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Atalanta

Gian Piero Gasperini, l’uomo che ha cambiato la storia della Dea

Enrico Turcato
Gian Piero Gasperini, l’uomo che ha cambiato la storia della DeaGetty
Il tecnico di Grugliasco il 26 gennaio compie 64 anni: dal suo arrivo l’Atalanta, grazie al progetto ambizioso di Percassi, ha cambiato marcia, diventando un top club italiano.

Dodicesima, quindicesima, undicesima, diciassettesima, tredicesima. Sono i piazzamenti dell’Atalanta in Serie A nelle cinque stagioni precedenti all’arrivo di Gian Piero Gasperini. Sulla panchina bergamasca prima il lungo corso di Stefano Colantuono e poi Edy Reja.

L’intuizione che cambia la storia e il volto della Dea arriva nell’estate 2016 al presidente Antonio Percassi: c’è un allenatore ambizioso, che gioca un calcio innovativo, in cui gli esterni rimangono altissimi, fatto di pressing martellante, recupero palla feroce e ripartenze fulminee in verticale, un calcio che ha già fatto le fortune in passato del Genoa e cerca una nuova sfida in Serie A Tim. Gasperini sposa appieno il progetto nerazzurro, inizia con quattro sconfitte nelle prime cinque giornate, ma poi trova la giusta alchimia di squadra, lancia giovani come Petagna, Gagliardini, Conti, Caldara e Kessié, si affida alla classe del “Papu” Gomez e chiude la prima stagione a Bergamo con un clamoroso quarto posto. Il 26 gennaio, Gian Piero da Grugliasco, festeggia 64 anni ed è nel bel mezzo della sua sesta stagione alla guida dell’Atalanta, al quarto posto della classifica e sempre pronto a stupire in Europa League.

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Dalla Juve al Crotone, dal Genoa all’Inter

Le basi per questi fantastici sei anni in terra bergamasca Gasperini se le è costruite con un background importante. Un percorso iniziato nel 1994 come tecnico nel settore giovanile della Juventus. Poi vittoria del torneo di Viareggio nel 2003, la promozione dalla C1 alla Serie B con il Crotone nella stagione successiva e la grande occasione al Genoa del 2006 lo hanno portato in rampa di lancio.

I liguri li ha condotti fino al quinto posto 2008/09 (miglior risultato del Grifone in questo secolo), portandoli in Europa League. E poi l’esonero nel 2010, l’avventura breve e controversa all’Inter del 2011, la travagliata stagione successiva a Palermo. Sembrava sull’orlo del precipizio il “Gasp”, ma si è ripreso sempre grazie al suo Genoa, con due stagioni e mezzo eccellenti tra il 2013 e il 2016.

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Numeri spaziali, Dea macchina da gol

E poi Bergamo, i sogni di gloria, quella macchina perfetta che viaggia a velocità doppia rispetto a chiunque altro, disegnata su un 3-5-2 o 3-4-2-1 armonico, che è diventato una sorta di marchio di fabbrica del “bel calcio”. Muriel Ilicic, Zapata, Malinovskyi, Pessina, Pasalic sono solo gli ultimi talenti esplosi sotto la sua leadership.

I numeri in queste suoi primi sei anni alla guida della Dea sono sensazionali e meritano di essere raccontati. Record in un torneo di Serie A TIM per l’Atalanta di punti (78), di vittorie (23) e di gol (98) stabilito nel 2019/20, record di partite di fila con almeno una rete segnata, miglior piazzamento di sempre nel massimo campionato per i bergamaschi (terzi per tre anni di fila tra il 2018 e il 2021, storica prima qualificazione ai quarti di finale di Champions League (2019/20), le due finali di Coppa Italia raggiunte. Traguardi impressionanti per un club che dalle zone periferiche della Serie A Tim è salita vorticosamente ai piani alti, giocando un ruolo da protagonista in vetta alla classifica.

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L’alta classifica è un’abitudine

Quarta, settima, terza, terza, terza e ora quarta. L’Atalanta si è stabilizzata nell’alta classifica del campionato, nell’élite riservata ai top club. E cinque stagioni consecutive nelle coppe europee, tre delle quali in Champions League. La Dea, da quando Gasperini siede sulla panchina nerazzurra, ha raccolto 400 punti in campionato, meno solo di Juventus, Napoli e Inter dal 2016/17 ad oggi. E in questo parziale con 428 gol segnati in Serie A TIM ha il secondo miglior attacco dietro al Napoli. Giusto per confermare l’eccellente lavoro gasperiniano nel lungo termine.

La classifica di Serie A TIM dal 2016/17 ad oggi

SquadraPunti totali
Juventus479
Napoli444
Inter429
ATALANTA400
Roma400

Obiettivi futuri: adesso servirebbe un trofeo

E adesso, all’alba dei 64 anni, cosa manca all’allenatore torinese per il definitivo salto di qualità di una carriera già abbastanza ricca di soddisfazioni? Mancherebbe solo un trofeo, che a Bergamo attendono con ansia da tempo.

La Coppa Italia è stata sfiorata due volte, l’Europa League è tutta da giocare. Sarebbe il perfetto coronamento di questo ciclo fantastico, in cui l’Atalanta ha anche acquistato e modernizzato il suo stadio di proprietà targato Gewiss e ha rinforzato i settori giovanili per i prossimi anni. “Gasperson”, come lo chiamano i tifosi atalantini, ha un contratto, appena rinnovato, fino al 2024 con il club lombardo e per adesso non ha idee di cambiamento. Il suo presente e il suo futuro parlano bergamasco, il suo obiettivo è quello di far rimanere la Dea più a lungo possibile in paradiso. Ormai è errato parlare di “favola”, l’Atalanta adesso è una solida realtà.