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DAZN Talks: in diretta Twitch con Alia Guagni

Redazione
DAZN Talks: in diretta Twitch con Alia GuagniDAZN
La giocatrice del Milan risponderà a tutte le curiosità di Ilaria Alesso e Federica Zille, scrivi nella chat di Twitch le tue domande e partecipa al nuovo episodio di Dazn Talks

Nel giorno della celebrazione delle donne, un tridente tutto al femminile illumina il nostro Twitch : con Ilaria Alesso e Federica Zille , parleremo in diretta con Alia Guagni , giocatrice della Nazionale italiana e oggi al Milan , dopo una vita da capitana della Fiorentina

Guagni sarà protagonista di uno speciale episodio di DAZN Talks: a partire dalle 14.30 sul canale Twitch di DAZN. Seguilo qui in diretta.

DAZN Talks con Alia Guagni

DAZN Talks, il format

Il tema centrale di DAZN Talks è  non avere un argomento fisso . Si passa da qualsiasi argomento, con una particolare attenzione verso gli aneddoti divertenti e i sogni nel cassetto dei calciatori. 

Gli obiettivi, il momento che stanno vivendo e le sensazioni in campo. Insomma una vera e propria chiachierata senza filtri per permettervi di conoscere al meglio i vostri calciatori preferiti. 

Guarda la puntata sul nostro canale Twitch

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Puoi rivivere on demand i programmi già trasmessi, a partire dalla puntata di DAZN Talks con Alia Guagni.

Le parole di Guagni

"Come sto? Sono in fase di recupero, sto sistemando le ultime cose. Un problemino in Nazionale, ma rassicuriamo tutti: spero di tornare".

La passione per Harry Potter

"Sono leggermente fissata! Non so da dove nasce, ero piccola, mia cugina mi ha regalato il primo libro. Io sono un amante della lettura, con i film poi è scoppiato l'amore. In che casa mi sarei ritrovata? Grifondoro, grande classico!".

"Me li guardo tutti, sì. Mi faccio tutte le maratone, non ne ho persa una".

Passione per i supereroi 

"Wonder Woman! Film preferito? Ironman, è un soggetto, io lo adoro, è fantastico. E' ironico, divertente, bellissimo, forte". 

"Avengers del Milan Femminile? Wonder Woman io, SuperGirl che è Laura Giuliani, Bergamaschi Capitan America. Perché? E' il capitano, quella seria, che guida. Black Panther è il nostro bomber. Poi ci devo pensare, la studiamo".

Com'è stato tornare in Italia?

"E' stato bello, perché comunque ero fuori da un anno e mezzo e sentivo la mancanza. Il gruppo mi ha accolto benissimo, è stato emozionante e bello. Avevo bisogno di ritrovarmi". 

La scelta di trasferirsi in Spagna

"Il rifiuto al Real? Il Madrid sta crescendo, sta diventando una realtà importante, sono due anni che ha preso il titolo di una squadra che già c'era. Nei prossimi anni si farà vedere. Quando c'era stata l'opzione Real, volevo rimanere a Firenze e vedere come sarebbero cresciute le cose lì. Poi in un altro momento della mia vita, la chiamata dell'Atletico. Era il momento giusto, non sono più giovanissima e non volevo perdermi l'opportunità".

"Ti fa crescere come persona, affrontare la vita in una cultura diversa e in un paese diverso, è difficile e ti fa maturare. Negli States è diverso, avevo terminato la stagione ed era una vacanza, era diversa ma mi ha aperto gli occhi su un mondo molto piùg rande. In Usa il calcio femminile è visto come quello maschile". 

"Tra Spagna e Italia? In Spagna sono più avanti, ci stiamo avvicinando. Lì è molto più conosciuto, a Madrid incroci sempre chi ti segue. L'ho vissuto in un anno complicato, con il Covid all'inizio era tutto chiuso, poi a ingresso ridotto. La vicinanza del pubblico come la vicinanza della gente, due anni complicati".

Il periodo negli Stati Uniti

"Pochi giorni non li ho dedicati al calcio. Non ero in Nazionale, avevo più tempo libero, finivo la stagione dopo 10 giorni partivo per gli Stati Uniti. Due mesi lì di campionato, due settimane di vacanze e iniziavo la stagione. Tre estati incredibili"

La crescita in Italia

"Dobbiamo crescere ancora, è stato intrapreso un percorso anni prima di noi e stanno vedendo ora ì risultati. La Juve investe e inizia a vedere i risultati. Vedo comunque il Milan, la Roma, l'Inter. Non raccoglieranno adesso ma c'è comunque una crescita". 

Intraprendere questa carriera

"Fino a qualche anno fa era una passione, pura. Una ragazzina... ho iniziato a 9 anni, non si poteva pensare di farlo come mestiere, facevi le altre cose e coltivavi questa passione, andavi a divertirti con gli amici. Quando poi si è iniziato a cambiare qualcosa, devi fare anche uno switch mentale: non è più finisco la giornata e poi vado ad allenarmi. Adesso ci si avvicina al professionismo, le ragazzine credo abbiano una visione diversa da giovane".

