Nuovo Giro, nuovi scenari, nuova maglia rosa.
Dalle rive danubiane alle spiagge ioniche, dagli splendidi paesaggi magiari, castellani e lacustri della Grande Partenza ungherese, alla prima tappa italiana sulle strade laviche dell’Etna, tra i vigneti di Avola, le chiese barocche, i mandorli e le terrazze lunari della Muntagna.
I cuori matti dell'Etna
Pedalando fin lassù, stavolta a quota 1892 metri del rifugio Sapienza, dove ieri ha nevicato. Una salita per cuori matti e campeones fin da quando, nel 1967, ci sale il Giro d’Italia con Franco Bitossi, Acacio da Silva, Alberto Contador, Jan Polanc, Esteban Chaves e Jonathan Caicedo a braccia alzate sui traguardi del Parco ciclistico dell’Etna.
Missione van der Poel
Mathieu van der Poel era in missione al Giro come al suo primo Tour de France per vincere la prima tappa e difendersi a cronometro, riportando la maglia rosa in Italia. Oggi, sul primo arrivo in salita di quasi 23 chilometri al 6% di pendenza media, il golden boy del ciclismo classico s’è dovuto rialzare, cedendo una leadership che però gli spetta al naturale. Specie quando dice che se finirà il Giro sarà un uomo migliore, allora non ci resta che aspettarlo a Verona.
Casa Nibali, fiero d'esserci
Queste strade sanno di Vincenzo Nibali che domani arriverà nella sua Messina e intanto, al forse suo ultimo Giro, s’è messo a nudo su questo nuovo versante della Muntagna, che per molti tornanti inediti sale da Biancavilla. Staccato da chi farà classifica, ma fiero d’esserci per godersi la sera del dì di festa. Nibali non è stato l’unico perché l’Etna fa da sempre selezione e anche Tom Dumoulin non ha tenuto le ruote di Bardet, Kelderman, Landa, Valverde, Carapaz, Hindley, Almeida, Pello Bilbao, Simon Yates e Giulio Ciccone.
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Lopez e Kämna, nomi in fuga
È un uomo del nostro, Juan Pedro Lopez della Trek Segafredo di Guercilena, la nuova maglia rosa del Giro d’Italia: ventiquattrenne spagnolo, in fuga a quattordici dalle pendici dell’Etna, battuto solo dal tedesco Lennard Kämna (Bora-Hansgrohe) all’arrivo sul vulcano. Lui di anni ne ha venticinque, è stato campione del mondo ed europeo a cronometro Juniores, ma va fortissimo anche in salita e dopo le frazioni al Delfinato e in Catalunya, bissa al Giro la tappa vinta nel 2020 nell’Isere del Tour de France.
Domani la Corsa Rosa unirà Catania a Messina. Il Giro è già una vera bellezza.