Saette abituate a sfrecciare. Dumfries e Hakimi rappresentano il presente e il passato dell'Inter che, sia con Antonio Conte e soprattutto con l'arrivo sulla panchina di Simone Inzaghi, ha fatto del gioco sulle fasce un elemento imprescindibile. L'olandese si è presentato bene in queste prime uscite e punta a non far rimpiangere il marocchino.
Le differenze fra i due, ovviamente, ci sono, ma la mossa del mercato nerazzurro sembra essere azzeccata.
Il valore economico
Hakimi è stato venduto al PSG dopo una stagione superlativa in nerazzurro per 60 milioni + 11 di bonus. Dumfries è arrivato poche settimane dopo a Milano dal PSV a fronte di un pagamento di 12,5 milioni a cui aggiungere 2,5 milioni ulteriori legati ai bonus.
In termini economici e di valore di mercato la differenza è abissale, ma l'Inter ha compiuto un investimento su un giocatore che senza troppe difficoltà vedrà impennare il suo valore di mercato. In un momento in cui la società aveva bisogni di monetizzare la cessione di Hakimi è apparsa sì dolorosa, ma ben tamponata.
Rinunciare ad Hakimi
Perdere uno dei migliori giocatori della propria rosa e dell'intero panorama calcistico europeo non è mai cosa da poco. Arrivato il 2 luglio 2020 per 40 milioni di euro (+ 5 di bonus) dal Borussia Dortmund, Achraf Hakimi è stato uno dei protagonisti assoluti dello scudetto nerazzurro 2020/2021.
In Serie A ha collezionato 37 presenze saltando solo un match, quello con il Genoa a febbraio 2021 per somma di ammonizioni. Imprescindibile per Antonio Conte, il marocchino ha chiuso l'anno con la bellezza di 7 gol e 10 assist: numeri da urlo per essere la prima stagione in Serie A TIM. In Champions invece 5 presenze e 1 assist, prima dell'eliminazione dell'Inter ai gironi.
A fine stagione l'addio per volare a Parigi: un campione che se ne è andato lasciando un solco profondo sulla fascia destra.
Il palmares di Hakimi
Hakimi ha sicuramente più trofei del collega di reparto nella sua personalissima bacheca, ottenuti con Inter, Real Madrid e Borussia Dortmund: uno su tutti, la Champions del 2018. Non mancano anche molti trofei a livello individuale, come il Giovane calciatore arabo dell'anno nel 2019 (Globe Soccer Award) o l'inserimento nelle ultime 4 stagioni nel team dell'anno di France Football Africa.
Competizione | Vittorie |
Campionato Italiano | 1 (2020/2021) |
Supercoppa di Spagna | 1 (2017) |
Supercoppa di Germania | 1 (2019) |
Champions League | 1 (2017/2018) |
Supercoppa UEFA | 1 (2017) |
Mondiale per Club | 1 (2017) |
La freccia Dumfries
L'Inter è stata però in grado di dimostrare che viaggiare alla stessa velocità è possibile. L'esordio da titolare in campionato di Dumfries (in precedenza 6 minuti con il Genoa e 22 con la Sampdoria) è stato a dir poco eccellente: il Bologna è stato messo sottosopra dalle scorrazzate dell'olandese che, in accelerazione, è riuscito a toccare i 34,3 km/h. Quasi 11 chilometri percorsi arando la fascia destra, conditi da un assist al bacio a Lautaro, dopo soli 6 minuti di gioco, per il gol del vantaggio che ha subito incanalato la partita in direzione nerazzurra.
Il palmares di Dumfries
Dumfries non ha vinto ancora nulla di davvero importante ed è arrivato all'Inter anche per questo. Al momento, oltre all'Ereste Divise vinta con lo Sparta Rotterdam, ha in bacheca anche un trofeo individuale come giocatore in Top XI dell'Eredivisie 2018/2019.
Competizione | Vittorie |
Ereste Divise (Serie B olandese) | 1 (2015/2016) |
Fase difensiva
Leggermente più avanti in questo senso Hakimi che, sicuramente, ha potuto beneficiare di un anno fondamentale per la sua maturazione sotto Antonio Conte, ossessivo quando si parla di fase difensiva.
L'olandese è sì un'ottima risorsa che però dovrà maturare sotto l'aspetto del contenimento: la Serie A è il miglior banco di prova possibile.
Fase offensiva
I gol in carriera, finora, praticamente si equivalgono: 18 tra Sparta Rotterdam, Heerenven e PSV per Dumfries, 17 per Hakimi, tra Real Madrid, Borussia Dortmund e Inter (più una rete segnata con il PSG all'esordio, contro il Troyes).
La differenza sta però nella varietà di possiblità offensive: l'ex PSV infatti è in grado di far valere anche una possenza fisica maggiore, che gli ha permesso di realizzare ben 7 reti di testa in carriera. Quasi un metro e 90, contro i 181 cm del marocchino che, chiaramente, ne guadagna sotto il punto di vista della rapidità. In termini di occasioni create, infine, non va dimenticato che Dumfries ha chiuso l'ultimo campionato spagnolo da giocatore che ha effettuato più tiri in porta.
Velocità
I due spingono. E spingono forte. Anche qui però ci sono leggere differenze nelle caratteristiche, in particolare nei primi 5-10 metri. Il marocchino ha uno strappo molto più netto sul breve, mentre Denzel (sì, se vi è venuto in mente Washington sappiate che i genitori hanno scelto questo nome proprio perché innamorati dell'attore), sembra poter garantire una copertura più costante su lunghezze maggiori, perdendo qualcosa nei primi passi.
Un nuovo inizio
L'Inter non si ferma e continua a correre. Dopo un brillante avvio di stagione sotto la guida di Simone Inzaghi, i nuovi meccanismi sembrano già aver dato prova di funzionare alla grande.
Sulla fascia destra di San Siro, per ora, non ci sono limiti di velocità che tengono.