Il cambio di passo dal Mondiale

"Il Mondiale ha aperto gli occhi a tutti. Tantissimi non avevano la percezione del calcio femminile. Hanno visto un calcio che deve crescere, ma che ha prospettiva futura incredibile. C'è un calcio pulito, non c'è giro economico impressionante, ma era il calcio vecchio stile. Ha fatto la differenza quella passione. Ci sono idoli al femminile, si possono seguire".

"A livello personale? Uno dei momenti più belli della mia vita. Fatichi a immaginarlo, vi dico la verità: finché non eravamo in Francia, non mi sembrava vero. Non mi rendevo conto di quanto fatto e di cosa c'era da fare. Mi ricordo i 10 secondi del countdown prima del fischio d'inizio della partita". 

Riti scaramantici

"C'è una cosa, ma non sono molto scaramantica. Faccio sempre un sacco di risate, guardo le avversarie e sorrido, ma non per prenderle in giro, è liberatorio". 

"La più scaramantica? I nomi non si fanno, la fissa del sale c'è. Non c'è verso, quando casca il sale, si alzano in 20 da tavola. O se ti passi il sale di mano in mano". 

Il desiderio nella vita e sul campo

"C'era un sogno che però a questo punto lo vede irraggiungibile, che è quello delle Olimpiadi. Ma è veramente difficile. Mai dire mai, faremo l'impossibile, ma è veramente impossibile. Sfiorato con il Mondiale, sarebbe stato un sogno". 

"Nel privato, una famiglia, due figli e un cane. Perfetto".

Da pittrice

"Bravissima pittrice? Mi sembra troppo. Ci provo. Ma mi piaceva anche costruire, coi Lego. In questo momento creativo, ho fatto quest'opera, devo trovare un nome. La farò vedere su Instagram. La tecnica? Beh, tecnica... uso tempere a caso, pennelli e via. Uso quello che trovo. Soggetti preferiti? Natura. E astratto. Ogni tanto mi parte. Per i disegni, i fumetti".

I ruoli ricoperti

"Ho fatto per tanti anni il vecchio libero, prima della zona, il centrale di difesa. Dovevo coprire da tutte le parti. Contemporaneamente anche l'attaccante, a seconda della partita. Fare l'attaccante è bello: fai gol, l'emozione è bella, non lo sentirei ora però il mio ruolo. Centrale di difesa non mi fa impazzire, il mister della Nazionale non sarà contento. Mi sento come un leone in gabbia. Non posso correre, sulla fascia invece sì". 

Il più grande ostacolo?

"C'è stato un anno in cui ho seriamente pensato di smettere. Comunque ero ancora a Firenze, prima che cambiasse un po' il calcio, ero stanchissima. Università, lavoro, mi allenavo la sera. Tutto a zero euro. Era diventata tosta. Non vedevo prospettiva, non sapevo se continuare. Anche tutti gli infortuni dell'anno scorso sarebbero da valutare, ma fanno parte del mestiere".

Personalità più strane al Milan

"Miriam Longo è matta! E' sempre esuberante, è una delle personalità più strane".

Trucco artistico

"Specialmente quello artistico. Il più bello? Halloween dell'anno scorso: ero in quarantena, avevo il Covid. Sono stato 2 ore a truccarmi, l'ho pubblicato su Instagram".

Posti più belli

"Scozia! Paesaggi bellissimi, castelli e laghi. Amo tutto ciò che è natura. Santo Domingo bello. L'Australia molto bello, vorrei rifarlo perché ero in Nazionale. Poi i classici: New York, l'Egitto. Potremmo fare una lista lunghissima"

"Milano o Madrid? Milano devo ancora viverla, il primo periodo in cui ancora non conosco, il freddo è assurdo, non ero pronto. Ora inizierà il periodo più bello e la visiterò. Madrid è bellissima, si vive benissimo. Non ero proprio lì, ma c'erano tante cose da fare".

Ritorno alla Fiorentina?

"Domanda difficile. Diciamo che ovviamente il primo pensiero, quando ho deciso di tornare in Italia, è stato quello di tornare lì a Firenze. Per quanto fatto a Firenze, il cuore viola, insomma lo sanno tutti. Non c'erano state le possibilità. Ho aperto gli occhi: ero convinta, avevo bisogno di una realtà dove posso stare, che è interessata a me. Il Milan mi ha fatto una bellissima impressione. Con il mister subito feeling, sapevo di poter far bene".

Sul campionato e le prossime partite

"Il campionato è molto più competitivo, l'hanno dimostrato queste ultime giornate. C'era sempre stato un blocco delle squadre, tutte lottano con tutte ed è una cosa buona che fa crescere il livello". 

"Ci aspettano due, tre, quattro partite complicate. Ora la Juve, poi la Roma, la Fiorentina. C'è coppa e campionato, dobbiamo stare su".

"Cosa manca al Milan? Sicuramente manca qualche punto nel girone d'andata, la squadra ora aveva trovato un po' di equilibrio. C'è stato qualche infortunio di troppo, ha cambiato la squadra. Siamo tutte forti e quando trovi una quadra e sposti giocatrici nel loro ruolo, ritrovare il gioco e la voglia. Più cattiveria, mettiamola così"

"Giocare contro la Juve ha sempre qualcosa in più, da fiorentina contro la Juve è così, con questa rivalità calcistica. Sarà all'ultimo sangue... scherzo!"

In cucina

"Perfetta! A me piace cucinare, non uso tanto il delivery. Cosa mi esce bene?