Una sola differenza tra Uruguay e Corea del Sud : quella nei gol segnati. Agli ottavi di finale passano gli asiatici, avranno la grande occasione di affrontare il Brasile nella fase a eliminazione diretta della Coppa del Mondo: può succedere di tutto. Ed è già successo, e la storia del calcio è piena di gare vinte in partenza trasformate in favole. Vent'anni dopo, Moreno compreso, la Corea ha già colto un'occasione storica: ha riscritto la propria storia calcistica.
E' invece una cocente delusione, quella dell'Uruguay: 4 punti non sono bastati. E non è servito neanche l'atteggiamento nell'ultimo match, vinto 2-0 contro il Ghana. Nel finale ha prevalso la paura: quando sarebbe servito soltanto un gol, la Celeste si è sciolta nell'inconsolabile pianto di Luis Suarez , rimasto a guardare, e nell'errore definitivo di Coates.
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La differenza di un fuoriclasse
La differenza, ecco, l'ha marcata il fuoriclasse : se da una parte il Mondiale di Valverde non è stato all'altezza di quanto abbiamo potuto vedere in maglia Real Madrid, per la Corea è emerso Son sul più bello. Hwang Hee-Chan è stato l'uomo della storia, ma l'attaccante del Tottenham di Conte è stato semplicemente l'elemento sostanziale dei coreani. Ha dato quantità e qualità, ha lottato con tanto di maschera, ha - soprattutto - servito un assist al bacio, trovando uno spazio impensabile e ai limiti dell'impossibile.
L' Uruguay è parso invece proprio come pronosticavano i maligni: ancorato al talento di chi non ne ha più dal punto di vista atletico. E in un Mondiale in cui la brillantezza sembra l'arma più affilata, ha salutato prima del tempo (previsto), chiudendo un ciclo meraviglioso, avviato in Sudafrica e sublimato dalle prodezze del Pistolero Suarez e del Matador Cavani.
Vero: resta Valverede , Nunez tornerà a trovare continuità. Ma la Celeste è all'anno zero , sul Rio de la Plata il fiume è pure di lacrime.