Cosa ci ha detto la prima giornata di Liga

È inevitabilmente una Liga ricca di incognite quella che si è aperta nel weekend di ferragosto. Tra l’addio di Messi, il ritorno di Ancelotti e un Atletico campione appena ritoccato, il campionato spagnolo cerca un nuovo Re e dai primi 90 minuti sono già arrivate diverse indicazioni.

Le big vincono tutte

Un Angel per il Cholo

Considerando il mercato, i colchoneros sono quelli che hanno puntellato di più la squadra, senza perdere praticamente niente. L’arrivo di Rodrigo De Paul, partito dalla panchina contro il Celta Vigo, sarà fondamentale con il passare delle settimane, ma intanto, aspettando Suarez, ci ha pensato l’argentino Correa a segnare e a far vincere i campioni in carica 2-1. La prima sensazione è che l'Atletico sia sempre lo stesso: solido, ostico, forte. Insomma, cholista. 

L’Atletico chiama, il Real risponde

Alla vittoria dell’Atletico, è seguita quella del Real Madrid. La nuova prima di Ancelotti è cominciata esattamente come la prima del 2013, ovvero da Benzema. Karim The Dream ha in testa due grandi obiettivi: riportare il Real a vincere e conquistare per la prima volta il trofeo Pichichi, quello riservato al miglior marcatore della Liga. Con Sergio Ramos e Varane andati, è Alaba il giocatore indicato a diventare il nuovo padrone della difesa madridista, con l’ex Bayern Monaco che nel frattempo ha servito il suo primo assist della stagione sulla testa di Vinicius Jr, un altro giocatore chiamato a fare un passo avanti nella ricerca della felicità merengue. 

Il 4-1 rifilato all’Alaves è una conferma: gli allenatori passano, i gol del Madrid ci saranno sempre. 

Barça, un bacio e via

Dal 4-1 del Real Madrid al 4-2 del Barcellona, il passo è breve e anche la storia è simile. Senza Messi, Rambo Koeman si è affidato a quel che rimane della filosofia blaugrana. Piqué e Sergi Roberto aprono e chiudono la partita, con in mezzo un Braithwaite come mai si era visto in blaugrana. Da tenere d’occhio, il calo difensivo che ha portato dal 3-0 al 3-2 la Real Sociedad nel giro di 3 minuti. La scorsa Liga ha insegnato che conta tantissimo non subire gol, soprattutto se non hai più Messi in squadra.

Appena tornato da una estate tra Euro2020 e Olimpiadi, Oyarzabal ha ricominciato alla grande. La sua punizione del 3-2 è stata degna di un altro mancino che al Camp Nou di gol così ne ha fatti davvero tanti. 

Il ritmo del Coco

Il Siviglia nelle ultime stagioni è diventata la quarta invitata al grande ballo della Liga e l’inizio di campionato lo ha confermato una volta di più. Nelle ultime stagioni, dalle parti del Sanchez Pizjuan tantissimi giocatori si sono rilanciati ed è quello che vuole fare anche Erik Lamela. Intanto, alla prima giornata il Coco ha segnato una doppietta nel 3-0 al Rayo Vallecano e non succedeva dal 13 maggio 2018. La rinascita dell'argentino è già cominciata. 

Occhio alle sorprese (negative)

Valencia, l’unica a reggere

È partito bene il Valencia di Bordalàs con il solito destino piuttosto crudele che ha messo di fronte il nuovo allenatore dei Murcielagos contro la sua ex squadra, il Getafe. L’1-0 deciso da Soler su rigore regala già un piccolo vantaggio sulle altre squadre che inseguono un piazzamento europeo. Dopo il 13esimo posto della scorsa stagione, Valencia si merita qualcosa di più.

Betis, Villarreal, Athletic: inizio così così

Parte con un pareggio il campionato del Betis che a Maiorca pareggia 1-1. Il viaggio a Son Moix ha dato poche indicazioni e anche una conferma rispetto alla passata stagione: alla squadra di Manuel Pellegrini manca concretezza. Tra le neopromosse, i maiorchini sono stati i migliori anche sotto il piano del gioco, aspettando che i nuovi arrivi (su tutti il ritorno di Kubo) si integrino al meglio. Buono il pareggio dell’Espanyol al ritorno in Liga contro l’Osasuna, deludono invece Villarreal e Athletic Bilbao con uno 0-0 contro Granada ed Elche. 

I risultati della prima giornata di Liga