Se due categorie dell’UCI Track Champions League son destinate a esser dominate dai fuoriclasse del ciclismo su pista, i pluricampioni olimpici Katie Archibald (Endurance Femminile) e Harrie Lavreysen (Sprint Machile), che al primo appuntamento di Maiorca ha già fatto registrare il record di 2.117 watt in finale di velocità, le altre due “League” hanno invece riservato sorprese e specialmente la Sprint Femminile, quest’anno senza le pluridecorate campionesse Emma Hinze (2021) e Mathilde Gros (2022).
Così, verso i prossimi appuntamenti di Berlino (sabato 28 ottobre alle 18:30 in diretta su Eurosport 1), Parigi nel prossimo velodromo olimpico di Saint-Quentin en Yvelines e Londra per il Grand Finale, Miriam Vece avrà le sue chance per emergere in velocità fra Alessa-Catriona Pröpster, Martha Bayona (prime in classifica dopo Maiorca) e le iridate in carica Emma Finucane (sprint) ed Ellesse Andrews (keirin).
L’abbiamo intervistata da veterana dell’UCI Track Champions League, per il terzo anno al via dell’evento prodotto da Warner Bros. Discovery:
«Verso l’anno cruciale della mia carriera, sognando di partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, faccio gamba in Champions League e mi diverto dopo un po’ di off-season un po’ forzato in un evento molto diverso dalle gare di Coppa del Mondo, come sempre molto intenso e spettacolare. Spero di migliorarmi già a Berlino fra avversarie che conosco bene e con cui dovrò confrontarmi ai prossimi appuntamenti internazionali, fondamentali per andare alle Olimpiadi».
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Chi sono i favoriti di Miriam Vece?
«Senza le tedesche Emma Hinze e Lea Friedrich o le francesi Mathilde Gros e Taky Kouamé, è difficile fare un pronostico e non voglio sbilanciarmi, specialmente con questa classifica a punteggio. Certo che vedere la Pröpster battere la Finucane, che è campionessa del mondo in carica, in finale di velocità è stato sorprendente. Così come la colombiana Bayona tra le possibili outsider, anche se io punto sempre su Kelsey Mitchell, la mia preferita. Per il resto, Lavreysen è il solito fenomeno e mi piace molto Matthew Richardson».
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Con Miriam a rappresentare l’Italia in questa edizione di Champions League c’è la Francesca Selva, che abbiamo intervistato nei giorni scorsi, nella categoria Endurance:
«La conoscevo già bene e abbiamo passato molto tempo insieme a Maiorca, divertendoci. L’atmosfera è distensiva e ridiamo molto, anche se stiamo andando abbastanza piano! E poi lei è stata molto sfortunata a forare nello scratch. Col passare dei giorni, si farà comunque sul serio verso il gran finale di Londra, dove si gareggia in un’atmosfera incredibile e con un pubblico semplicemente speciale».
Tanto che il doppio appuntamento londinese al Lee Valley Park era sold out prima ancora che annunciassero le starting list. A dimostrazione del fatto che l’UCI Track Champions League apre a nuovi scenari (anche televisivi) del ciclismo su pista come tappa fondamentale del calendario ciclistico, per ampliare il pubblico delle nuove generazioni coi suoi format brevi e spettacolari e per il raggiungimento della parità di genere, grazie ai montepremi divisi equamente tra uomini e donne.
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