Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Quante volte si è abusato della penna soave di Antonello Venditti, nel raccontare le vicende del calcio italiano. Impossibile non utilizzare il maestro anche stavolta e impossibile non sentire questa musica mentre scorrono le immagini di Walter Mazzarri , Gabriele Cioffi , Aurelio Andreazzoli e Claudio Ranieri. Loro, infatti, sono i protagonisti di una tendenza che in Serie A sta prendendo sempre più piede: quella dei ritorni in panchina.
Serie A TIM, i grandi ritorni in panchina: da Mazzarri a Ranieri
Il Mazzarri bis
L’ultimo ad andare in questa direzione, in ordine cronologico, è Walter Mazzarri, che più di dieci anni dopo è di nuovo al Napoli. L’allenatore di San Vincenzo è stato preferito ad Igor Tudor dal presidente Aurelio De Laurentiis che, come da copione, ha twittato l’ufficialità del suo ritorno. Con il Napoli, che ha guidato dal 2009 al 2013 , Mazzarri ha vinto una Coppa Italia , dopo aver battuto in finale la Juventus, e ha riportato la squadra in Champions League dopo 21 anni.
L’ultima partita della sua gestione è datata 19 maggio 2013. Il suo Napoli gioca all’Olimpico contro la Roma di Aurelio Andreazzoli, lo stesso che, vincendo al Maradona domenica scorsa, ha causato l’esonero di Rudi Garcia e, indirettamente, il suo ritorno sotto al Vesuvio.
Andreazzoli, il quattro vien da sé
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Anche l’Empoli ha cambiato allenatore a stagione in corso. Dopo la pesante sconfitta per 7-0 contro la Roma di Mourinho, la dirigenza ha deciso di salutare Paolo Zanetti e di richiamare Aurelio Andreazzoli per la sua quarta avventura sulla panchina dei toscani. La prima risale alla stagione 2017/18, anche qui da subentrato a Vincenzo Vivarini, con promozione dalla Serie B alla A.
L’anno successivo, torna a guidare l’Empoli dopo l’esonero di Iachini ma non riesce a conquistare la salvezza. Ritroverà il Castellani nel 2020/21 per poi cederlo a Paolo Zanetti al termine della stagione. E, come un cerchio perfetto, sarà proprio l’ex Venezia a lasciargli il posto per la sua quarta spedizione toscana.
Cioffi, tutte le strade portano a Udine
A proposito di Toscana, recentemente c’è stato il ritorno in panchina di un altro allenatore, nato a Firenze, e già capace di battere il Milan a San Siro. È Gabriele Cioffi, alla sua seconda esperienza sulla panchina dell’Udinese. La prima risale al 2020 quando viene nominato allenatore ad interim dopo l’esonero di Luca Gotti, di cui era il vice. Cioffi si dimostra, fin da subito, all’altezza del compito: terminerà la stagione al dodicesimo posto con 47 punti.
Un rendimento che attira su di lui l’attenzione di altre squadre, come quella del Verona di cui diventa il nuovo allenatore in estate. Ma la scintilla non scatta e l’11 ottobre viene esonerato dopo aver raccolto solo 5 punti in 9 partite. Ed eccoci arrivati alla sua seconda grande occasione sulla panchina di chi ha scommesso su di lui e sulle sue qualità da allenatore per la prima volta.
Ranieri: "Per sempre grato a Cagliari"
Concludiamo la pagina dei ritorni con Claudio Ranieri, che occupa l’ultimo paragrafo di questo articolo solo perché, tra i già citati colleghi, è quello che ha fatto da apripista, nel dicembre dello scorso anno. È lui che ha dato il via a questa nuova (vecchia) tendenza, tornando sulla panchina del Cagliari a distanza di 32 anni.
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Ranieri aveva già allenato i sardi, infatti, dal 1988 al 1991, ottenendo una doppia promozione in Serie A, guidando la squadra ad una salvezza incredibile e vincendo una Coppa Italia di Serie C. All’interno dell’Unipol Domus, davanti alla sala dedicata alle interviste, c’è una sua foto risalente proprio agli anni ’90. Scritta al computer, la sua biografia. A mano, invece, c’è la sua dedica al Cagliari, a Cagliari, a quel popolo che lo ha lanciato davvero nel calcio dei grandi, da allenatore. “Per sempre grato”. Firmato, Claudio Ranieri.