Il mese di maggio è stato un passaggio importante nella storia recente del Milan. Pochi giorni dopo la conquista del 19° scudetto da parte dei ragazzi di Stefano Pioli è arrivato il cambio di proprietà con il passaggio di consegne dal Fondo Elliott a RedBird.
Volto della nuova proprietà è Gerry Cardinale che fin da subito ha provato ad alzare l'asticella degli obiettivi del Milan che verrà, ma per conquistare i tifosi ha dovuto prima confermare gli artefici dell'ultimo tricolore. Un passaggio dovuto, ma anche voluto.
L'incontro con Paolo Maldini
"Per me era molto importante conquistare Paolo Maldini - ha raccontato al Financial Times il fondatore di RedBird parlando dell'incontro a casa del direttore tecnico del Milan -. Abbiamo trascorso tre ore e mezza insieme ed è stato fantastico".
Lo stesso Maldini nei giorni prima del closing aveva affidato alle pagine della Gazzetta dello Sport le proprie perplessità con il contratto in scadenza. Dubbi e obiettivi chiariti in prima persona da Cardinale e conseguente rinnovo di tutta la parte sportiva del Milan.
Il modello americano col nuovo stadio
La volontà di RedBird è di portare anche in Italia il modello di fare sport utilizzato negli Stati Uniti e per farlo il primo passo è sicuramente risolvere la questione stadio di proprietà: "Un brand di questa portata, come l'AC Milan, dovrebbe avere una infrastruttura alla propria altezza e del potenziale globale. Milano e l'Italia meritano uno stadio di livello mondiale".