Un momento storico delicatissimo. La Russia attacca l'Ucraina, e in campo ci sono 4 giocatori e 1 allenatore di nazionalità ucraina in questa serata di Europa League.
Non in campo, invece, Roberto De Zerbi, svegliato a Kiev dal suono delle bombe. Il mister si è connesso con DAZN per un'intervista live.
De Zerbi parla a DAZN da Kiev
"Noi stiamo bene, siamo in trepidazione perché stiamo cercando di capire come evolve la situazione. Leggevamo i siti, guardavamo le notizie già nei giorni scorsi riportate da tutto il mondo, ma non ci aspettavamo questa escalation così veloce...". Voce preoccupata quella dell'allenatore. Impaurita.
Il tecnico italiano e il suo staff, composto da 8 persone, oltre a 13 persone (giocatori brasiliani con famiglia) sono bloccati in un albergo a Kiev: "Gli ucraini sono invece nelle loro rispettive case. Non stiamo vicino alle finestre: ce l'hanno sconsigliato".
La vicinanza dell'Italia con i suoi rappresentanti
"L'ambasciatore italiano qui ci ha chiamato, così come Ulivieri e Gravina, che ci ha assicurato la vicinanza: il prima possibile torneremo in Italia. Anche Di Maio ha voluto sapere come stavamo: ringrazio tutti".
"Serve calma e lucidità"
"Serve essere pazienti e lucidi - aggiunge il mister-: Alessandro Matri mi conosce bene e sa che per me non è proprio semplice... " smorza così i toni De Zerbi. "Avevamo una percezione chiara, ma nel momento in cui ci hanno detto che la partita di sabato si sarebbe giocata al 70% devi fare una scelta: o pensi a te stesso o rispetti gli impegni presi anche verso i giocatori. In realtà è arrivata prima la guerra della sospensione del campionato. Qualche errore di valutazione da chi avrebbe dovuto interrompere le attività c'è sicuramente stato...".
Un paluso a chi gli sta ancora vicino: "I collaboratori hanno rispettato le mie scelte. Devo loro molto. Il pensiero va ai miei familiari in Italia, preoccupati, e agli ucraini, ai miei giocatori: tanti di loro sono giovani e si trovano a dover affrontare questa situazione da soli".
Parola a Matri e Ferrara
Dallo studio risponde Alessandro Matri, caro amico del tecnico: "Non è scontato non venir via. Gli auguro di tornare presto, ma voglio rimarcare il suo atteggiamento. Lui è una persona straordinaria e l'ha fatto vedere in questo frangente".
Dello stesso parere anche Ciro Ferrara: "Un gesto da grande persona, da sottolineare: il mister non ha abbandonato i suoi". De Zerbi a quel punto, prima di salutare, ci tiene a sottolineare: "Non l'ho fatto per fare l'eroe, sia chiaro: io nelle giornate scorse mi ero sempre esposto tranquillizzando tutti. Sarei rimasto fino a quando avrebbero sospeso il campionato, anche se ovviamente me ne sarei andato via prima...".