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Parigi 2024

Sfuma il sogno medaglie per il Setterosa: fuori ai quarti contro l'Olanda

Marco Nicolucci
Sfuma il sogno medaglie per il Setterosa: fuori ai quarti contro l'OlandaN/A
Le azzurre di Silipo giocano una buona gara davanti a 13mila persone, ma non basta: in semifinale ci vanno le Oranje grazie al successo per 11-8

Il sogno della semifinale per il Setterosa svanisce nel quarto di finale. L’Olanda sconfigge 11-8 l’Italia, ma le azzurre si sono battute con grande coraggio, spirito di sacrificio e lucidità tattica contro avversarie più potenti e favorite nei pronostici: il risultato è ingeneroso e non fedele nel raccontare la partita. Un match giocato alla pari per oltre tre quarti del tempo, con le pallanotiste italiane che hanno ceduto, sul piano fisico più che su quello piano emotivo, solo nell’ultimo periodo. Forse si deve rimpiangere la scarsa percentuale di conversione sulle superiorità numeriche, ma il verdetto va accettato con serenità e anzi con un applauso per quanto il Setterosa ha messo in vasca. Il c.t. Silipo schiera in vasca Banchelli, Bettini, Picozzi, Bianconi, Palmieri, Marletta e Viacava.

I primi quattro attacchi del match che vale la semifinale sono contenuti dalle difese, anche se l’Italia spreca subito una superiorità numerica, poi un miracolo del portiere azzurro Banchelli è l’ispirazione per una controfuga che Bettini converte per il vantaggio Italia. Immediata la replica orange con Joustra. Le azzurre sono brillanti, imprecano per due pali di Bettini e Tabani (ma anche le olandesi centrano un legno), poi un’altra fuga di Marletta dà il 2-1. L’Olanda pareggia nel penultimo minuto della prima frazione con un gol sottomisura di Rogge e si va al primo intervallo con un pari incoraggiante. E la magia del centroboa Palmieri (“sciarpa” spalle alla porta) a inizio secondo periodo sembra un’iniezione di fiducia. L’Olanda sbanda e regala in attacco, ma le azzurre non riescono ad allungare e anzi Rogge con un siluro da lontanissimo segna il secondo punto personale e riporta il match in parità (3-3). Il vantaggio olandese arriva su un tap-in sottomisura, in superiorità numerica, su cui la review televisiva nega il miracolo che pure aveva compiuto il portiere azzurro. Ma Bettini è in stato di grazia e fa subito 4-4 con un gran diagonale. L’Olanda rimette la testa avanti con un altro missile dalla distanza di Keuning e l’immediata reazione azzurra si infrange ancora sui pali (il terzo e il quarto!), così all’intervallo lungo è 5-4 Oranje e la differenza la fa l’1/2 sulle superiorità numeriche. Lo sprint sul primo pallone dell’ultimo tempo non è sfruttato dall’Olanda, ma l’Italia spreca ancora una superiorità numerica (solo una conversione su sei) e lì si inabissano le speranze azzurre. L’Olanda trova, con l’aiuto della traversa, un nuovo doppio vantaggio e poi allarga il divario sul +3 (8-5).

Il cuore Setterosa batte ancora e un rigore di Marletta rinvia la resa ma l’ennesima conclusione dalla distanza Oranje (su superiorità numerica) è troppo per autorizzare sogni di rimonta. Brave le azzurre a onorare fino all’ultimo la loro Olimpiade con la terza segnatura di Marletta, spietate le loro rivali a infilzare le ultime banderille, quelle per l’11-8 finale. A inizio terzo periodo una fortunosissima difesa olandese e il quinto (!) palo dell’Italia sono il sinistro preludio al primo doppio vantaggio olandese (6-4), l’Italia rischia l’imbarcata (palo olandese), ma il vero problema è che la porta avversaria sembra stregata (palo azzurro numero sei, con Marletta). Comincia a emergere la differenza di cilindrata tra i due sette in acqua (molto più potente quello arancione) ma l’Italia ci mette un cuore enorme e con Galardi ritorna sotto (5-6). La fortuna però non è proprio dalla parte azzurra: settimo palo…

Fonte: Gazzetta.it