità.

  1. Limitarsi al fischio, richiamando chi ha commesso il fallo

  2. Estrarre il cartellino giallo

  3. Estrarre il cartellino rosso

La tipologia di sanzione non è a discrezionalità dell’arbitro, ma deve seguire le normative definite nel regolamento. Le casististiche sono molteplici e tengono conto delle modalità e delle finalità di intervento da parte di chi commette il fallo. La violenza, ad esempio, può essere una discriminante decisiva per l’assegnazione del cartellino, così come la volontarietà o meno del fallo.

Quali falli sono passibili di espulsione?

Andando nello specifico, sono sicuramente falli da espulsione le seguenti tipologie di infrazioni:

  • negare alla squadra avversaria la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete, con un fallo di mano o con un fallo volontario
  • commettere un grave fallo di gioco
  • mordere o sputare a qualcuno
  • essere colpevoli di condotta violenta
  • usare un linguaggio o mostrare comportamenti che siano ritenuti offensivi, ingiuriosi o minacciosi,
  • ricevere una seconda ammonizione nella medesima gara. 
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Quali sono stati i calci di punizione più eclatanti della storia del calcio?

L’argomento è vasto e verrà trattato con un articolo ad hoc. In ogni caso tra le punizioni più famose della storia del calcio ne citiamo tre, con differenti tipologie e modalità.

  1. La prima è quella del 3 novembre 1985 di Diego Armando Maradona allo stadio San Paolo di Napoli contro la Juventus: è una punizione a due, da dentro l’area, con la barriera bianconera vicinissima (massimo tre metri). Il “Diez” dopo il tocco del compagno Eraldo Pecci, accarezza la palla con il mancino, supera la barriera e infila Tacconi.
  2. La seconda da citare è quella di Roberto Carlos: una punizione diretta allo stadio 'Gerland' di Lione il 3 giugno del 1997, durante la gara inaugurale del 'Tournoi de France'. La punizione calciata con l’esterno mancino, a circa 26 metri dalla porta di Barthez, da parte del difensore del Brasile assume una traiettoria incredibile e si insacca all’angolino. È stato ribattezzato “Effetto Magnus”.
  3. La terza è di Juninho Pernambucano, innovatore vero nel modo di calciare le punizioni (“la maledetta” l’ha inventata lui). La sua più famosa è in un Bayern Monaco-Lione, della stagione 2003/04, Girone A di Champions League. All’Olympiastadion di Monaco di Baviera, dopo pochi minuti, da quasi 30 metri il centrocampista brasiliano non lascia scampo a Kahn e con un destro perfetto che finisce all’incrocio dei pali con una parabola mai vista prima. La palla è ferma e non gira, una vera meraviglia.