Quel che l'occhio non vede, il cuore lo sente comunque. Soprattutto se è rossonero, rossonero vero.
Sandrino Tonali ha fatto il giro dei social dopo averne fatti svariati a San Siro, però di campo. Non solo ha conquistato un derby pesantissimo da protagonista, ringhiando e alimentando le azioni milaniste insieme a Bennacer: è pure diventato l'immagine simbolo di una squadra che con carattere e gruppo riesce a colmare gap altrimenti molto profondi.
Il gesto che lo lega a Theo Hernandez, che lo vede litigare con Dumfries, che gli fa dire cose da campo e da strada, è l'essenza del Milan in purezza. E il fatto che sia un giocatore giovane, italiano, milanista da sempre è semplicemente una fortunatissima coincidenza. Per Pioli, certo. E un po' per tutti noi.
Proprio come Rino Gattuso
Un unico, fondamentale blocco, in grado di respingere gli attacchi senza crollare, di rispondere con le maniere forti. Di alzare la voce. Di non subire. Dopo anni di sofferenza interna ed esterna, il Milan ha imparato a reagire d'orgoglio e sulle spalle di quel ragazzo, così cresciuto, così orgogliosamente al centro del progetto che sognava da una vita, oggi c'è il peso solo di ciò che sarà e non più di ciò che è stato.
Il nuovo Milan si è consegnato nelle mani di Pioli, ma poco sarebbe successo e nulla sarebbe arrivato se non ci fosse stata una presa di responsabilità dei singoli. Tonali, che un anno e mezzo fa aveva scelto la sua squadra del cuore davanti a una montagna di possibilità, ha patito la preoccupazione di non essere abbastanza e ora si gode la gioia di essere tanto.
Con quella 8 sulle spalle - scelta dopo una telefonata a Gattuso, ovviamente idolo -, con quell'atteggiamento fumantino, con le braccia larghe e le spinte veloci e forti a difesa di un compagno, il riferimento è stato così chiaro che sembrava di vivere un flashback nitidissimo. A tratti irreale.
Il capitan futuro
Nei giorni scorsi, su DAZN abbiamo chiesto ai tifosi chi avrebbero visto bene come capitan futuro. La scelta era larga, non era certamente scontata: c'è il talento di Leao, l'esplosività di Theo Hernandez. C'è Bennacer che cresce, Calabria che a Milanello è di casa da una vita. E invece? I rossoneri non hanno avuto dubbi. Per qualità e personalità, Sandro è l'elemento sul quale puntare. Per sempre.
Paolo Maldini, che di capitani e bandiere se ne intende, non ha avuto alcun dubbio nel puntare su di lui. Ancora una volta, ancora con speranze e certezze, nonostante una prima stagione sottotono. Tonali, che quei capitani e quelle bandiere le aveva viste solo in tv, ne ha tratto insegnamento e ha preso ispirazione. Gattuso si diventa, il percorso, certificato dai tifosi, sembra tracciato.
Guarda "Derby Inedito" su DAZN
Nel corso di Sunday Night Square, il nostro show domenicale con Marco Cattaneo, abbiamo analizzato la partita da "capitano" di Tonali: guarda il servizio a questo link.