Domenica 22 maggio, al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo , il Milan si gioca lo scudetto. I rossoneri non trionfano in Serie A TIM da 11 anni, era il 2011 e all'Olimpico di Roma l'allenatore era Massimiliano Allegri . Oggi, con la rosa più giovane di sempre a poter conquistare il tricolore, è Stefano Pioli che potrebbe mettere in bacheca il suo primo trofeo da tecnico.
Il tecnico emiliano, ma di Parma, ha due risultati su tre a disposizione per poter festeggiare a fine partita sulle note di "Freed from desire" e a quasi due anni di distanza è un lusso enorme considerando che nel luglio 2020, quando il suo destino al Milan pareva segnato, nemmeno la vittoria sembrava potesse bastargli per ottenere la riconferma alla guida del Diavolo. Poi è cambiato tutto, proprio al Mapei Stadium contro il Sassuolo .
Col Sassuolo l'inizio del ciclo Pioli
Prima di Sassuolo-Milan 1-2 del luglio 2020, Stefano Pioli era poco più di un professionista serio che portava avanti il suo lavoro sapendo pubblicamente del proprio destino che lo avrebbe visto fuori dal progetto di rinascita del Milan, affidato al tedesco Rangnick per volere della proprietà nonostante gli ottimi risultati sul campo nell'anno zero della pandemia.
I 12 risultati utili consecutivi, l'arrivo di Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer tra gli altri, ma anche di Rebic e Saelemaekers contribuirono a formare un gruppo che più volte evitò di toccare direttamente l'argomento, ma schierandosi dalla parte della preparazione e dei modi del proprio allenatore, a partire da Ibra - all'epoca indeciso se proseguire in rossonero dopo il prestito dai LA Galaxy di sei mesi.
La vittoria del Mapei Stadium quella sera con doppietta proprio dello svedese non solo portò tre punti chiave al Milan per tornare in Europa, ma anche una notizia inaspettata: interruzione dell'idea del nuovo progetto tecnico e inizio di un ciclo targato Pioli , per volere della dirigenza in primis e subito dopo della proprietà. L'apertura del cerchio.
L'ultimo allenatore scudettato
Lo stadio di Reggio Emilia e il Sassuolo, però, ritornano con insistenza nei discorsi che riguardano il Milan e Pioli che contro l'Atalanta, nella penultima giornata di questo campionato così come nella scorsa stagione conquistando l'accesso alla Champions League per i rossoneri dopo 8 anni, è riuscito a chiudere il suo primo cerchio dopo quel clamoroso 0-5 del dicembre 2019.
Il Mapei Stadium e la squadra neroverde, con Domenico Berardi in campo e assoluto protagonista, sono stati l'ultima avventura di un allenatore scudettato sulla panchina del Milan. L'inizio di un periodo buio e la fine dell'era Massimiliano Allegri in una nebbiosa serata di gennaio nel 2014; poker di Berardi e 4-3 Sassuolo con tanto di esonero del tecnico livornese.
Domenica, otto anni dopo, Pioli potrebbe ricucire lo scudetto anche sulla panchina del Milan.
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Col Sassuolo la sconfitta peggiore nel 2021/22
Il destino però non rende mai le cose semplici, nemmeno quando possono sembrare tali o addirittura scontate. In una stagione costante dal punto di vista del rendimento come dimostra la classifica a una giornata dalla fine, il Sassuolo rappresenta lo spauracchio nella testa del Milan e di Stefano Pioli. Non per l'ultima giornata, quanto per l'1-3 subito al Meazza nella gara d'andata in quella che è stata la peggiore sconfitta del Milan in questo campionato.
Con la tecnica in mezzo al campo e sulla trequarti il Sassuolo dominò a San Siro rifilando tre gol a Mike Maignan . Oggi il Milan è più maturo, fisicamente pronto e mentalmente concentrato a un passo da un obiettivo storico.
Manca l'ultimo trattino da disegnare con la matita, quello che Stefano Pioli dovrà progettare al meglio per chiudere il suo cerchio personale e quello del Milan.