Come sta davvero Gianmarco Tamberi? Dopo la colica renale di sabato, con relativa tappa al pronto soccorso di Formia e febbre alta, già averlo visto in gara è un mezzo miracolo. Poi, a qualificazione acquisita, si può anche tirare un bel respiro di sollievo: Gimbo c’è. Scavato, emaciato, sofferente: ma di nuovo in finale all’Olimpiade. E si può esserne certi: sabato venderà cara la pelle. “Sarà più facile la finale della qualificazione - ammette rinfrancato -, ritroverò quelle energie che per ora non ho. La gamba, allo stacco, proprio non teneva. Fino a due giorni fa, del resto, avevo 38 e mezzo di febbre, da ieri sono sfebbrato e sto cambiando da così a così. Sto decisamente meglio. Però, da capitano, nemmeno ho avuto le forze per fare il solito discorso motivazionale ai miei compagni di squadra. Me ne scuso. Da qui, comunque, non potrò che progredire”.
L’idea è che i problemi fisici avuti siano anche figli di un regime alimentare esageratamente severo: “Ho perso quei due chili che ho detto avrei perso già agli Europei di Roma di inizio giugno – spiega – ma da tre giorni, su suggerimento dei medici, sto bevendo tanto quanto non ho mai bevuto in vita mia. Sto anche prendendo degli antinfiammatori, non gli antibiotici, sebbene qualche dottore me li abbia consigliati. Disobbedisco, come ho fatto al pronto soccorso, quando avrebbero voluto trattenermi una notte in osservazione, ma ho firmato per uscire. Ne approfitto per ringraziare i tanti che mi hanno seguito e aiutato, sono stati tutti fantastici”. Ha 72 ore per rimettersi del tutto: l’Italia lo aspetta.
Fonte: gazzetta.it