Tutto secondo copione, almeno fino al minuto 77. Quando Gundogan alza il pallone - forse per la prima volta -, Cancelo lo colpisce di tacco maldestramente, lo Swindon - quinto in League Two, la Serie C inglese - recupera palla e respira. Anzi: prende fiato, ma solo per ruggire più forte.
La partita è già fissa sul 3-0: ha segnato subito Bernardo Silva, Gabriel Jesus ha approfittato di un errore in costruzione e Gundogan ha spezzato ogni sogno di rimonta. Eppure i tifosi sono più vivi, attenti, animati che mai. Lo Swindon vive di fiammate e di istanti, spesso deve tenersi basso perché il City arriva ad attaccare con otto, nove uomini alla volta; quando riparte, però, la sensazione è di estrema elettricità, come tuoni improvvisi su cielo sereno.
Verrebbe da dire che questa è l'FA Cup, che queste sono le partite che hanno reso grande una competizione. Anche con risultati scontati, la bellezza di un pronostico sovvertito trova sempre un significato profondo. E allora, cosa c'è di più bello di McKirdy lanciato in velocità dai compagni, che beffa con un movimento il diretto avversario e batte Steffer sul primo palo? Semplice: il boato dei tifosi, dei suoi tifosi, sotto di tre gol eppure felici come fosse un 1-0 al novantesimo.
Risultato scontato, ma McKirdy fa la storia
A poco serve aggiungere il risultato finale, se no per una questione di cronaca: ha vinto il City, che passa al turno successivo - il quarto - e che ha aperto le danze e spezzato i sogni di gloria dei padroni di casa già al 14' con il tocco dentro di Palmer per la rete di Bernardo Silva.
Un dominio assoluto, totale, anche perché i Citizens sono scesi in campo con parte della formazione titolare, De Bruyne e Gundogan compresi: facile intuire l'andazzo, per nulla scontato vedere in campo questo Swindon. Mai rinunciatario, nonostante abbia subito gol a intervalli irregolari di venti minuti.
L'unico momento che passerà alla storia sarà il gol di Harry McKirdy, classe 1997, codino alla Andy Carrol, e cresciuto allo Stoke City e all'Aston Villa. Non ha mai avuto fortuna, non ha mai fatto tanti gol nelle sue esperienze allo Stevenage, Crewe Alexandra, Newport Country o Carisle United. A metà della scorsa stagione, quasi chiudeva con il calcio dopo il fallimento Port Vale. Poi? Swindon. La magia dell'FA Cup. E quel sorriso al momento del cambio, mezzo zoppo per una botta, felicissimo per aver fatto la sua storia e quella della cittadina del sud-ovest inglese.
Quel boato, in loop, per tutta la vita.