In Francia parlano di edizione d’antologia. Ed effettivamente l’edizione 2024 della 24 Ore di Le Mans ha regalato emozioni fino alla fine. La vittoria della Ferrari, la seconda consecutiva dopo il 2023, l’11esima a Le Mans nella sua storia, porta certamente in dote grandi titoli e accende i riflettori. Ma questa edizione numero 92 della corsa di durata più celebre al mondo, ha visto ben nove vetture chiudere nello stesso giro dei vincitori dopo una battaglia in pista di 24 ore, fatto mai accaduto prima. E poi c’è stato quell’adrenalinico finale con la Ferrari n.50 in pista per l’ultimo stint di gara con Nicklas Nielsen che ha rischiato di non finire la corsa, tagliando il traguardo con il 2% di carburante e la Toyota di Jose Maria Lopez che lo incalzava a distanza di soli 15 secondi, nelle corse endurance un distacco praticamente minimo.
Lanciata nel 2021, la nuova categoria regina dell’Endurance, la Hypercar, sta vivendo un momento di successo. Ferrari, Toyota, Porsche e Cadillac si sono date battaglia e hanno mantenuto le promesse. Un duello feroce tra i 4 costruttori: a seconda di strategie, rifornimenti, cambi di turno dei piloti o rendimento delle gomme, non si è mai avuta la percezione, fino all’ultima ora di gara, che uno potesse aver definitivamente prevalso sull’altro. Il regolamento tecnico, basato su un equilibrio delle prestazioni, è spesso criticato, ma questo weekend ha prodotto una corsa appassionante e incerta. L’unico neo di questa edizione è stata la decisione della direzione gara di neutralizzare per 6 ore (!) la gara dietro alla Safety Car a causa della forte pioggia durante la notte. Le preoccupazioni per la sicurezza, del resto, sono ormai sovrane e prevalgono sulle aspettative di battaglia in pista a cui è abituato l’appassionato pubblico di Le Mans.
Quello che è certo, è che il fascino di Le Mans è intramontabile per costruttori e piloti. Ne è stato rapito anche Valentino Rossi, che dopo la carriera nel Motomondiale, si è costruito una seconda vita sportiva nel motorsport con le vetture GT e quest’anno ha fatto il suo esordio a Le Mans nella classe LMGT3. Purtroppo per Rossi non è andata bene, col suo compagno di squadra omanita Ahmad Al Harthy, che ha irrimediabilmente rovinato la vettura in un incidente nella notte, costringendo tutto l’equipaggio al ritiro. Ma basta scorrere la entry list di questa edizione per ritrovare nomi di ex piloti F1 o IndyCar che partecipano al Mondiale Endurance e sognano il trofeo francese che è una delle “Tre corone” dell’automobilismo sportivo, insieme a GP di Monaco F1 e 500 Miglia di Indianapolis: Jenson Button, Robert Kubica, Antonio Giovinazzi, Daniil Kvyat, Romain Grosjean, Sebastien Buemi, Nyck De Vries, Mick Schumacher, Stoffel Vandoorne, Scott Dixon, Alex Palou e Paul Di Resta solo per citare alcuni dei protagonisti dell'edizione 2024.
Perché la 24 Ore di Le Mans attrae i piloti di altre categorie e in particolare quelli di F1? Recentemente alcuni di loro ne hanno parlato in conferenza stampa, a cominciare dal campione del mondo in carica Max Verstappen: “Ricordo che quando avevo 11 anni, papà Jos corse in LMP2 e l’anno dopo in LMP1, quella corsa ha un’atmosfera fantastica. E poi c’è l’aspetto della corsa in equipaggio, devi fare scelte coi tuoi compagni di squadra, cercando un compromesso sugli assetti. Di sicuro in futuro mi piacerebbe correrci”. Anche George Russell trova Le Mans affascinante: “Dopo la mia carriera in F1 di sicuro vorrei provarla, magari in equipaggio con chi adesso è in F1 con me, sarebbe figo. E’ una corsa speciale, amiamo tutti la F1 e diamo il massimo. Ma in futuro proveremo gare stupende come questa”. Charles Leclerc è ugualmente entusiasta all’idea: “Un giorno la vorrei correre. Al momento è molto difficile a causa del pienissimo calendario della F1, c’è troppo poco tempo per prepararla e, se la corressi, sarebbe per vincerla. Ma un giorno la voglio correre, in equipaggio con mio fratello Arthur”.
Fonte: gazzetta.it