È stato un mese intenso di ciclismo su pista nei velodromi dell’UCI Track Champions League , che si chiude venerdì 2 e sabato 3 dicembre in diretta dal Lee Valley Park tempio londinese dei Sir, dall’esa-campione olimpico Chris Hoy a Bradley Wiggins qui primatista dell’Ora.
« Tra effetti speciali e proiezioni su pista, lo spettacolo della Champions League s’è rinnovato quest’anno. Più bello, più “facile”, più logico: per esempio, ho portato la mia bici a Maiorca per la prima tappa e da lì l’ho ritrovata a Berlino e Parigi, già pronta per essere spacchettata e rimontata al mio arrivo a Londra. È migliorata l’organizzazione di un evento nato per stupire», ci dice Matteo Scartezzini.
Così volge così al termine la seconda edizione di una Champions League firmata Warner Bros. Discovery e sempre più spettacolare , con il suo format di gare brevi che sulla prossima pista olimpica di Saint-Quentin-en-Yvelines ha visto imporsi, come ai recenti Mondiali “in casa”, la francese Mathilde Gros nella Sprint League : prima nella Velocità, seconda nel Keirin e ora con 9 punti di vantaggio sulla colombiana Pineda e 10 su Kelsey Mitchell.
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A Londra - venerdì 2 e sabato 3 dicembre in diretta dalle 19:30 su Eurosport 1, disponibile su DAZN - si giocheranno il titolo Harrie Lavreysen e Matthew Richardson nella Sprint maschile e le signore dell’Endurance Jennifer Valente e Katie Archibald , rivelatesi di un altro pianeta fra Scratch ed Eliminazione.
«Sì, qui ci sono 3/4 sprinter superiori alla media , mentre al femminile almeno Jennifer Valente sta dando filo da torcere a Katie Archibald, che ha dominato la prima edizione. Noi invece siamo tutti sullo stesso piano , con una classifica davvero difficile da pronosticare».
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Ecco, l’ Endurance maschile è fin dalla vigilia di Champions League la categoria più bilanciata, con 6 pistard racchiusi in 20 punti e fra loro Michele Scartezzini . Esserci lo rende molto orgoglioso, con il peso e la bellezza d’una certa responsabilità al volgere di un anno trionfale per la nostra pista e il nostro sport.
Campione europeo nel quartetto a inseguimento di Glasgow 2018, argento mondiale nello Scratch di Apeldoorn 2018 e nella Madison, con Simone Consonni, di Roubaix 2021, vincitore con Filippo Ganna della 6 Giorni delle Rose, a trent’anni Michele sa cos’è la pressione e la doma su due ruote :
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«Sono sincero, è da Maiorca che voglio far bene, ci sono riuscito e a Londra sarà un doppio grande appuntamento. Riguardando le gare, sono stato sempre molto costante, conosco bene il format e ho una condizione migliore rispetto a un anno fa , con ottimi valori in allenamento».
Endurance che a Parigi ha vissuto l’ennesimo ribaltone, con Mathias Guillemette sì confermatosi tra i più forti nell’Eliminazione, però alle spalle del nuovo leader senza successi Claudio Imhof. Premiato dalla sua costanza di risultati, come il debuttante italiano Matteo Donegà due volte da podio nello Scratch e forse anche garzie a Scartezzini suo spirito guida:
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« Lo Scratch è come giocare a poker: devi azzardare e il rischio paga , mentre a Eliminazione, che come gara non m'aveva mai ispirato, ci sto prendendo gusto e sabato ho detto a Viviani (bi-campione del mondo in carica): “Stai attento che ti prendo"". Scherzi a parte, avevo gamba per far bene, ma devo ancora imparare a limare certi errori . Io e Matteo ci confrontiamo su format e rapporti, ma l'Eliminazione è tutta sua: nel senso che bisogna adeguare le proprie caratteristiche a una gara in cui accade tutto molto in fretta , con variazioni di ritmo».
Così viene Londra con il suo atto conclusivo di due giorni sold-out sold-out di ciclismo su pista : « Gare brevi e veloci di livello altissimo eppure capita di prendere il giro a forza massima, con rapporti quasi da inseguimento a squadre! Ci sono molti più attacchi rispetto all’anno scorso». E lo spettacolo è tanto atteso quanto assicurato.