A giugno, sulla torta di compleanno bianconera, Dybala ha soffiato su sei candeline. Un viaggio lunghissimo che ha resistito a tante tentazioni quello iniziato nell’estate 2015, quando il talento di Laguna Larga aveva conquistato col suo mancino dirigenza e tifosi della Juve, salutando Palermo per un trasferimento da 32 milioni di euro (più 8 di bonus).
Dybala oggi è il 10 della Juve. Un peso specifico non indifferente. Responsabilità importante, che però l’argentino non è stato sempre in grado di reggere con continuità. Nelle ultime tre stagioni il suo rendimento è stato anche influenzato dalla guida tecnica della squadra, ma è giunta l’occasione (l’ultima?) per diventare leader vero. Ora che Allegri lo rivuole al centro del suo progetto e l’ha già indicato come vicecapitano.
I numeri da top player con Allegri I
Premessa doverosa: Dybala è stato il miglior marcatore della Juventus durante la prima esperienza di Allegri sulla panchina bianconera con 78 gol in 182 presenze. Identico discorso per gli assist: 25 in quattro stagioni. Nel quadriennio Allegri I Dybala è sicuramente da indicare come l’elemento imprescindibile della squadra. 23 gol e 7 assist al primo anno (19 gol e 7 assist in Serie A), 19 gol e 8 assist nel 16/17 (11 e 7 in Serie A), 26 gol e 7 assist alla terza stagione (22 e 5 in Serie A). Poi i numeri decisamente al ribasso della season 18/19: 10 gol e 2 assist (5 e 2 in Serie A).
L’ultimo atto con l’arrivo di Cristiano Ronaldo
Un calo che coincide in maniera lampante con lo sbarco a Torino di CR7. L’asso portoghese dall'estate 2018 è calamita che attrae tutto a sé nel reparto avanzato: il peso dell’attacco juventino sta tutto lì, incidendo non poco sulle prestazioni dei compagni in termini di numeri. Chiaro che, con il 5 volte pallone d'oro in campo, Dybala sia stato adattato a ruoli differenti rispetto ai primi anni, più defilato potremmo dire, per sfruttare le sue doti tecniche eccelse e fungere da collante tra centrocampo e terminale (e che terminale) offensivo.
La fiducia di Sarri
Allegri al termine di quella stagione saluta tra le lacrime. A sostituirlo arriva Sarri, chiaro sin da subito: “Dybala è un attaccante, non un centrocampista”. L’ex allenatore del Napoli punta tantissimo sull’argentino che lo ripaga con prestazioni e numeri eccellenti. Giocare nuovamente più a ridosso della porta permette al 10 bianconero di sprigionare le sue potenzialità e di liberare con più frequenza il tiro (differenza netta guardando sia la media tiri totali - 2,17 con Allegri 18/19 contro i 3,03 della gestione Sarri - sia la media di tiri nello specchio - 0,7 a partita contro l’1,09 a firma Sarri -). Dybala conta anche un upgrade nei passaggi medi in area a partita (4,91 rispetto ai 4,03 dell’anno precedente) e nella media di palloni giocati in area di rigore: 60,7 contro i 57,8 di Allegri.
La posizione in campo
Sbagliato in generale parlare di un "Dybala centrocampista" con Allegri e "attaccante" sotto la guida di Sarri. Le heatmaps ci vengono in soccorso per un confronto sulla posizione in campo media nel corso delle ultime tre stagioni. L'argentino, per caratteristiche, ama scendere per prendere palla e gestire. Questo vale sempre. Vero però che con Sarri quell'11,04% della casellina fuori dall’area di rigore avversaria, lato destro, è indicativo di una maggiore presenza della Joya più a ridosso dell’area e a collegamento tra i vari reparti (non solo centrocampo e attacco, ma anche per le sgaloppate sulla fascia destra dei compagni).
Dybala è sicuramente uno dei pochi giocatori bianconeri che, al termine della stagione, si è poi espresso pubblicamente a favore di Sarri: i numeri della Joya aiutano a capire i perché che trascendono il rapporto umano (non erano mancate sin da subito dichiarazioni forti, come quella a El Pais : “Con lui è diverso, per noi attaccanti è più divertente”). Fiducia. Ricambiata. Che però non è bastata né all’uno né all’altro.
Con Pirlo nessuna scintilla
Solo 20 le presenze in Serie A nell'ultima stagione, con Andrea Pirlo allenatore. Un infortunio al legamento collaterale mediale che lo tiene lontano dal campo da metà gennaio fino a inizio aprile, quando rientra contro il Napoli, siglando il suo terzo gol del campionato (chiuderà il campionato a 4). I numeri sotto la gestione del campione del mondo azzurro sono impietosi: 4 gol, 3 assist, 1.134 minuti giocati con sole 14 presenze da titolare (13 le gare saltate per infortunio).
Verrebbe quasi da non considerare questi numeri nel percorso in bianconero di Dybala ma, al contrario, è proprio da qui che el diez è pronto a ripartire a pile ricaricate.
Allegri II: l'anno della Joya
Il confronto delle ultime tre stagioni pende prepotentemente a favore di Sarri (la media minuti gol è lampante) ma, come detto, non ci si può dimenticare dei primi tre anni di gestione allegriana.
Stagione e allenatore | 18/19 - Allegri | 19/20 - Sarri | 20/21 - Pirlo |
Presenze | 30 | 33 | 20 |
Media gol | 0,17 | 0,33 | 0,20 |
Minuti/gol | 427 | 197 | 284 |
Media assist | 0,13 | 0,18 | 0,15 |
Media tiri totali | 2,17 | 3,03 | 2,55 |
Media tiri nello specchio | 0,70 | 1,09 | 0,75 |
Media palloni giocati | 57,8 | 60,7 | 47,6 |
Media palloni giocati in area | 2,57 | 3,88 | 3,25 |
Media passaggi in area | 4,03 | 4,91 | 4,70 |
Sulla trequarti, accanto a CR o esterno d'attacco
Sono diverse le opzioni per Allegri adesso che, senza dubbio, continuerà a gestire Dybala e il suo posizionamento in campo in base all'avversario da affrontare e in base alle pedine che saranno schierate accanto all'argentino. Le sue doti tecniche non possono non essere sfruttate anche al di fuori dell'area di rigore, specie in una stagione in cui il centrocampo bianconero sembra fare fatica a rodare. Inoltre le armi del tecnico toscano sono ottime in avanti (oltre al ritrovato Morata c'è un talento puro come Chiesa, che potrà sgravarlo da alcuni compiti di gestione del gioco e tattici lo stesso argentino).
Dietro le punte, accanto a Ronaldo, in un tridente. Le opzioni sono innumerevoli. I numeri degli ultimi mesi di Allegri in bianconero avevano lasciato in eredità una sfiducia nel tridente, ma vedremo con le nuove caratteristiche della rosa per cosa opterà il mister. L'unica cosa certa è il classico ritornello estivo: "questo sarà l'anno della sua definitiva consacrazione". Non c'è più tempo però ora per Dybala. Con il ritorno di Allegri e un prolungamento di contratto che sembra cosa fatta, l'argentino è chiamato a mettere la sua firma autorevole a chiusura di un processo di maturazione importante. La Juve lo aspetta.