Insigne e Kessie andranno via a parametro zero allo scadere della stagione. Due leader che, con le loro questioni contrattuali, hanno avvicinato un po' di più le due rette parallele che corrono a Milano e Napoli.
Mentre le società, spiazzate o complici, si muovono sul mercato in nome del nuovo equilibrio finanziario...
Il capitano saluta il Napoli
Partiamo da Napoli. Semplicemente, da Lorenzo Insigne: il capitano azzurro. Terzo cannoniere della storia del club con 118 gol in tutte le competizioni, reduce dalla conquista in estate dell'Europeo.
Quinto realizzatore in Serie A TIM nella scorsa stagione, Insigne era diventato dal 1 gennaio uno dei parametri zero più allettanti del calcio mondiale. Alla proposta del quadriennale da 3,5 milioni a stagione, però, l'amore la sua squadra non è bastato. Un boccone troppo amaro da mandare giù: da un lato, infatti, la sua idea di conservazione dell'attuale stipendio (5 milioni annui), dall'altro Aurelio De Laurentiis che, letteralmente, ha scelto di non guardare più in faccia a nessuno, ne di non spingersi oltre quell'offerta.
Perdere il proprio capitano in nome di una stabilità economica che dopo il Covid sta colpendo tutte le società: per il Napoli non è un problema.
Ciao guagliù: si vola in Canada
La storia idilliaca, così, giunge al termine. Il 4 gennaio Insigne ha svelato il suo futuro: sarà MLS e Toronto. Il contratto offerto all'attaccante è di gran lunga superiore alle prospettive di una eventuale permanenza a Napoli: quadriennale più opzione per il quinto anno da quasi 8 milioni di euro compresi i bonus, più benefit.
La classifica marcatori della storia del Napoli
Insigne non riuscirà così ad agganciare Mertens nella classifica marcatori del Napoli, ma proverà a sorpassare al secondo posto Hamsik.
Dries Mertens | 145 gol |
Marek Hamsik | 121 gol |
Lorenzo Insigne | 118 gol |
Diego Armando Maradona | 115 gol |
Attila Sallustro | 107 gol |
Con il gol contro la Lazio, il capitano si è portato a tre lunghezze di distanza dallo slovacco. Praticamente impossibile volare in vetta... Obiettivi non dichiarati: andarsene da secondo marcatore della storia del Napoli e alzare al cielo di Napoli quel sogno chiamato Scudetto.
Oltre le difficoltà
Sull'ambiente intorno a Insigne l'ultima sfida di campionato, quella contro la Lazio, è stata indicativa. Con un gol e un assist il 10 ha regalato la vetta della classifica ai suoi, con un bacio allo stemma che ha reso tutto ancora più speciale.
Solo pochi giorni prima però, nel crollo del Napoli contro il Barcellona, parte del Maradona lo aveva fischiato. Dai rumori impietosi della notte europea al titolo di man of the match contro Sarri, verso il sogno Scudetto. Perché, senza dubbio, l'attaccamento ai colori è ciò che differenzia il caso Insigne da quello Kessie...
Kessie e le promesse che diventano bugie
Il Milan si è invece ormai rassegnato: dopo Donnarumma, un altro pezzo grosso della rosa saluterà Milano non facendo arrivare un solo euro nelle casse del club.
La differenza con Insigne è anche il tentativo al rialzo fatto per trattenere il centrocampista. Fischiato, come il 10, da San Siro. Su basi però differenti. Troppe volte negli ultimi mesi l'ivoriano ha infatti lanciato segnali di "amore" verso i colori rossoneri, smentendo poi però nei fatti le sue parole. Dal "Finisco le Olimpiadi, torno a Milano e sistemo tutto, firmando il rinnovo del contratto", al recente rientro in Italia in ritardo al termine della Coppa d'Africa.
La priorità di Kessie, evidentemente, non è il Milan.
Promesse non mantenute
Franck ha deciso: lascerà il club rossonero. Salvo cambi last second, le strade intraprese saranno diverse. 6,5 i milioni offerti da Maldini, 8 quelli richiesti dal centrocampista. Un milione e mezzo di differenza che pesa più del suo rapporto con il club...
Gli atteggiamenti del centrocampista sono ormai divenuti intollerabili per tifosi e società anche se, va detto, Pioli continua a sottolinearne la professionalità in allenamento del suo giocatore e l'importanza nel suo scacchiere.
Parallelismi e differenze di mercato
Il Milan sta così però perdendo ghiotte occasioni. Donnarumma, Calhanoglu e ora Kessie. Valore dei cartellini stimato, complessivamente, intorno ai 150 milioni di euro (approssimativamente così suddivisibili tra i tre: 65 milioni per il portiere, 35 per il trequartista ora all'Inter, 50 per l'ivoriano).
Vero, il monte ingaggi si è abbassato, ma il gruzzolo mancato è un rimpianto enorme. Nota positiva: il monte ingaggi. Attualmente il più pagato in rosa è Ibrahimovic (7 all'anno), davanti solo a Romagnoli (5,5 annui): il difensore a scadenza di contratto non prolungherà (su di lui Lazio e Juventus tra le altre).
Tanti pezzi pregiati della rosa percepivano e percepiscono molto meno: il parametro di riferimento della rivoluzione rossonera è Theo Hernandez. Il terzino ha da poco rinnovato, passando da 1,5 milioni di euro netti all'anno a 4 netti. Forse una delle pedine più preziose di Pioli segna quello che pare il limite massimo dell'asticella ingaggi. Segnali inviati tra le righe dalla società a giocatori presenti e futuri
Il monte ingaggi del Napoli
Koulibaly Victor Osimhen, Hirving Lozano e Dries Mertens
Tre punti di riferimento, che segnano una sorta di tetto massimo societario. L'addio di Manolas, che percepiva 4 milioni netti annui, è indicativo delle scelte del Napoli nella nuova gestione.
Le decisioni di Milan e Napoli, insomma, sono chiare. Serve livellare verso il basso, trovando qualità e ripristinando una "normalità economica" che in questi anni è svanita. Davanti all'equilibrio finanziario non si guarda più in faccia a nessuno.