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World Cup

Enner Valencia riprende da dove aveva lasciato: la storia del Superman ecuadoriano

Lorenzo Rigamonti
Enner Valencia riprende da dove aveva lasciato: la storia del Superman ecuadorianoGetty Images

33 anni, un talento tanto esplosivo quanto inespresso: questo Ecuador, che contro il Qatar ha trovato i primi tre punti del suo Mondiale, inizia e finisce con Enner Valencia. Sono suoi infatti, gli ultimi 5 gol della Nazionale ecuadoriana ai Mondiali: nel 2014 mise a segno tutti e tre i gol della spedizione prima dell’eliminazione ai gironi, oggi ha ripreso da dove aveva lasciato con una doppietta nel primo tempo. Un cortocircuito a dir poco unico, considerando la traiettoria della carriera dell’attaccante. Perché Enner Valencia è un ciclone di velocità, carisma e follia, con la fascia di capitano impressa sul braccio.

Gol annullato, rigore, doppietta, infortunio: che partita

Allo stadio Al-Bayt, Enner impiega solo 3’ per spaccare in due la retroguardia padrona di casa: il portiere Saad Al Sheeb perde la posizione su calcio di punizione e spalanca lo specchio per il tap-in aereo di Valencia, che però si vede annullare il gol dell’1-0 per una posizione irregolare del compagno Estrada. Poco male, perché dopo 15’ tocca ancora a lui bruciare i difensori qatarioti costringendo il portiere a un contatto in area di rigore: il calcio dal dischetto se lo prende sempre lui, ed è 1-0.

Alla mezz’ora arriva il secondo lampo, su cross di Preciado: incornata imparabile, e l’Ecuador accantona ogni residuo di pressione all’esordio. Un gol (e mezzo) segnato di testa, a confermare il soprannome che ne ha accompagnato l’intera carriera: “Superman”, per l’altezza che è in grado di raggiungere coi suoi salti prorompenti.

Abbandona il campo dopo 76', zoppicante, quando si pensava che avrebbe mollato molto prima per una brutta botta al ginocchio verso la fine del primo tempo. Una gara giocata ad intensità massima.

Enner Valencia, EcuadorGetty Images

Enner Valencia, storia e record di "Superman"

Poche storie di giocatori possono dirsi maggiormente incatenate all’essenza del Mondiale come quella di Enner Valencia: un’infanzia passata nella povertà, a cavallo tra Ecuador e Messico, paese in cui ha compiuto i suoi primi veri passi nel mondo del pallone. Poi l’avvento del Mondiale 2014 in Brasile, alla quale prende parte grazie a sei mesi di fuoco coronati da 18 gol tra le fila del Pachuca (Messico). Lì Enner esplode definitivamente, strizzando l’occhio al bel calcio del Vecchio Continente.

Su di lui scommette per primo il West Ham, ma la sorte comincia a fiaccare la volata di Superman: nella sua parentesi inglese, Valencia ottiene poche soddisfazioni. A complicare tutto la rottura del legamento crociato. Dopo un periodo in prestito all’Everton, nel 2017 è già tempo di tornare in Messico tra le fila del Tigres. E’ lì che Valencia ritrova continuità, realizzando 41 gol in 95 presenze e strappando un nuovo ticket per il calcio europeo. Questa volta ad Istanbul, tra le fila del Fenerbahce.

In Turchia Valencia conosce una nuova primavera: quest’anno è capocannoniere solitario della Super Lig, a quota 13 reti. Rocambolesca la partenza stagionale, con tre doppiette nelle prime tre gare e un’espulsione alla quarta. Un cuore infinito. Con la maglia dell’Ecuador invece, vanta il record di reti all-time: 37 gol messi a segno in 75 presenze, un vero e proprio rullo compressore.