Dopo i sorrisi di Austin, la Red Bull lascia il Messico tra dubbi e nervosismo. Una tensione resa palese da Max e Jos Verstappen. Il tre volte iridato ha fatto discutere in pista per le sue manovre esageratamente aggressive contro il rivale Lando Norris. Poi è toccato al padre del pilota lanciare accuse in due direzioni. Da una parte c’è il team austriaco, colpevole, secondo lo stesso Jos, di non aver lavorato su una base affidabile; dall’altra ci sono gli steward, ritenuti eccessivamente duri contro Max. L’Autodromo Hermanos Rodriguez ha sottolineato le difficoltà patite dalla Red Bull: dopo un’ottima partenza, Verstappen ha subìto i sorpassi delle Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc, senza riuscire a replicare.
In un’intervista al quotidiano olandese De Telegraaf, Jos è durissimo: “Persino la Haas è stata più veloce della Red Bull in gara. Max deve guidare così perché la macchina non è abbastanza valida, sta facendo tutto il possibile per vincere il titolo. La vettura non è competitiva e si è visto dalle prestazioni di Sergio Perez”. Dunque, alla luce di un simile quadro tecnico, non appaiono rassicuranti i 42 punti di vantaggio su Norris con ancora quattro gare da svolgere. Verstappen Senior punta anche il dito contro la Direzione gara: non è stata gradita la sanzione di 20” rifilata al figlio, punito per guida pericolosa. Jos ammette: “Forse, in curva 7, Max è stato un po’ troppo duro. Ma continuerà comunque a guidare come meglio ritiene. È obbligato a farlo perché la macchina non è abbastanza veloce. E di sicuro non modificherà il suo stile solo perché tra gli steward c’è chi non apprezza il suo modo di fare”. Prosegue Jos: “La Fia dovrebbe rivedere la composizione del collegio dei commissari, analizzare un eventuale possibile conflitto di interessi. Per esempio, ci sono alcuni ex piloti che hanno più simpatia per alcune squadre”. Un’accusa durissima che infiamma l’avvicinamento al GP del Brasile in programma nel weekend dall’1 al 3 novembre.
Ffonte: Gazzetta.it